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Recensione: Destino di Raffaella Romagnolo (Ediz. Rizzoli, 2018).


Buongiorno Lettori, oggi vi parlo di un romanzo, Destino di Raffaella Romagnolo, che desideravo leggere da alcuni mesi e che ho letteralmente divorato in pochi giorni, arrivando all'ultima pagina commossa e piena di gratitudine. Destino è un libro che mi ha regalato tante emozioni e che mi ha coinvolta in maniera totale, come non mi succedeva da tempo. Nelle sue pagine ho trovato una storia dolorosamente bella, realistica e davvero ben scritta. Non ho alcun dubbio: si tratta di uno dei migliori romanzi degli ultimi anni.



Siamo all'inizio del Novecento, in un piccolo borgo rurale del basso Piemonte; Giulia Masca e Anita Leone sono amiche da sempre, compagne di banco a scuola, lavorano da anni nella filanda della famiglia Salvi e condividono una giovinezza fatta di povertà e di tanti sogni. Giulia è impetuosa, Anita più riflessiva, Giulia vive con la madre in un fatiscente palazzo in paese, Anita, figlia di mezzadri, è cresciuta in una cascina in campagna, circondata da una famiglia chiassosa e numerosa. 


"A casa di Anita tira invece un'aria diversa" 
"A Gulia piace anche quello che sta intorno a Cascina Leone: il pollaio, la conigliera, la cantina, la stalla, il portico, l'altalena, i sacchi di juta, le bigonce per l’uva, il torchio, le zappe...l’odore di stalla e persino quello del letamaio, che è diverso dal puzzo di fogna del Borgo di Dentro".

Sono due ragazze in gamba, Giulia e Anita, legate come sorelle e da sempre sostegno l'una per l'altra. 
Un giorno però tra le due si intromette il destino. Un litigio, l'ombra di un tradimento, un silenzio colpevole: quell'amicizia che pareva inossidabile si spezza. Giulia, in quel momento più fragile e tormentata, accetta la scappatoia che la vita le offre.

Destino. New York via Gibilterra. 

Così recita il foglio di una pubblicità trovato per caso. Un piroscafo che salpa verso l'America, Giulia si imbarca senza voltarsi indietro, non lascia nemmeno un biglietto di spiegazioni. Sbarcherà tredici giorni dopo a New York, senza un quattrino in tasca, senza nemmeno una valigia. Una giovane emigrante italiana in cerca di riscatto, come tante.

Più di quarant'anni dopo, nel 1946, quando Mrs. Giulia Masca fa ritorno al paese natale, in pochi la riconoscono. Foulard di seta, tailleur di sartoria e acconciatura alla moda, Giulia è una donna realizzata e facoltosa che a New York si è costruita una nuova vita; della giovane operaia della filanda Salvi, ormai chiusa da tempo, rimangono solo le cicatrici, appena visibili, sulle nocche delle dita.

                                      "Avanti, sempre avanti!" 

Giulia ha fatto suo il motto dell'uomo che ha sposato in America. Perché allora voltarsi indietro e tornare dove tutto è iniziato? Perché i nodi del passato tormentano ancora il presente e troppe domande le pesano sul cuore. Che fine ha fatto la madre, che in tanti anni non ha mai risposto alle sue lettere? E Anita Leone e la sua famiglia? Che destino è toccato all'amica d'infanzia? 

Ecco il cuore del libro, un viaggio tra passato e presente, con Mrs. Giulia che pian piano risale dal paese alle campagne, lungo quelle strade così note che tante volte l'hanno portata a Cascina Leone.

"Raggiunge l’imbocco del sentiero che sale a Cascina Leone e lo trova in pessimo stato...e poi la strada le sembra così lunga, lei che la divorava, e così in salita. Arrivati al pesco, s’era arrivati, arrivati al melo non mancava che un passo, mentre adesso, nel folto della vegetazione, non riconosce né pesco né melo, il sentiero sembra infinito".

E mentre Giulia osserva nei luoghi i cambiamenti e i segni della guerra appena conclusa, mentre la strada si apre davanti a lei, una geografia del cuore mai dimenticata, noi lettori apprendiamo cosa è successo ai Leone e al Borgo. 

La Storia della prima metà del Novecento italiano irrompe e scorre impetuosa tra le pagine. Due guerre mondiali, il fascismo, la Resistenza, la Liberazione, il sangue della guerra civile che tinge le colline piemontesi. È la "piccola" storia, nella grande Storia, di una comunità povera e rurale della provincia italiana. Uomini e donne umili e pieni di dignità: Destino ci offre il racconto accorato e affettuoso delle loro vite. Vite semplici, fatte di duro lavoro, di lettere dal fronte, di attese, di mancanze e di lutti, ma anche di passioni, di amori inaspettati e di nuove vite che vedono la luce. Ecco il destino di chi è rimasto e quarant'anni dopo reca nel corpo e nell'anima i segni di un'esistenza che non gli ha risparmiato sacrifici e dolori.

                 "La vita non è andare, pensa. La vita è resistere".

Destino è un affresco storico e umano emozionante. È un romanzo corale, costruito su più piani temporali, in cui ogni personaggio, ogni luogo, ogni evento si incastra perfettamente con gli altri e trova il suo posto. Lo stile dell'autrice è ricco, articolato, traboccante di vitalità; c'è un realismo, una cura, un'accuratezza storica in ogni descrizione, che più di una volta mi è sembrato di vivere gli eventi raccontati in prima persona. 

Sono passati giorni dal momento in cui ho girato l'ultima pagina di Destino, eppure, se chiudo gli occhi posso immaginare perfettamente Cascina Leone al tramonto: gli uomini tornano dal lavoro nelle vigne, si sente l'abbaiare festoso dei cani e la luce dell'ultimo sole accarezza la campagna e indugia sui volti segnati delle donne. Nonne, madri, mogli, amiche: questo romanzo è un elogio alla loro forza, al coraggio di chi è partita, alla resilienza di chi è rimasta. Ed è un tributo commosso a una terra ed ai suoi figli che con il proprio sangue hanno scritto la storia della nostra Italia. Questo è un romanzo prezioso, che ci aiuta a non dimenticare il loro sacrificio.



"Da quando è arrivata, le cose non le sembrano mai del tutto nuove o vecchie. Come se il tempo le avesse inghiottite, triturate, masticate, restituendogliele in modo che lei possa riconoscerle anche se non le ha mai viste. Questo vuol dire “casa”? O magari, addirittura, “patria”?"


Genere: Dal Piemonte a New York e ritorno.

Pagine: 397.


 

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