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Recensione: Chi ha rubato Annie Thorne? di C. J. Tudor (Ediz. Rizzoli, 2019).

Arnhill, piccolo villaggio di miniera inglese. Nel 1992 una banda di quindicenni trova l'ingresso ai cunicoli. Scendono in cinque: Hurst, la mente; Fletch, il braccio; Chris, la bussola; Marie, l'affascinante fidanzatina di Hurst; e Joe Thorne. Si imbattono in un ossario di bambini, sepolti laggiù da chissà quanto tempo. Ma non sono soli. Annie, la sorellina di otto anni di Joe, li ha seguiti fin lì. E quando un'altra presenza si manifesta, vomitando milioni di scarafaggi dai teschi, dalle ossa e dai crepacci del terreno, tutto precipita. Nella confusione della fuga, qualcuno sferra un colpo mortale alla testa di Annie. Nonostante gli altri lo abbiano abbandonato chiudendosi la botola alle spalle, Joe riesce a tornare a casa. Due giorni dopo, torna anche Annie. Nessuno sa dove sia stata.Oggi, venticinque anni dopo quel giorno e infrangendo la promessa che aveva fatto a se stesso, Joe ha deciso di rimettere piede a Arnhill. A convincerlo a intraprendere il viaggio è stata un'email anonima: So cos'è successo a tua sorella, gli hanno scritto. Sta succedendo di nuovo.


Cari Lettori, avete letto attentamente la trama di Chi ha rubato Annie Thorne, secondo romanzo di C.J. Tudor? Io purtroppo no, altrimenti mi sarei soffermata a riflettere sulla frase "un'altra presenza si manifesta, vomitando milioni di scarafaggi" .
I riferimenti a Stephen King in copertina, la non meglio specificata "presenza" e gli scarafaggi, dovevano farmi suonare un campanello d'allarme, una scritta luminosa e lampeggiante che mi ricordava "il paranormale non è il tuo genere". E invece no, attirata dalle buone critiche e dalla promessa di un thriller con protagonisti ragazzini, alla Stand by me, tanto per tirare in ballo di nuovo King, ho deciso di leggere questo romanzo, che si è rivelato, specialmente alla fine, una delusione. 

Se siete amanti del genere horror e vi affascina il sovrannaturale, probabilmente questo romanzo fa per voi, il mio pensiero, in questo caso più che mai, è dettato da un gusto assolutamente personale. 

Chi ha rubato Annie Thorne è un romanzo che nei primi capitoli mi ha catturata grazie all'ambientazione, un piccolo, cupo e ostile paese minerario inglese e alla narrazione giocata su due piani temporali ben calibrati. 
Nel passato, una banda di adolescenti del liceo locale si imbatte in un misteriosa botola nel terreno che porta giù, nel ventre della miniera ormai chiusa; nel presente, molti anni dopo, uno di quei ragazzi, ormai diventato uomo, ritorna nei luoghi dell'infanzia e della giovinezza per chiudere i conti con il passato e con i misteriosi eventi che gli hanno sconvolto l'esistenza. 

Mi è piaciuto il tema del "ritorno a casa", come pure l'alone di mistero che avvolge gli avvenimenti del passato e il racconto incentrato sul mondo degli adolescenti con tutte le sue problematiche, la scuola, il bullismo, l'incapacità di comunicare, la noia, la violenza. 

Cosa non mi è piaciuto? Come l'autrice ha sviluppato la storia. Gli eventi diventano via via meno realistici e credibili, e non solo per l'elemento sovrannaturale, ma per i comportamenti dei protagonisti e le ragioni che li portano ad agire in un determinato modo. C'è molta carne al fuoco, troppa forse, e un intreccio narrativo che, almeno secondo me, non sempre è all'altezza. Anche i dialoghi, specie nella seconda parte, mi sono parsi poco naturali. 

Ci sono romanzi in cui forze sconosciute e potenti si trasformano in energie vitali che cambiano i destini e muovono l'universo. Romanzi in cui non ho fatto fatica a sospendere l'incredulità, a lasciarmi trascinare e commuovere da eventi inspiegabili; penso ad esempio al mio amato Cuori in Atlantide, citando ancora una volta il grande Stephen King, al quale l'autrice si ispira apertamente. 

Ci sono invece storie in cui esplosioni, teschi, insetti e poteri occulti sembrano  più fini a se stessi, il loro scopo è stupire, raccapricciare, scuotere il lettore; ecco, per quanto mi riguarda, queste storie mi lasciano piuttosto indifferente. 
Chi ha rubato Annie Thorne, pur leggibile, rientra nel secondo gruppo. Non fa per me.

Genere: Scarafaggi e altre presenze.
Pagine: 350.
Voto: 
 meno

Commenti

  1. Ho un debole per la Tudor, scarafaggi compresi. Bacioni da Lea

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  2. Lo sto leggendo adesso. Speriamo che mi piaccia un po' di più, non sono schizzinoso!

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    1. Sicuramente è più nelle tue corde che nelle mie, sono curiosa di sapere il tuo giudizio finale!

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  3. Io amo King e questo romanzo della Tudor mi intriga. Scarafaggi, teschi e miniere abbandonate sono ottimi ingredienti per un mix sovrannaturale :)

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