Recensione: La coppia della porta accanto di Shari Lapena (Ediz. Mondadori, 2016).
Cari lettori, qualche settimana fa sono stata tentata da una recensione di Antonio D'Orrico, critico che stimo molto, nella quale si parlava con grande entusiasmo del giallo d'esordio di Shari Lapena, La coppia della porta accanto, recentemente pubblicato da Mondadori.
"...È un noir come deve essere un noir. Secco, pieno di suspense a ogni rigo, senza digressioni. È una percussione pura condotta senza distrazioni, tenendo il tempo giusto fino alla fine. Mi ha impressionato e mi è piaciuto..."
Potevo resistere al richiamo di un giallo così? Non ho resistito, come avrete intuito.
La penso come D'Orrico? Questo libro ha mantenuto le alte aspettative che nutrivo nei confronti di un "noir secco e pieno di suspense"? Scopriamolo insieme.
L'inizio, pur non originalissimo, è gradevole e ha un buon ritmo.
Anne e Marco sono una coppia giovane, apparentemente unita e benestante.
La loro vita viene sconvolta la sera in cui la figlioletta Cora, nata da pochi mesi, sparisce dalla culla della sua cameretta. In realtà la situazione è ben più complessa di come potrebbe apparire: la bimba infatti al momento del rapimento era sola in casa, mentre i genitori cenavano poco lontano, da una coppia di vicini poco inclini a ospitare neonati in casa propria. A dispetto di un baby monitor e di un regolare controllo della piccola ogni mezz'ora, la tragedia è dietro l'angolo e l'incubo di ogni genitore si trasforma in angosciosa realtà.
Agli amanti della cronaca, la situazione ricorderà il caso della piccola Maddy McCaan, rapita in Portogallo durante una vacanza, mentre i genitori cenavano nell'appartamento accanto a quello in cui lei dormiva.
La loro vita viene sconvolta la sera in cui la figlioletta Cora, nata da pochi mesi, sparisce dalla culla della sua cameretta. In realtà la situazione è ben più complessa di come potrebbe apparire: la bimba infatti al momento del rapimento era sola in casa, mentre i genitori cenavano poco lontano, da una coppia di vicini poco inclini a ospitare neonati in casa propria. A dispetto di un baby monitor e di un regolare controllo della piccola ogni mezz'ora, la tragedia è dietro l'angolo e l'incubo di ogni genitore si trasforma in angosciosa realtà.
Agli amanti della cronaca, la situazione ricorderà il caso della piccola Maddy McCaan, rapita in Portogallo durante una vacanza, mentre i genitori cenavano nell'appartamento accanto a quello in cui lei dormiva.
Il rapimento in culla: spunto non proprio originale per un giallo (da La culla vuota di Mary Higgins Clark degli anni '80, al recente Un delitto quasi perfetto di Jane Shemilt), ma tutto sommato ne La coppia della porta accanto i primi capitoli scivolano via agilmente, grazie a uno stile essenziale e veloce e alla promessa di intrighi famigliari tutti da rivelare.
Peccato che andando avanti i personaggi non acquistino grande spessore, rivelandosi pian piano molto aderenti a cliché già sentiti: Marco, belloccio, ambizioso, a tratti ingenuo, a tratti mortalmente stupido; Anne, neomamma affetta da depressione post partum, e non solo, frustrata da un fisico non ancora tornato in forma e apparentemente poco capace di gestire la figlia; i genitori di lei, algidi e ricchissimi, palesemente scontenti del genero, lo sostituirebbero volentieri con un uomo più ricco e snob. Infine, ciliegina sulla torta, i vicini di casa poco amanti dei bambini, ma sicuramente amanti di una certa originalità in ambito sessuale: la vicina Cynthia, odiosa fin dalle prime battute, è l'amica che tutte noi non vorremmo avere, non a caso mi ha ricordato la protagonista del romanzo L'amica pericolosa di Paula Daly, provocante, sexy e senza scrupoli. Nessuno di questi personaggi mi ha colpita per originalità o per profondità psicologica, ma ho confidato fiduciosa nel ritmo e in qualche colpo di scena.
