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Chiacchiere librose: di voti, stroncature e recensioni piene di stelle!

Buonasera Lettori, oggi ho voglia di fare quattro chiacchiere con voi!

Qualche tempo fa vi ho raccontato come nascono i miei post e dove, fisicamente, vedono la luce. Chi non avesse letto, e non conoscesse dunque la storia della poltroncina librosa in bagno, può recuperare qui (link).
Volevo tranquillizzarvi: non è cambiato nulla, la poltrona è sempre al suo posto, e io continuo a scrivere le bozze delle mie recensioni sullo smartphone, anche se, quando è possibile, gli preferisco il tablet e ho imparato a utilizzare i documenti di Google, così i miei sproloqui (come direbbe Lea) sono sincronizzati e posso lavorarci ovunque mi trovi!


In questo post vorrei parlarvi invece di voti, stroncature e recensioni a 5 stelle. 

Fin da quando mi sono affacciata al mondo dei book-blog, ho notato un'inquietante abbondanza, in rete, di recensioni entusiaste e di romanzi meritevoli del massimo dei voti (che siano espressi in stelle, stelline, scarpette, scarponi, libri o fiorellini, poco importa). Cinque stelle che vengono elargite frequentemente e a piene mani. 
A volte, prima di acquistare un romanzo, cerco di farmi un'idea di se e quanto sia piaciuto ai lettori, ricorro ad Anobii o Goodreads, e a un veloce giro su google in cerca di recensioni (non sto parlando dei blog che seguo abitualmente) che, la maggior parte delle volte, non mi sono d'aiuto, proprio perché risultano quasi sempre positive e molto simili tra di loro. All'inizio, ammetto di esserci cascata, tutta contenta iniziavo un libro da molti descritto come "da non perdere", e mi trovavo per le mani una storia, se non proprio brutta, di quelle che non lasciano certo il segno. Ho imparato a diffidare delle recensioni a "5 stelle", specialmente se il recensore tende a "vedere" le stelle in ogni post. Sarà che per me il massimo dei voti è cosa rara e preziosa, e un libro che si merita cinque stelle, è un libro da ricordare, un libro del cuore, di quelli che non ti capitano tra le mani tutti i giorni. Probabilmente, me ne rendo conto, io sono fin troppo stitica nelle mie votazioni, ma voglio che il messaggio ai lettori sia inequivocabile: il giudizio è sempre e chiaramente personale e soggettivo, ma il massimo dei voti  significa una storia e uno stile che colpiscono dritti al cuore. Se mi resta anche solo un dubbio…il cinque non lo do! 

Tante volte sono stata tentata di abolire le votazioni, perché in realtà mi riesce molto difficile attribuire un numero alle sensazioni che mi dà una lettura. I numeri mi vanno stretti, e la matematica non è il mio forte, non vedo mai le cose o bianche o nere, io sono quella delle troppe sfumature: tra un quattro e un cinque,  per me, c'è in mezzo un universo di possibilità. Mi rendo conto però che questo è un mio limite, e che il voto è comunque un indicatore rapido e immediato del gradimento di una lettura. Voto sia, allora, ma con criterio. 

Passando dalle stelle...alle stalle, parliamo ora di stroncature
Diciamocelo, di romanzi brutti in giro ce ne sono, e parecchi. Parlare di un libro che non mi è piaciuto, in generale, per me non è un gran divertimento (a parte qualche raro caso), preferisco di gran lunga recensire una bella storia che mi ha lasciato emozioni che ho voglia di condividere con gli altri. Spesso, negli ultimi anni, se un romanzo proprio non mi piace, lo abbandono. Una volta ero più paziente e portavo a termine letture che oggi finirebbero senza troppi rimpianti nel cestone delle delusioni. Per questo sono abbastanza rari i brutti voti, qui in Libreria. Magari riunisco qualche titolo che che mi ha deluso in un unico post, come ho fatto qualche settimana fa, senza voto e senza dilungarmi troppo. 

