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Recensione: Animali nel buio di Camilla Grebe (ediz. Einaudi, 2018).


Buongiorno Lettori, nelle scorse settimane ho saziato la mia voglia di giallo con due thriller nordici firmati dall'autrice Camilla Grebe. Si tratta di Animali nel buio, pubblicato recentemente da Einaudi, e La sconosciuta, uscito sempre per Einaudi nel 2011. I due romanzi fanno parte di una serie che ha come personaggi ricorrenti il poliziotto Peter Lindgren e la criminologa Hanne Lagerlind-Schön. A dirvi la verità, io ho letto per primo Animali nel buio, inconsapevole dell'esistenza di un volume precedente e posso assicurarvi che le storie narrate sono assolutamente auto conclusive, i libri possono essere letti indipendentemente. 

Animali nel buio è un bel romanzo che ho letto con piacere. È molto scorrevole, non è particolarmente truculento (arrivata a una certa età, tocca ammetterlo, corpi smembrati e assassini sadici non mi attraggono più di tanto) ed è magnificamente ambientato in una Svezia che non è certo quella da cartolina protagonista di tanti gialli nordici (penso, ad esempio, alla Fjallbacka di Camilla Lackberg). 

Ormberg, il paese fittizio dove la Grebe ambienta Animali nel buio, è un piccolo centro isolato in mezzo ai boschi. Il paesaggio incantato non riesce a nascondere il malcontento di una comunità che ha vissuto nel corso degli ultimi decenni la chiusura inesorabile delle fabbriche che davano occupazione ai suoi abitanti, lo spopolamento progressivo, la scomparsa degli esercizi commerciali e dei luoghi di aggregazione. Annoiati, disoccupati, abbandonati, così si sentono gli abitanti di queste montagne e la decisione di trasformare una delle vecchie fabbriche in un centro di accoglienza per migranti, ha infiammato gli animi e alimentato il rancore verso un governo che accoglie gli stranieri ma dimentica i suoi figli in difficoltà. 

Nei boschi di Ormberg nel 2009 un gruppo di adolescenti rinvenne il cadavere di una bambina, il caso rimase irrisolto. Peter Lindgren e Hanne Lagerlind-Schön, anni dopo, fanno parte di una task force creata appositamente per indagare su quel cold case. Con loro la giovane poliziotta Malin, la ragazza che all'epoca scoprì casualmente i poveri resti.

Ormberg si dimostra fin da subito un posto inospitale, perfino per Malin che vi è nata e cresciuta, ma che giovane lo ha abbandonato inseguendo il sogno di una vita migliore a Stoccolma. Gli abitanti sono chiusi, poco o nulla disposti a collaborare, il paese, è un paese fantasma, non offre alcuna comodità, i boschi che lo circondano sono impenetrabili e pericolosi per chi non li conosce e la neve che cade copiosa non facilita le indagini. Quando Peter scompare e Hanne viene ritrovata ferita e totalmente disorientata proprio in quei boschi, il mistero si infittisce e la situazione diviene drammatica. Se solo Hanne riuscisse a ricordare (i colleghi non lo sanno, ma l'incidente nella foresta non è l'unico motivo dell’amnesia della criminologa) o almeno a ritrovare il diario dove è solita annotare tutto! Il diario in realtà è finito nelle mani di Jake, un ragazzino di Ormberg che ha più di un buon motivo per non consegnarlo agli inquirenti. 

Raccontato a tre voci, quella flebile e disorientata di Hanne, quella apparentemente sicura di Malin, e quella straordinariamente umana e complessa di Jake, Animali nel buio è un romanzo intelligente, in cui il giallo si incastra perfettamente con il racconto, attualissimo, del clima di sospetto e di rabbia che anima una piccola comunità svedese. In realtà, se togliete le foreste, le segherie abbandonate e la neve, tale comunità potrebbe trovarsi ovunque nella nostra Europa. 
Perchè, come scrive l'autrice:

"La mia Ormberg non è reale, eppure esiste – tutt’intorno a noi. Forse anche voi vivete a Ormberg senza saperlo, oppure la attraversate quando andate a lavorare o a trovare la vecchia mamma. Ormberg è piú una condizione mentale che un luogo geografico, una condizione che si verifica dopo un grande cambiamento, come ad esempio l’incendio di un bosco: Ormberg è quello che cresce dalle ceneri del terriccio nero e bruciato, prendendo nutrimento dalla rinuncia, dalla frustrazione o forse solo dalla mera tristezza".

In conclusione, un bel romanzo giallo, ben scritto, con personaggi credibili e ricco di atmosfera.

Genere: Una gelida foresta piena di segreti.
Pagine: 440.
Voto: 

Commenti

  1. Ciao :-) A me generalmente piacciono i thriller nordici e questo mi intriga. Ora ne sto leggendo uno norvegese ma non mi ha colpito particolarmente!

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    1. Ciao Chiara! Ti dirò, ultimamente il giallo nordico mi ha un po' stufato, non riuscivo a trovarne uno che mi prendesse. Questo mi è piaciuto molto, una piacevole sorpresa!

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  2. L'ho ordinato. Se posso dirtelo... la mia blogger preferita. Mi fido al 100×100. Lea

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