Recensione: Il libro dei ricordi perduti di Louise Walters ( Ediz. Corbaccio, 2014).
Il libro dei ricordi perduti di Louise Walters è un romanzo che ho letto durante l'estate, quando, tramortita dal gran caldo (e da una serie di sfighe), mi sono data anime e corpo alla lettura di un genere di libri che, da sempre, trovo coinvolgente e "confortante". Si tratta, come vi ho già raccontato, di quei romanzi, spesso ambientati in Inghilterra in cottage di campagna, grandi dimore o case sul mare, dove la narrazione si alterna tra le emozioni del presente e i misteri o i ricordi del passato. Qui e qui trovate le recensioni di alcuni titoli appartenenti alla categoria e letti nel periodo estivo.
Il libro dei ricordi perduti è rimasto colpevolmente nella pila dei libri letti e non recensiti, e non perchè io lo abbia trovato brutto o scritto male, anzi, ma principalmente perchè, pur essendo un romanzo con tutte le carte in regola per piacermi tanto (ad iniziare da una cover molto accattivane e curata), non mi ha particolarmente emozionata.
Roberta lavora nella libreria Old and New. I libri per lei hanno un suono e un odore tutto loro e, soprattutto, parlano: raccontano storie che vanno oltre quelle stampate e Roberta ama riporli con cura negli scaffali e raccogliere le foto, le lettere e le cartoline che trova nascoste all’interno di quelli usati. Un giorno il padre le porta una valigia con dei vecchi libri di Dorothea, la nonna di Roberta, e lei trova una lettera firmata dal nonno Jan, che apparentemente non sembra avere molto senso. È indirizzata a Dorothea, che da due anni vive in una casa di riposo, ma contiene elementi che non coincidono con quello che Roberta ha sempre saputo della famiglia del padre. Cercando di dare un senso a quelle parole e all’oscuro segreto che custodiscono, Roberta rivive la tormentata storia d’amore della nonna ai tempi della seconda guerra mondiale senza rendersi nemmeno conto che sta mettendo ordine nella sua stessa vita. Lei, che ama guardare nelle vite degli altri, adesso è costretta a guardare nella propria e ad aprirsi agli altri mettendo a nudo la sua sensibilità, il suo dolore, la sua rabbia. Adesso vuole conoscere la verità, vuole dipanare ogni dubbio e vivere pienamente la propria vita senza la zavorra di cose non dette, passioni mai dichiarate, segreti che possono restare intrappolati dentro di noi.
Roberta e Dorothea, nipote e nonna, due donne molto diverse che in comune hanno un accidentato percorso verso la felicità. Roberta, che trova conforto nei vecchi libri e nei sentimenti altrui per non affrontare la propria fame di affetto e la paura di non essere all'altezza di riceverlo, Dorothea, che, più impulsiva, compie una serie di scelte coraggiose per l'epoca in cui vive (gli anni della seconda guerra mondiale), scelte difficili, a volte estreme, per le quali dovrà pagare spesso dolorose conseguenze, ma che affermeranno la sua indomabile natura di donna e madre.
Mi sono affezionata a Roberta, libraia timida dal passato cupo, al suo collezionare i bigliettini e le dediche trovate nei libri usati, quasi a coccolare i sentimenti degli altri, trascurando i propri. Anche l'ambientazione in una libreria londinese (ancora librerie, libri, libraie! avevo detto la mia in questo post) è, per una volta gradevole e funzionale alla storia. E allora? direte voi.
Allora, stranamente, la storia di Dorothea, quella ambientata nel passato, non mi ha preso. Non sono riuscita a capire il suo personaggio, che in certi atteggiamenti mi è parso esagerato e perfino egoista. L'autrice mette molta carne al fuoco, tratta molti temi, ma non riesce a lasciare il segno, ad approfondire, a catturare completamente l'attenzione del lettore. Qui mi fermo per non togliervi il gusto della sorpresa, non posso parlare di Dorothea e del suo bel soldato innamorato...senza raccontare davvero troppo.
In conclusione un buon romanzo, che intrattiene, ma che non mi ha conquistata del tutto.
Genere: Venti di guerra e di passione.
Pagine: 298.
Devo dire che non mi ha mai ispirato particolarmente e il fatto che non ti abbia convinta al massimo mi fa desistere ancora di più!
RispondiEliminaSe non ti ispira la trama o il genere penso tu possa desistere!
Eliminami trovo d'accordo con Ilenia. ormai mi fido talmente dei vostri giudizi che vado sempre sul sicuro!
Elimina:) mi sento un po' colpevole!
EliminaHo letto una recensione positiva che ha cancellato i miei dubbi e ora tu li ravvivi, che faccio??? Per ora accantono l'idea di leggerlo, diciamo che perde solo qualche posizione nella wishlist.
RispondiEliminaIo di questo libro ho letto solo recensioni positive. E' ben scritto, ma a pelle i personaggi non mi hanno convinta. Se lo leggi fammi sapere cosa ne pensi :)
EliminaNon mi ispirava particolarmente, Tessa, e direi che non è un recupero doveroso. Un po' colpa di quella Corbaccio, per me, che sembra firmare romanzi tutti uguali, a periodi. Boh!
RispondiEliminaPur avendo una certa ed insana passione per il genere, mi viene da dire che molti romanzi di questo tipo, a prescindere dalle CE, peccano di scarsa originalità. E il confronto con i "classici" della categoria è molto spesso impietoso.
EliminaCiao Tessa a me è piaciuto! Ho particolarmente amato il personaggio di Dorothea mentre un pò meno quello di Roberta. Mi dispiace che non ti abbia coinvolto abbastanza!!!
RispondiEliminaCiao! purtroppo non sono riuscita ad entrare nel personaggio di Dorothea; già dall'inizio, dalla corsa "verso" il l'aereo nel campo non sono riuscita a capirla. Questione di gusti!
Elimina