Nel dare giudizi negativi, cerco di fare sempre un passo indietro e chiedermi se quel libro che ho trovato noioso o poco emozionante (e magari non ho finito),  è oggettivamente anche scritto male, nel qual caso la bocciatura mi viene spontanea e senza appello, o se si tratta di una questione di gusto personale e di momento. Di cantonate negli anni ne ho prese parecchie, basti ricordare che per ben due volte ho abbandonato L'amica geniale della Ferrante a poche pagine dall'inizio, per poi, una notte, riprenderlo in mano e non lasciarlo più! Quello che voglio dire è che è assolutamente giusto lasciarsi guidare dal gusto e dall'emozione, ben venga, ma bisogna anche mantenere un minimo sindacale di oggettività. Ultimamente ho letto un commento in cui si definiva L'Arminuta di Donatella Di Pietrantonio, premio Campiello 2017, un romanzo mediocre. Io capisco che il libro possa non piacere, possa non trasmettere o risultare lento, ma credo che le parole abbiano un peso, e mediocre (ancora più di un brutto voto) è un termine decisamente pesante, che poco si addice al romanzo in questione. Anni fa ho lasciato a metà Stoner, non mi emozionava, questo rende John Williams e il suo romanzo mediocri? 

Il nostro gusto, in ogni campo, in ogni manifestazione artistica, ci rende unici e ci permette di confrontarci e dialogare, è la motivazione per cui molti di noi decidono di aprire un blog, ma confrontarsi vuol dire anche aprire la mente: bisogna avere delle opinioni ( altrimenti vengono fuori le recensioni fotocopia, dove tutto è positivo e non si scontenta nessuno), esprimerle e argomentarle, senza peraltro usarle come arma contundente o come scudo. Mi piace pensare che nella vita si possa sempre decidere di fare un passo indietro e cambiare idea.

Questo è il mio parere, frutto delle mie esperienze nella blogsfera, sono aperta a critiche, suggerimenti e contestazioni.
Alla prossima chiacchierata librosa! 



Commenti

  1. Parole sante, Tessa.
    Ci vuole giusta misura, sia quando il romanzo piace, sia quando non piace.

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    1. Parole sante. Le tue stroncature soft, poi, mi piacciono tantissimo!

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  2. Premetto che:
    1. mai toglierei il voto, perché, come dici anche tu, è immediato e rispecchia il pensiero che stiamo per scrivere (o abbiamo appena scritto);
    2. il giudizio su ogni singolo libro è soggettivo: per me L'arminuta è soporifero! Tre volte ho provato a leggerlo e tutte e tre le volte non sono riuscita a superare la decima pagina senza addormentarmi!
    3. anche io diffido di recensioni sempre e solo entusiaste, ma... c'è chi decide liberamente di non scrivere recensioni negative sul proprio blog (Lea è una di queste, ad esempio), ma credo anche anche, col tempo, noi lettrici impariamo anche ad evitare le fregature e selezionare meglio le nostre letture!
    Detto ciò, concordo con gran parte del tuo discorso: sono la prima a diffidare di blog in cui trovo solo recensioni positive, soprattutto quando si tratta di libri ricevuti da CE. Mi conosci ormai da tanto e sai benissimo che sono una che è sempre andata contro corrente, forse a discapito di tante collaborazioni, ma con la coscienza a posto! E giustappunto, lunedì stroncatura di un libro amato da moltissimi!!
    P.S.: felice di sapere che la poltroncina stia ancora lì!!

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    1. Ciao Soavissima! Credo che molte cose che ho scritto oggi siano già state discusse sul tuo blog o sulla tua pagina in passato, prima fra tutte la necessità di esprimere liberamente il proprio giudizio, evitando recensioni fotocopia dove tutto è bellissimo, issimo, issimo. Apprezzo la tua assoluta libertà di pensiero.
      Per quanto riguarda le stroncature, tu sei sicuramente più "sanguigna" di me, detto questo, so che L'arminuta ti ha fatto ronfare, ma va bene, è la tua opinione, è una cosa soggettiva! Io contesto critiche lette in giro, tipo "mediocre stilisticamente", che esulano dal soggettivo proponendo una verità assoluta del tutto fuori luogo.
      Ti aspetto sulla poltroncina della blogger!

