Recensione: Una fottuta storia di Bernard Minier (Ediz. Baldini e Castoldi, 2019).

Glass Island, Stato di Washington. Baie, insenature, scogli, spiagge nascoste. Foreste e vegetazione a dismisura. Estati dolci e miti. E pioggia, vento e temporali per il resto del tempo. Da sette anni è l’isola di Henry. Ora ne ha sedici, va al liceo, ha degli amici e una ragazza. O meglio, aveva. Naomi gli ha detto: «Voglio che ci prendiamo una pausa». Erano sul traghetto, l’unico mezzo di comunicazione che unisce l’isola alla terraferma. Litigano, urlano, e Naomi rischia di cadere in acqua durante la traversata. Tutto comincia così. Quella sera. Il giorno seguente, su una spiaggia dell’isola, viene ritrovato il cadavere di una ragazza. È Naomi. Henry è pazzo di dolore. Come è successo? Quando è successo? Dopo il litigio non era più riuscito a contattarla. E la polizia sospetta subito di lui. Le videocamere del traghetto hanno registrato il loro litigio, l’espressione rabbiosa sul viso di Henry, la paura su quello di Naomi, la ragazza che quasi finisce nell’oceano in tempesta. Ma quello che si vede non sempre corrisponde a quello che è.

Buongiorno Lettori, oggi vi lascio le mie impressioni sul romanzo Una fottuta storia di Bernard Minier, giallo thriller dalla magnifica ambientazione che racconta la storia del giovane Henry, un adolescente apparentemente come tanti, che si trova a fronteggiare l'omicidio, efferato e del tutto inaspettato, della fidanzatina Naomi. 

Il romanzo inizialmente si concentra sul racconto della vita del protagonista e del gruppo di amici che frequenta dai tempi dell'infanzia, e sulle investigazioni che seguono il ritrovamento del corpo di Naomi.

Questa parte del libro, per certi versi quasi un romanzo di formazione, scava nelle emozioni dei personaggi, ne studia la psicologia e l'ambiente da cui provengono. L'autore dipinge una piccola comunità chiusa, formata dagli abitanti di un'isola al largo dello stato di Washington: qualche balordo e molte famiglie perbene. Un paradiso naturale dove la vita sembra scorrere tranquilla; ma niente è come sembra e Minier è abilissimo nel seminare indizi che ci mettono costantemente in guardia. Le vite dei personaggi e il loro passato, potrebbero essere meno limpide di come ci appaiono.

Capitolo dopo capitolo,  il ritmo diviene più serrato, fino a trasformarsi in un vero e proprio romanzo d'azione, con un intreccio narrativo progressivamente più complesso. 

Ci sono ripetute rivelazioni e le carte in tavola vengono continuamente e abilmente capovolte. Perfino a pochi paragrafi dalla fine, quando la storia pare conclusa, un ennesimo colpo di scena trasforma il carnefice in vittima e viceversa. 

Il romanzo trova un punto di forza, come ho già scritto, nell'ambientazione, un arcipelago dalla natura selvaggia, sferzato dai venti e da impetuose mareggiate, al largo della costa orientale degli Stati Uniti.
L'autore utilizza nomi di fantasia, ma i luoghi descritti esistono realmente e nel libro contribuiscono all'atmosfera cupa, magnifica ma ostile, divenendo veri e propri protagonisti. 

Una fottuta storia è un romanzo che mette molta (troppa?) carne al fuoco, affrontando molteplici temi, alcuni di stringente attualità. L'amicizia e i suoi riti, il doloroso passaggio dall'adolescenza all'età adulta, ma anche la privacy ai tempi dei social media e, argomento ancora più inquietante e delicato, la nostra libertà individuale; l'occhio indiscreto dei servizi di sicurezza nazionali, è in grado di spiare e controllare ogni nostro passo attraverso la rete?.

Tra dark web, investigatori privati di chandleriana memoria, milionari senza scrupoli e adolescenti ambiziosi, questo romanzo sembra già pronto per una trasposizione cinematografica. L'autore francese lo conferma nei ringraziamenti, Una fottuta storia vuole essere un omaggio al romanzo e al cinema  americano. 

Missione compiuta: si tratta di una storia coinvolgente e di piacevole lettura. Per mio gusto personale avrei preferito, specie nella seconda parte, una trama un pochino meno complessa e qualche pagina in meno, ma gli amanti del thriller d'oltreoceano apprezzeranno invece i grandi e ripetuti colpi di scena.

Genere: paradiso perduto.
Pagine: 574.

Voto:

 e mezzo