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Recensione: Gli anni della leggerezza, la saga dei Cazalet di Elizabeth Jane Howard (Ediz. Fazi, 2015).

Gli anni della leggerezza è il primo capitolo di una saga in cinque volumi incentrata sulla famiglia Cazalet, creata da Elizabeth Jane Howard e pubblicata in Inghilterra tra il 1990 e 2013 con strabiliante successo (ne è stata tratta anche una serie TV).

Fazi ha riscoperto questa opera letteraria e ce ne propone il primo volume che, personalmente, ho amato alla follia.
I Cazalet sono una famiglia facoltosa, non hanno sangue blu nella vene, ma godono di una solida posizioni sociale grazie al commercio di legname. La loro vita si divide tra Londra e la splendida casa di campagna nel Sussex, a pochi chilometri dal mare, che accoglie l'intera famiglia, parenti e amici, durante l'estate. 

Il romanzo racconta le vicende personali e umane dei Cazalet, che si intrecciano a quelle storiche nel corso di due lunghe stagioni estive, quella del 1937 e quella del 1938.

Il salotto di Home Place, dimora di campagna del clan, è sempre animato e pieno di vita, suoni, voci e profumi; da lettrice mi sono immersa nella sua atmosfera totalmente, tanto che mi sembra di averci trascorso qualche giorno, comodamente seduta su una poltrona di pelle, magari davanti a té e dolcetti, mentre il Generale e la Duchessa, così vengono affettuosamente chiamati i capostipiti Cazalet, organizzano le giornate di figli e nipoti, decidono menu più o meno complessi con la cuoca, controllano il lavoro delle domestiche e delle tate. L'atmosfera è ovattata, le regole della morale vittoriana scandiscono la quotidianità dell'anziana coppia, ma i tempi stanno cambiando, in fretta ed inesorabilmente. I quattro figli Cazalet e le loro famiglie fanno parte di una generazione in bilico tra i dettami del passato e l'ansia di rinnovamento. C'è Edward, bello e fin troppo sicuro di sé e sua moglie Villy, ex danzatrice classica, ora moglie e mamma dagli occhi velati di tristezza; c'è Hugh, che porta ben visibili nel fisico e nella psiche i segni della grande guerra, con la dolce Sybil; c'è Rupert, l'artista, il fratello più sensibile, che ha sposato in seconde nozze la capricciosa e giovanissima Zoe. E poi c'è Rachel, unica femmina, generosa e piena di attenzioni per tutti, nubile per un motivo ben preciso. 
Ma il vero cuore pulsante di questa casa sono i bambini e i ragazzi della nuova generazione, maschi e femmine di tutte le età, dal neonato Wills a Eddie e Louise, ormai adolescenti. Li vediamo giocare insieme in giardino o in spiaggia, litigare e creare alleanze che sembrano destinate a durare per sempre, ma che svaniscono nel tempo di un'estate. Crescono davanti ai nostri occhi, con i piccoli e grandi drammi quotidiani; dalle loro voci, più che da quelle degli adulti, intuiamo la paura del cambiamento, sia esso rappresentato da un nuovo college, da una matrigna non all'altezza di una madre amata e perduta o da una guerra alle porte che rischia di sparigliare le fragili certezze dell'infanzia.

Appartengono soprattutto a loro gli "anni della leggerezza", quelli delle estati infinite, dei giochi, dei fioretti, dell'ingenuità. Leggerezza è comunque la parola d'ordine di questo romanzo. L'autrice riesce a dare voce a tanti personaggi diversi, raccontandone anche gli aspetti più bui e torbidi con una sensibilità che mi ha davvero colpita; è una narrazione fluida, piena di grazia nel descrivere le gioie ma anche i grandi drammi della vita quotidiana. Il romanzo è corposo e non ci sono grandi colpi di scena, eppure io non l'ho trovato assolutamente noioso; ci sono, è vero, alcune descrizioni fin troppo minuziose, magari di un vestito o di un cibo, che possono, nelle prime pagine, impaurire un po'. Il mio consiglio è quello di non desistere, presto vi affezionerete ai Cazalet come è successo a me! 
Ho lasciato il Generale, la Duchessa, figli e nipoti (specialmente la mia amata Polly, la bimba di Hugh), nel settembre del 1938: festeggiano, lo spauracchio di una nuova guerra sembra superato. É probabilmente l'ultimo anno di serenità, e io non vedo l'ora di sapere cosa ne sarà di loro.
Se amate le ambientazioni inglesi, le saghe famigliari, se non vi siete persi una puntata di Downton Abbey, questo romanzo non vi deluderà.

Genere: saga famigliare molto british.
Pagine: 606.
Voto: 
                                  5  !


Commenti

  1. Stavo giusto pensando che mi servirebbe un bel libro da portare con me in questo weekend di lunghi viaggi che mi aspetta! E dopo aver letto l'ultima frase di questo post sono sicurissima che questo faccia al caso mio ;) grazie del consiglio!

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  2. Ciao Tessa, ho letto la recensione di Lea e ora la tua.
    Entrambe appassionate, vorrei immergermi tra le pagine di questo libro, ma qualcosa mi dice che non essendoci grandi colpi di scena ora come ora forse ne sarei annoiata...

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    1. A me è piaciuto tanto, Cuore, ma è sicuramente un romanzo che ha bisogno di tempo e tranquillità. magari lo leggerai più avanti :)

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