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Un dio in rovina di Kate Atkinson (Ediz. Nord, 2016).


"L’uomo è un dio in rovina. Quando sarà innocente, la vita si allungherà fino all’immortalità, dolcemente, come il risveglio di un sogno." Ralph Waldo Emerson, Natura. 


Raccontarvi il romanzo di Kate Atkinson Un dio in rovina non è un'impresa facile. Quando una storia, come in questo caso, si presta a molteplici livelli di lettura e travolge il lettore con tante e diverse emozioni, recuperare il bandolo della matassa, e trovare le parole e la lucidità per condividere le proprie impressioni, è tutto fuorché semplice. 

Cerco di partire dall'inizio. Questo romanzo è collegato ad una precedente e nota opera di Kate Atkinson, Vita dopo vita, storia della straordinaria esistenza di Ursula Todd e delle sue molteplici "vite" ai tempi della seconda guerra mondiale. 
Devo essere onesta, a me Vita dopo vita non è piaciuto particolarmente, e ho iniziato Un dio in rovina solo dopo essermi accertata che poteva essere letto indipendente dal volume precedente. Una decisione fortunata, quella di prendere in mano questo libro, che si è rivelato una lettura impegnativa ma emozionante. 

Un dio in rovina è la storia di Edward Todd, fratello minore di Ursula, dall'infanzia fino alla morte in tarda età, un'esistenza lunga quasi cento anni, dagli anni '20 del secolo scorso, fino ai nostri giorni, dalla spensieratezza di un bambino amato dai genitori e dalle sorelle maggiori, nella placida tenuta di Fox Corner, all'ultimo respiro in una casa di degenza per anziani. In mezzo, fulcro attorno al quale ruota gran parte della narrazione, il secondo conflitto mondiale, che Ted vive in prima linea come bombardiere della Royal Air Force inglese. 

Un dio in rovina è il racconto straordinario di una vita comune, di un uomo  sostanzialmente buono e mite; eroe di guerra per caso e necessità, come molti ragazzi chiamati a difendere la patria dal nemico tedesco, Teddy durante le missioni nei cieli d'Europa, fa a se stesso e al mondo una promessa:

"..se fosse sopravvissuto, nel grande Dopo avrebbe sempre cercato di essere gentile, di condurre una vita buona e tranquilla. Di coltivare il suo giardino, come Candido. Quietamente. E quella sarebbe stata la sua redenzione". 

E per tutta la sua lunga esistenza non verrà mai meno al suo voto. Vivrà una vita semplice, sposerà la compagna di giochi dell'infanzia, Nancy, che amerà di un sentimento quieto e rassicurante, insieme avranno un'unica figlia, Viola, che ancora bambina si rivelerà per Ted una spina nel fianco, testarda, ribelle, ingrata: una paternità difficile, affrontata con pazienza e pacatezza.

"...a ispirarle diffidenza verso suo padre era quella sua indole previdente, il suo stoicismo (sì, proprio questa parola tanto inflazionata), la sua serena frugalità...Per non parlare della snervante pazienza che aveva con lei, come se fosse stata un cane testardo".

Infine sarà nonno amorevole e presente per i nipoti, Sunny e Bertie, che ricambieranno il suo affetto.

"Bertie voleva bene al nonno. E lui ne voleva a lei. Più semplice di così!".

Kate Atkinson attraverso la figura di questo uomo taciturno e solido, ci racconta un secolo di storia d'Europa, e lo fa con lo stile originale e ricercato che la contraddistingue come narratrice. Pagina dopo pagina, tassello dopo tassello, ricostruisce l'esistenza del protagonista, e di tutti i personaggi che in qualche modo gli ruotano attorno, tramite veloci cambi di prospettiva e di narratore, mescolando i piani temporali, con continui balzi avanti e indietro nel tempo, lasciando qui e là anticipazioni di accadimenti che avverranno in capitoli successivi, mentre alcuni misteri, più volte sfiorati durante la narrazione, troveranno soluzione solo nelle ultime pagine. 

Un dio in rovina è un romanzo che richiede attenzione e pazienza, ma che, dopo un iniziale momento di spaesamento, regala emozioni e riflessioni. 
C'è tanta bellezza nelle pagine di questo libro, c'è arte, letteratura, poesia, (frequenti le citazioni tratte da Shakespeare, Blake, Keats), c'è una natura viva e palpitante, tenera, crudele e al contempo salvifica (l'uomo è "un dio in rovina" che deve riacquisire la consapevolezza del proprio posto nell'universo, ristabilendo il giusto rapporto con la natura: ecco il titolo, da una citazione di Waldo Emerson), e poi ci sono i sentimenti universali, esplorati con una sensibilità non comune.

La vita di Teddy ci parla di eroismo e di senso colpa, di espiazione e redenzione, di gioventù e vecchiaia, di amore e odio, e regala alcune riflessioni sulla caducità e fragilità della vita, tra le più belle che abbia mai letto. 

Malinconico, a tratti struggente, ma non privo di ironia, drammatico ma pervaso di speranza, Un dio in rovina è un romanzo maestoso, magnificamente scritto (un plauso anche alla traduzione italiana di Alessandro Storti), impreziosito da una ricostruzione storica fedelissima e da un finale a sorpresa assolutamente sconvolgente (mi è piaciuto? L'ho capito? Ancora non lo so, sono giorni che ci rimugino sopra).

Un difetto? La ricchezza, di contenuti, personaggi, citazioni, punto di forza e insieme tallone d'Achille di quest'opera; una ricchezza che a volte sembra straripare, soffocando la trama principale. Ma questo è solo il mio parere.

Genere: Il coraggio di essere semplici.
Pagine: 456.
Voto:  
 meno.

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