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Recensione: Cambio di rotta di Elizabeth Jane Howard (Ediz. Fazi, 2018).


Lettori, oggi vi lascio il mio pensiero sul romanzo Cambio di rotta di Elizabeth  Jane Howard, da oggi in libreria, che grazie a Fazi Editore ho potuto leggere in anteprima. 

Il mio amore per le grandi capacità narrative della Howard, autrice della Saga dei Cazalet, è cosa risaputa. Trovo affascinante l'abilità di questa autrice nel cogliere e descrivere l'essenza dei suoi personaggi, i loro tormenti, le gioie, le delusioni: i sentimenti che animano le pagine delle sue opere sono così vivi e realistici, e l'immedesimazione con i protagonisti è naturale e immediata. Si tratta di romanzi senza tempo, che riescono a essere modernissimi anche a distanza di molti anni dalla loro prima pubblicazione. 

Cambio di rotta, scritto negli anni Cinquanta, non fa eccezione, anche se devo ammettere che, fra i titoli che ho letto dell'autrice, è quello che mi ha meno coinvolta emotivamente, soprattutto nella prima parte. 

Ancora una volta lo sguardo della Howard disseziona, tagliente come un bisturi, un groviglio di complicate relazioni; in questo caso al centro della narrazione c'è il matrimonio, ormai stanco, tra Emmanuel Joyce, acclamato drammaturgo, e Lillian la sua raffinata e fragile moglie. Con loro, da sempre, vive il fido James, assistente e regista di Emmanuel, giovane brillante ma imprigionato nell'ombra ingombrante del suo mentore e di sua moglie. Nel passato di tutti e tre abita la spiegazione del legame, forte ma soffocante, che li rende in qualche modo inseparabili. Un mix esplosivo di sensi di colpa, piccoli ricatti, affetto e rimpianti. Cosa accade in questo rodato ménage, quando si inserisce dall'esterno una quarta persona? Sarah, attraente, meravigliosamente ingenua e pura, è la nuova giovane segretaria di Emmanel, ed è, del tutto involontariamente, la mina vagante in grado di far vacillare ogni equilibrio preesistente. Fino al cambio di rotta, che avviene durante una vacanza in un'assolata isola greca. 

Lo stile della Howard è come sempre impeccabile, la sua abilità nel descrivere emozioni, personaggi e luoghi è precisa; come scrivevo prima, personalmente ho fatto più fatica del solito ad affezionarmi ai protagonisti, specialmente ad Emmanuel e Lillian, a sentire trasporto nei loro confronti. 
I Joyce vivono la loro esistenza come se fossero su un palcoscenico, i pensieri e i dialoghi interiori che si rincorrono senza tregua, quasi a perdere contatto con la realtà. Entrambi feriti dalla vita, ma anche egocentrici, desiderosi di essere sempre al centro della scena, entrambi dilaniati dai propri demoni. Forse troppo "complicati" e nevrotici per me. Decisamente più affascinanti, per me, l'ingenuità di Sarah e le incertezze di James.

Ricorderò questo romanzo soprattutto per i capitoli ambientati in Grecia, la natura selvaggia e impetuosa, che ben si accorda con il tumulto interiore dei protagonisti. E' in Grecia che gli equilibri si rompono e i nodi vengono al pettine, che il romanzo prende ritmo, conducendo il lettore fino a un finale in cui tutte le tessere del mosaico sembrano trovare un incastro perfetto. 

Una raffinata storia di attrazione, di gelosia, di tradimenti e lealtà. 

Genere: La tentazione.
Pagine: 450 
Voto: 
 mezzo.






Commenti

  1. Forse potrebbe essere la volta buona con la Howard, con un romanzo non in serie, che vedo un po' meno ingessato, un po' meno impegnato, degli altri. :)

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    1. Ti dirò, un po' ti ho pensato leggendolo. Secondo me, se temi l'effetto Cazalet (per me i Cazalet rimangono i migliori), questo potrebbe fare al caso tuo. E' molto molto introspettivo , ci vuole un po' di pazienza, specie all'inizio.

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  2. Ciao Tessa! Della Howard devo ancora finire Julius, quindi non credo leggerò subito quest’altra opera. Mi segno le tue riserve, pur rimanendo curiosa, specie alla prospettiva del film con Kristin Scott Thomas. A presto!

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    1. Ciao Cecilia! Secondo me il film potrebbe essere molto bello, l'ambientazione e i personaggi si prestano. La Howard mi sorprende sempre, devo dire però che i Cazalet sono e rimangono i miei preferiti!

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  3. Ho amato molto il mondo che la Howard ci ha voluto mostrare in questo romanzo!
    Concordo con te sulla parte della Gracia, un tocco in più che ho trovato indispensabile :)

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    1. Sì, è stato bello passare dalle brume inglesi all'assolata Grecia! In quanto al mondo del teatro...io preferisco i solidi Cazalet ;) Un bacio

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  4. Ciao Tessa! mi è piaciuto questo romanzo, anche se i Cazalet li porto nel cuore in un modo differente. La nevrosi dei personaggi non mi ha infastidito, ma semplicemente mi sono affezionata di meno a loro. Comunque concordo, i capitoli ambientati in Grecia sono bellissimi . Baci

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  5. Ho letto con piacere questo romanzo ammirando lo stile elegante della scrittrice e la sua capacità di osservare le relazioni umane. Il personaggio di Lillian, pur non condividendo il suo modo di fare, mi ha fatto riflettere sulla paura di perdere l'amore delle persone amate e sul dolore della perdita di un figlio. La vacanza in Grecia ha dato fascino alla seconda parte del romanzo :)

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    1. Ora passo a leggerti con calma. Lillian, un personaggio controverso. Ho provato per lei un misto di compassione e antipatia. Manipolatrice come poche, sul finale mi ha conquistata! Baci.

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  6. Uno stile di narrazione molto attento alle inquietitudini, egoismi ma anche fragilita', di uomini e donne senza tempo. Non ho amato il personaggio di Lilian ma apprezzato il riscatto di Jimmy dal suo mentore e dalla...vita. Teresa

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