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Recensione: La vita bugiarda degli adulti di Elena Ferrante (Ediz. E/O; 2019)



Buongiorno Lettori, in questi giorni un po' affannati, tra un albero di Natale da decorare, un presepe da "progettare" per onorare le tradizioni di famiglia, e la solita corsa al regalo (che stress), mi sono ritagliata un momento per raccontarvi l'ultimo romanzo di Elena Ferrante, La vita bugiarda degli adulti.

A distanza di qualche anno dalla quadrilogia de L'amica geniale (recensioneche ha reso l'autrice (l'autore? il mistero è ancora fitto) famosa a livello internazionale, e grazie alla quale l'ho conosciuta e amata, la lettura di questo nuovo romanzo non ha deluso le mie aspettative e mi ha confermato il suo grande talento di narratrice. 

Elena Ferrante ha una scrittura ipnotica, così viva e potente da risucchiare letteralmente il lettore nelle storie create dalla sua abile penna: una volta iniziato un suo libro, risulta impossibile non divorarlo e non esserne rapiti.

Così mi è successo anche con La vita bugiarda degli adulti, un romanzo di formazione che ruota attorno al personaggio di Giovanna. Quando la conosciamo, nel 1979, Giovanna ha 12 anni, una ragazzina ancora bimba, cresciuta nella bambagia di una famiglia borghese, colta, atea e progressista. Siamo nel Vomero, nei quartieri ricchi di Napoli, e Giovanna è la cocca di papà, un padre che lei, da brava figlia, adora e mitizza. 

Ma l'adolescenza, si sa, è una brutta bestia, e Giovanna inizia a provare i primi turbamenti; il fisico cambia, l'umore anche, i voti a scuola non sono brillanti come un tempo. È l'altalena emotiva di quegli anni destabilizzanti in cui tutto è amplificato e niente pare più certo. 
E proprio in questo momento delicato, scoppia la bomba. 
Origliando una discussione tra mamma e papà, la ragazzina sente il padre sminuire il suo aspetto e il suo carattere, definendola sempre più somigliante alla misteriosa "zia Vittoria", quella sorella che lui odia profondamente e che Giovanna non ha mai conosciuto.

"Fu così che a dodici anni appresi dalla voce di mio padre, soffocata dallo sforzo di tenerla bassa, che stavo diventando come sua sorella, una donna nella quale – gliel’avevo sentito dire fin da quando avevo memoria – combaciavano alla perfezione la bruttezza e la malvagità."

Il danno è fatto, l'età dell'innocenza è finita. In quel preciso istante Giovanna inizia il viaggio, fisico e metaforico, che la trasformerà in donna, alla ricerca di se stessa e di quelle verità celate in seno ad una famiglia che, mai come in quel momento, le pare estranea e bugiarda. 

Per prima cosa si metterà in cerca di Vittoria: Giovanna vuole specchiarsi nel suo viso, rivedersi nella sua presunta bruttezza, capire i motivi per cui il padre porta a questa donna, che ha il suo stesso sangue, così tanto rancore da non voler avere con lei alcun rapporto. 

L'incontro con la zia, che vive "giù" al Pascone, nel quartiere industriale della Napoli popolare, una donna umorale, chiassosa, astuta, capace di gesti affettuosi ma anche di momenti d'ira imprevedibili e violenti, mette benzina su un fuoco già pronto a divampare. Da quel momento, tutto accade velocemente, inesorabilmente: le bugie, le omissioni, la scoperta sella sessualità, la rabbia, la delusione. 

Divisa tra due mondi opposti ma ugualmente imperfetti, quello borghese, "ordinato" e velato di ipocrisia dei genitori, quello sanguigno, violento e popolare di Vittoria, Giovanna cresce dolorosamente, abbandona definitivamente le certezze dell'infanzia, diviene donna, e in un finale amaro come fiele, rivendica la sua diversità, il suo essere libera e forse, anzi sicuramente, migliore dei modelli che ha avuto come riferimento.

La vita bugiarda degli adulti è un romanzo che colpisce perché magnificamente scritto, i personaggi sembrano prendere vita e uscire dalle pagine, lo sguardo indagatore e per nulla indulgente della Ferrante, scava nei recessi più intimi e bui delle loro anime, svelandone ipocrisie, ansie e fragilità.

"..il nostro corpo, agitato dalla vita che gli si torce dentro consumandolo, fa cose stupide che non dovrebbe fare."

Chi ha letto la quadrilogia de L'amica geniale, ritroverà in Giovanna e Vittoria molto di Lenù e Lila (Vittoria con gli scatti d'ira, l'incedere fiero, le origini modeste e la tendenza a manipolare chi la circonda, deve molto, come personaggio, all'indimenticabile Lila), mentre nel Pascone e nei suoi personaggi, ritroverà il Rione. L'atmosfera è quella, anche se ne La vita bugiarda degli adulti manca lo spiraglio di luce e salvezza costituito dall'amicizia tra Lila e Elena. 

Giovanna, nel passaggio tra adolescenza ed età adulta, rimarrà sempre disperatamente sola, circondata da persone che, per un motivo o per l'altro, finiranno per deluderla, usarla o raccontarle bugie. 

Per questo il romanzo risulta cupo, doloroso, a tratti disturbante: il finale ne è l'esempio più eclatante. È vero, come hanno scritto in tanti, si tratta di un finale fin troppo aperto, forse in previsione di un nuovo capitolo della storia di Giovanna, ma secondo me ha un senso anche così, brusco, spiazzante, quasi crudele, in pieno stile Ferrante.
Consigliato.

Genere: Crescere, che fatica.
Pagine: 336.
Voto:
 più.

Commenti

  1. L'avevo scartato e invece ora mi hai fatto venire voglia di leggerlo! Ciao da lea

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    1. Io gli darei una chance! Un bacio, sei sempre la prima a commentare :)

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  2. A parte la serie dell'Amica Geniale non ho letto nulla della Ferrante, quasi avessi paura che un altro suo libro potrebbe deludermi. Sono molto attratta da questo, e alla fine credo proprio che finirò per leggerlo, in un momento imprecisato dell'anno nuovo :)
    Complimenti per la recensione ^^

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    1. Grazie! Anch'io avevo alte aspettative e un po' di paura. Non è bello come i primi due volumi della serie (i miei preferiti), diciamo che è più simile a quelli in cui Lila e Lenù sono adulte, anche se la protagonista è una ragazzina. Cupo, doloroso, ma scritti benissimo.

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  3. Come sai, l'ho amato e l'ho odiato.
    Ma tantissimo.
    Elena non lascia mai indifferenti.

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  4. Anche a me è piaciuto davvero molto, sebbene ho apprezzato maggiormente la saga de L'amica geniale ☺️☺️☺️

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    1. Anch'io, specialmente i primi due capitoli della saga, meravigliosi! Ciao :)

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  5. Ne parlate tutti talmente bene che non posso lasciarmelo sfuggire. Il 2020 lo vedrà tra le mie letture.
    Bacioni, Stefi

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