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Recensione: "Una stella tra i rami del melo" di Annabel Pitcher (ediz. Salani 2011)



Trama:Tutti continuavano a dire che col tempo sarebbe passata, ma Jamie sa che è solo una di quelle bugie che i grandi dicono nelle situazioni difficili. Da quando sua sorella Rose è morta in un attentato sono passati cinque anni, e ora è peggio che mai: il papà beve, la mamma se n'è andata con un altro e a Jamie sono rimaste tante domande a cui deve rispondere da solo. Anche sua sorella Jasmine, la gemella di Rose, non sembra essersi ripresa: si è tinta i capelli di rosa, si è fatta un piercing e ha smesso di mangiare. Jamie però ha deciso di salvarsi: gioca con il suo gatto Roger, pensa alla maglietta di Spider-Man che desidera tanto e fa amicizia con Sunya, una bambina musulmana, cercando di tenerlo nascosto al padre. Quando un giorno vede alla tv l'appello per partecipare a una trasmissione di giovani talenti, sogna che possa essere un modo per salvare la sua famiglia... Sullo sfondo del piccolo mondo di Jamie rimbombano le grandi questioni dell'umanità,ma è la sua voce trasparente e pura, sono i suoi occhi ingenui di bambino che danno la misura della forza che hanno solo le cose essenziali: l'amore della mamma, la verità della morte, l'immensità della vita.


Ecco un libricino che ho letto per caso e che è diventato uno dei miei libri del cuore.
La trama non è apparentemente originalissima: Jamie ha 10 anni e sua sorella, Rose, è stata uccisa in un attentato terroristico, da quel momento il suo piccolo mondo è andato in frantumi: i genitori si sono separati e lo trascurano, piegati dal dolore e presi nel tentativo di venire a patti con la perdita della figlioletta, a scuola Jamie è vittima di bullismo e guardato con sospetto e curiosità. Questo è il racconto della sua elaborazione del lutto, del suo viaggio interiore in cerca di risposte alle tante domande importanti che lo tormentano ma alle quali i genitori, gli insegnati, gli adulti in generale, non sanno rispondere. 
Dall'incipit fulminante "mia sorella Rose abita sulla mensola del camino.." (che è poi il titolo originale del romanzo, ben più evocativo del titolo italiano) al finale dolce-amaro, questo libro ti cattura, ti coinvolge ed avvolge nella sua tenerezza.
Jamie, con la sua maglietta di Spider Man addosso, ti prende per mano e ti accompagna nel suo viaggio verso la conoscenza e l'accettazione; attraverso i suoi occhi, ingenui e gentili, vivi una serie di episodi allegri, tristi, buffi e commoventi e conosci una galleria di personaggi indimenticabili: la sorella Jasmine, gemella di Rose, tutta un groviglio di rabbia adolescenziale, debolezza e forza insieme, la deliziosa Sunya, compagna di scuola musulmana ed amica dolce e leale (ma da tenere "segreta" al padre, proprio per la sua appartenenza ad un mondo, quello islamico, che nell'ottica paterna è sinonimo di terrorismo e violenza), il gattino Robin che gli insegnerà, alla fine, il senso più profondo della vita e della morte (tenete i fazzoletti a portata di mano).
L'autrice, al suo esordio con questo libro, tocca temi importanti e molto attuali, ma il suo tocco è lieve non cade mai nel tranello del "troppo" (troppo serio, troppo triste, troppo impegnato). Il risultato è un piccolo gioiello da leggere tutto d'un fiato.
Il romanzo ricorda, per i temi trattati e per il punto di vista scelto, il ben più noto libro di Jonathan S. Foer "Molto forte, incredibilmente vicino" (2005), ecco perchè ho parlato di trama "non originalissima"; a mio parere il racconto della Pitcher, pur non avendo il ritmo e l'originalità stilistica di quello di Foer, risulta più toccante e delicato.

4 stelle, ma sicuramente libro del cuore!

            




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