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Recensione: Piccolo mondo perfetto di Kevin Wilson (Ediz. Fazi, 15/11/2018).


Buongiorno Lettori, in questo post vi parlo di un romanzo molto particolare, da oggi disponibile in tutte le librerie, si tratta di Piccolo mondo perfetto di Kevin Wilson. Io ho avuto il piacere di leggerlo in anteprima, grazie a Fazi Editore. 



Diciannove persone, nove coppie e una ragazza single, e i loro dieci primogeniti appena nati. Una struttura isolata, circondata da una natura incontaminata, dove crescere i bambini per dieci anni, tutti assieme, senza distinzioni tra mio e tuo, in una comunione totale di affetti, beni e buone intenzioni. 


«Vogliamo creare uno scenario in cui ogni bambino senta che ogni adulto è, in sostanza, suo padre o sua madre e lo ama senza esitazioni o riserve. Ti pare che tutto questo abbia un senso, Izzy?».

«Per essere onesta, non del tutto, dottor Grind. Mi sembra una specie di comune».
«Be’, non esattamente. Non è proprio una comune, è una famiglia scientifica».

«Detto senza offesa, somiglia a una setta religiosa», replicò Izzy.

Lui, il dottor Presto Grind, è lo psicologo che ha ideato il Progetto Famiglia Infinita; lei, Izzy Poole, è la giovane madre single che ha accettato di allevare il proprio figlio all'interno di questa bizzarra famiglia allargata. 

Piccolo mondo perfetto è la storia di un esperimento scientifico, ma è anche la storia di Preston e Izzy e dei motivi che li hanno portati a far parte, lui come sperimentatore, lei come “cavia”, di un progetto ambizioso e utopistico. Un progetto il cui obiettivo principale è quello di dare ai figli di persone in difficoltà la possibilità di crescere costantemente circondati da persone amorevoli e completamente dedite al loro benessere. 

Kevin Wilson costruisce attorno all'idea della Famiglia Infinita una storia solida, soprattutto per quanto riguarda la protagonista principale, Izzy. I primi capitoli del romanzo sono infatti dedicati al suo personaggio, alle motivazioni che la porteranno, incinta e sola, ad accettare di partecipare a un progetto scientifico poco convenzionale, che la impaurisce, e in cui, almeno all'inizio, non crede. Izzie non è una teen-ager sbandata e non è stupida, è un personaggio che si delinea pian piano, pagina dopo pagina, con i suoi talenti, la sua forza d'animo, la sua solida razionalità. 

È Izzy che ci conduce per mano nell'atmosfera ovattata e sospesa del Progetto Famiglia Infinita, pian piano i suoi dubbi diventano i nostri: è giusto e sano per un genitore non poter dedicare attenzioni speciali al proprio figlio? È possibile trattare dieci bambini senza fare preferenze, pur sapendo che uno di loro è sangue del tuo sangue? E, ancora, cosa accade se un bambino dimostra più attaccamento verso un'altra mamma della famiglia allargata rispetto alla madre biologica (e se una mamma, viceversa, preferisce il bambino di un'altra?). Dilemmi morali che si insinuano nelle stanze dell'immenso complesso dove vive la "famiglia scientifica". Dubbi e turbamenti che apparentemente non toccano il dottor Preston Grind, l'altro personaggio fondamentale del romanzo. Uomo dolce e tormentato dal proprio passato, Grind è così focalizzato sul bene dei bambini e sui risultati scientifici, da sottovalutare ciò che giorno dopo giorno accade fra degli adulti del progetto. Una marea montante di attrazioni, repulsioni, invidie, ripicche e gelosie. 

Perché quel piccolo mondo perfetto in mezzo ai boschi, tanto perfetto non è. È la natura umana che rischia di farlo esplodere.

«Cosa siamo l’uno per l’altro?». «Fratelli e sorelle?», propose David.
 «Direi piuttosto cugini di secondo grado», rispose Benjamin. «Io credo che somigliamo più al cast di L’isola di Gilligan», disse Alyssa. «Gente presa a caso che finisce bloccata su un’isola». Jeremy disse: «C’era parecchia tensione sessuale in quella serie». «Mi sembra sensato», replicò David. «Se si è bloccati su un’isola, è inevitabile».

In un crescendo di tensioni e frustrazioni (e in un clima quasi da reality show), saranno proprio Izzy e il dottor Grind a cercare con disperata tenacia di tenere unita la loro "famiglia". Che ne sarà di loro? Ce la faranno, e a che prezzo?

Credevo che Piccolo mondo perfetto fosse una sorta di romanzo distopico molto lontano dalla mia comfort zone, a sorpresa, ho trovato invece un libro nelle mie corde, solidamente costruito e credibile, un libro che fa riflettere parlandoci di famiglia, di relazioni umane, di libertà individuale, di genitorialità nella sua più ampia accezione.

Kevin Wilson, già autore de La famiglia Fang (Fazi Editore, 2012), ci regala una storia intelligente e ben scritta e due personaggi umanissimi nelle loro imperfezioni e paure. Una storia che procede senza incertezze, ma con ritmo pacato (non aspettatevi grandi colpi di scena), fino al finale, tra momenti di grande tenerezza e altri di profonda disillusione. Consigliato.

Genere: piccoli bimbi perfetti.
Pagine: 424.
Voto:




Commenti

  1. Una di quelle storie familiari in cui sguazzo, che dalla trama mi ricorda un po' il film Little Children (di quello c'è anche il romanzo, edito da E/O, di Perrotta). Segno, anche se i Fang (conosciuti solo al cinema, lo ammetto) mi avevano fatto un po' di antipatia. :)

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    1. Non ho letto i Fang, che spero di recuperare, questo mi è piaciuto parecchio. Ne ho amato la credibilità e i toni tutto sommato sommessi, credo che a te piacerebbe più "speziato" e più dannato. sono curiosa di sapere come lo trovi :)

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  2. Che strana storia! Molto intrigante. Un saluto da Lea

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  3. Mi associo al commento di Lea, una strana storia. Stimola la mia curiosità visto anche che tu lo consigli.
    Lo inserisco nella lista dei libri da leggere.
    Grazie Francescs

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    1. E' un romanzo particolare e intrigante. Provalo, e fammi sapere il tuo pensiero :)
      Grazie di essere passata!

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