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  3. Distinguere tra oggettivo e soggettivo è la cosa più difficile delle recensioni, anche perché sono convinta che esistano libri brutti davvero, e a volte è dura separare i miei gusti dai dati di fatto.
    Sulle votazioni ho avuto vita facile: non ho mai capito come inserire le immagini, quindi il problema ‘voto sì/voto no’ non si è mai posto XD comunque credo che mi troverei in difficoltà, perché i libri vanno inquadrati nel loro genere: imho le quattro stelline date a ‘Leia - Princess of Alderaan’ hanno un valore molto diverso delle quattro date ad Agnes Grey della Bronte.

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    1. Ottima osservazione! Anch'io sono in difficoltà ad attribuire i voti a romanzi di generi diversi e di diverso spessore. Alla fine cerco di evitare, se possibile, paragoni; se penso che un libro, nel suo genere, sia scritto bene, e se mi è piaciuto, mi concentro su quello... e voto di cuore!
      Grazie di essere passata e di aver partecipato alle chiacchiere!

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  4. Condivido il tuo pensiero. Non ho letto le stroncature dell' Arminita per non soffrire. Preferisco parlare dei libri che mi sono piaciuti perché se un libro non mi prende nemmeno lo termino. Ci vuole giusta misura, come dice Mink e non penso che il tatto possa venir confuso con mancanza di sincerità.
    Un bacione

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    1. Sì, noi tendiamo a essere selettive, se non ci piace molliamo. D'altra parte, ci sono cosi tanti libri belli in giro e cosi poco tempo, perché patire su pagine che non ci soddisfano?
      Tatto e sincerità .. non mi pongo nemmeno il problema. La giusta misura, come dice Mr Ink, è un valore aggiunto.!

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    2. Cara Tessa, sono una lettrice silente ma affezionata che questa volta, dopo questo tuo post, sente di dover rompere il silenzio: parole sante, le tue!

      Dalle stelle (letterali) alle stalle con una facilità che manco Flash Gordon - spesso mi interrogo anche io di quali facili entusiasmi - o altrettanto facili, epocali delusioni - si cibi la gente.

      Pensa che tempo fa La Feltrinelli accreditava 5€ a chi avesse composto, credo in 5 giorni, 5 recensioni. Mi son messa di impegno e ne ho scritte 6 o 7, aggiudicandomi i 5€ (bene), ma notando che tra quelle pubblicate sul sito la redazione (?) aveva strategicamnte omesso le votazioni più basse - ovvero le famose zone grigie, delle due/tre stelle.
      Ora, capisco che debbano vendere, ma un po' di sano spirito critico, anche e soprattutto a beneficio dei LORo lettori...no, eh?

      Scusa per la divagazione e...grazie per la bella riflessione. alla prossima!

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    3. Ciao Kiara! Felice di conoscere una Lettrice silenziosa e felice di sapere che la pensi come me. Purtroppo le case editrici, che peraltro fanno il loro lavoro, non sono particolarmente tolleranti nei confronti delle opinioni "fuori dal coro". Per questo motivo io non chiedo quasi piú copie omaggio. Voglio essere libera. A presto e grazie.

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  5. Oddio io nelle stroncature non ci vado molto soft ma ci sono dei libri con cui sento di potermelo permettere, tipo thriller e romance, perché sono generi che ho analizzato sotto mille luci diverse è lì sento "miei". Per il resto, quoto tutto! Bellissimo post.
    P.S. che palle le recensioni a 5 stelle, ormai non si capisce più quando un libro vale davvero!

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