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Recensione: Diario di un inconcludente di Benjamin Anastas (Ediz. Neri Pozza 2002).



Buongiorno Lettori, oggi vi racconto il mio pensiero sul libro Diario di un inconcludente di Benjamin Anastas. 

Si tratta di un romanzo breve, pubblicato qualche anno fa, con un inizio davvero esilarante che mi ha strappato più di una risata, catapultandomi nel mondo di William, gemello omozigote di Clive, figlio di genitori dalle idee progressiste e strampalate (siamo negli anni Sessanta), e, usando un eufemismo, bambino davvero sfortunato.

Immaginate di avere un gemello identico che parla, cammina, e cresce più velocemente dei coetanei, dotato pure di una salute di ferro, mentre voi gli arrancate dietro, malaticci, emettendo suoni incomprensibili, gattonando ancora, fuori tempo massimo, e rigurgitando pappine qua e là. Così trascorre la prima infanzia di William l'inconcludente. E crescendo, ovviamente, le cose non sono destinate a migliorare, anzi! L'adolescenza all'ombra del gemello perfetto, diventa quotidiana fonte di confronti e delusioni.  

Inizio scoppiettante, dicevo, per questa storia dallo humor tagliente; un'ironia che mi ha ricordato alcune commedie di Woody Allen e che ho apprezzato. Pungente e azzeccata anche la descrizione dei genitori di William e Clive e del contesto sociale in cui crescono i gemelli: loro, mamma e papà, sono bianchi benestanti e progressisti, con il testo di psicologia sempre a portata di mano, professano libertà, nudismo e apertura mentale, mettendo il figlio più fragile spesso in grande imbarazzo. 

Purtroppo, continuando la lettura, mano a mano che il protagonista cresce, la storia pare rimanere bloccata nelle sabbie mobili della "teoria dell'inconcludenza" (nel nome della quale William fa di tutto per non sviluppare alcun talento, se non quello di sabotare la propria esistenza).
Da bambino e adolescente un po' sfigato, il protagonista si trasforma in un giovane adulto pigro e cialtrone, che spreca costantemente le occasioni che la vita gli offre.

"Prestatemi dei soldi e non ve li restituirò mai. Innamoratevi di me e non vi noterò nemmeno. Risparmiate la vostra compassione per qualcuno che ne ha davvero bisogno, io sono già abbastanza impegnato a cercare di essere il peggiore nemico di me stesso."

Ne risentono il ritmo, la verve, l'ironia della storia. Un vero peccato, c'erano tante buone premesse, ma la seconda metà del romanzo è davvero… inconcludente quanto il suo protagonista.


Genere: Sotto il segno dei gemelli.
Pagine: 
Voto:
 

Commenti

  1. Ciao Tessa, la recensione sembra molto interessante, sopratutto quella relativa alla prima parte, peccato che poi resti bloccato. Era uno di quei libri ai quali avrei dato una possibilità, vedremo! MAgari lo troverò in qualche mercatino, abbandonato da un altro lettore e pronto per essere adottato!

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  2. Non conoscevo. Segno, al solito, perché quel titolo parla molto, molto di me. :-D

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  3. Bella recensione e bellissima la chiusa finale. Per quanto riguarda il romanzo lascio perdere: gli inconcludenti mi urtano i nervi nella vita reale quanto nella finzione, soprattutto se alla base c'è anche un certo autocompiacimento.
    Bacio da Lea

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