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Recensione: La regola dell'equilibrio di Gianrico Carofiglio (Ediz. Einaudi, 2014)

È una primavera strana, indecisa, come l'umore di Guido Guerrieri. Messo all'angolo da una vicenda personale che lo spinge a riflettere sulla propria esistenza, Guido pare chiudersi in sé stesso. Come interlocutore preferito ha il sacco da boxe che pende dal soffitto del suo soggiorno. A smuovere la situazione arriva un cliente fuori del comune: un giudice nel pieno di una folgorante carriera, suo ex compagno di università, sempre primo negli studi e nei concorsi. Si rivolge a lui perché lo difenda dall'accusa di corruzione, la peggiore che possa ricadere su un magistrato. Quasi suo malgrado, Guerrieri si lascia coinvolgere dal caso e a poco a poco perde lucidità, lacerato dalla tensione fra regole formali e coscienza individuale. In un susseguirsi di accadimenti drammatici e squarci comici, ad aiutarlo saranno l'amico poliziotto, Carmelo Tancredi, e un investigatore privato, un personaggio difficile da decifrare: se non altro perché è donna, è bella, è ambigua, e gira con una mazza da baseball.


Quinto capitolo delle avventure di Guido Guerrieri, avvocato barese nato dalla penna di Gianrico Carofiglio (ex magistrato, ex senatore, ora scrittore prolifico a tempo pieno).
Io amo Guido Guerrieri. E' un dato di fatto. Guerrieri ha solo qualche anno più di me, è una persona educata e civile (non è il classico protagonista affascinante ma dannato, incline alla sbornia ed ai pestaggi), ma di sicuro non è noioso, ama il mare, il buon cibo, la buona musica, i quadri di Edward Hopper (che io adoro), ha un lato malinconico che sento affine. 
Capirete quindi come mi sia difficile essere oggettiva. 
Ho letto i primi 3 romanzi con protagonista Guido Guerrieri un numero imbarazzante di volte (Testimone inconsapevole, Ad occhi chiusi e Ragionevoli dubbi, tutti editi da Sellerio), amandone ogni singola riga. 
Non mi piace tanto il genere legal thriller, ma in questi romanzi di Carofiglio la parte "legale" non prevarica mai la storia di vita, l'introspezione psicologica dei personaggi, l'investigazione portata avanti alla vecchia maniera. 
Il quarto romanzo, Le perfezioni provvisorie, uscito 4 anni fa, mi era sembrato un po' meno riuscito dei precedenti, ma sempre godibile. A distanza di anni ho accolto il ritorno del "mio" Guerrieri con grande aspettativa, forse anche per questo La regola dell'equilibrio mi ha piuttosto deluso.
Guido Guerrieri è tornato, è un po' più vecchio (succede, sono invecchiata pure io nel frattempo!), più malinconico, più acciaccato di come lo avevo lasciato, però è pur sempre lui, ama sempre le cose belle, le camminate notturne nella sua Bari, le donne complicate; da subito però ho notato qualcosa di diverso ed ho realizzato che il mio avvocato preferito in questi anni mi è diventato un po' un "trombone"! Uno da citazioni colte e metafore, in ogni dove, anche in momenti in cui i dialoghi avrebbero davvero avuto necessità di maggiore leggerezza e spigliatezza. Va bene che il titolo, come spiegato dallo stesso autore, è una frase tratta da I fratelli Karamazov, ma davvero, a furia di citare questo e quello (facendo anche un po' vergognare il lettore medio) il racconto perde brio e se le citazioni riguardano pure i codici e codicilli legali la cosa si fa pesantuccia.
Un romanzo un po' troppo "legal" per i miei gusti, una storia di grande attualità sulla corruzione della magistratura e sui dilemmi etici del mestiere di avvocato, in certe parti quasi un saggio sull'etica della giustizia. Leggibile, ma non all'altezza dei precedenti.

                                                                               
                                                                           




Commenti

  1. Ciao Tessa, anche a me piace tantissimo l'avvocato Guerrieri (siamo pure tutt'è due pugliesi!), ma non sapevo ci fossero già cinque libri a lui dedicati. Ho letto solo Ad occhi chiusi, molto bello, mi ha fatto conoscere e amare "Losing my religion" dei REM, e conoscevo Testimone inconsapevole... cercherò di recuperarli tutti, soprattutto quest'ultimo.

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    1. ciao Rosa...allora ci divideremo Guido Guerrieri! bellissimi i primi tre, leggili tutti, te li consiglio! quest'ultimo...insomma. sottotono.
      Hai visto la fiction tratta dai libri (anni fa su canale 5)? che delusione! l'attore che interpretava il protagonista era tutto diverso da come avevo immaginato io Guerrieri!

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