Delusione. A circa metà del libro una grossa parte del mistero viene risolta repentinamente, e a quel punto, secondo me, il romanzo inizia a soffrire: c'è un calo di tensione, malgrado il caso non sia concluso, c'è un tentativo un po' artificioso di ingarbugliare la vicenda, mentre i personaggi perdono progressivamente di credibilità, fino all'epilogo, decisamente inaspettato.
Il colpo di scena c'è, alla fine, anche se, per quanto mi riguarda, non è riuscito a rendere il romanzo indimenticabile.
Il colpo di scena c'è, alla fine, anche se, per quanto mi riguarda, non è riuscito a rendere il romanzo indimenticabile.
La coppia della porta accanto è un giallo di impostazione classica, qualcuno lo ha definito noir, qualcuno ha parlato di giallo psicologico, altri ancora di domestic thriller; al di là delle etichette, io l'ho trovato uno di quei romanzo che si leggono in fretta, ma che lasciano molto poco a fine lettura: personaggi di poco spessore verso i quali non ho provato alcuna empatia, ambientazione non particolarmente curata, intreccio narrativo non sempre all'altezza.
È un esordio che porta a casa la sufficienza, ma se cercate il thriller dell'anno, ammesso che esista, dovete cercare altrove.
Ciao Tessa. Già dalla sinossi non mi ispirava troppo, ora sono certa che passerò oltre. Ultimamente trovare un giallo/thriller degno di questo mome è impresa titanica.
RispondiEliminaBacio
Davvero Stefi, io ultimamente ho beccato solo delusioni!
EliminaMi è stato regalato da poco e mi incuriosisce nonostante tutto. Da quanto dici i personaggi non sono il massimo della simpatia, ma purtroppo mi sembrano abbastanza attuali e "moderni" se mi guardo intorno...
RispondiEliminaAhaha, in effetti l'amica della porta accanto è un personaggio temibile e piuttosto moderno nella sua spregiudicatezza! fammi sapere le tue impressioni dopo la lettura!
Eliminaè davvero un peccato perché la trama era molto interessante.
RispondiEliminaio devo ammettere che libri in cui ci sono bambini rapiti e/o situazioni similari faccio fatica a leggerli. mi sento troppo coinvolta emotivamente.
in ogni caso recensione impeccabile come sempre cara Tessa!!!
Grazie Chicca, io devo ammettere che in questo caso ho partecipato molto poco dal punto di vista emotivo, però in rete ho letto recensioni positive, forse sono diventata schizzinosa.
EliminaAltro buco nell'acqua. Continuiamo a cercare. ;-)
RispondiEliminaLea
Dai, almeno questo l'ho finito!
EliminaIo non lo avevo neanche preso in considerazione e dopo la tua recensione ne sono ben felice! Piccolo segreto: i critici non leggono tutto ciò che recensiscono ;)
RispondiEliminaAhaha, immagino che leggano gran poco; devo dire a onor del vero che D'Orrico spesso ci azzecca!
EliminaCiao Tessa, avevo osservato il romanzo con molta titubanza. Diciamo che non ero pienamente convinta e, avendo molto altro da leggere, non ho approfondito la questione. Devo ammettere che, dopo aver letto la tua recensione, sono soddisfatta di aver passato. Non amo, e credo che ciò valga per qualsiasi lettore, quei romanzi che si concludono anzitempo e poi non fanno altro che trascinarsi verso il finale. Speriamo in qualcosa di meglio per il futuro :)
RispondiEliminaIo continuo a sperare, Anna, ma ultimamente i gialli mi deludono assai :)
EliminaCiao Tessa, mi è piaciuta la tua recensione. Non ho letto il libro ma mi incuriosisce...solo che non voglio aver a che fare con personaggi o colpi di scena banali. Io leggo soprattutto Agatha Christie e sono appassionata dei film di Hitchcock. Mi sai consigliare un giallo o thriller che sia davvero coinvolgente? Ciao.
RispondiEliminaCiao, se ti piace il giallo tradizionale e ben scritto non ti consiglio tanto questo romanzo, potresti provare la serie che ha come protagonista Cormoran Strike, di Robert Galbraith , iniziando da Il richiamo del cuculo. Oppure, se non la conosci, prova Elizabeth George e la serie dell'Ispettore Lynley, iniziando da E liberaci dal padre e seguendo l'ordine cronologico.
EliminaSono serie ben scritte, con personaggi credibili e di impianto piuttosto tradizionale.
Spero di essere stata di aiuto!