La mia settimana librosa 2. #14.
Settimana in libreria, vediamo a che punto sono!
Ho letto L'Amante di Calcutta di Sujata Massey, sono in ritardissimo con la recensione che arriverà presto, prometto. Mi è piaciuto molto, ve ne parlerò.
Ho finito anche Dimmi che credi al destino di Luca Bianchini, qui la mia opinione.
Ieri notte ho divorato Santa degli impossibili di Daria Bignardi (grazie Mondadori, grazie Anna per l'opportunità che mi avete dato di leggerlo); è un racconto che, come sempre mi capita con questa autrice, mi ha colpito e fatto pensare, pur nella sua brevità. Breve ed intenso, come una carezza.
"Ho sempre pensato che a Milano sto bene, che è un posto da combattenti, da apolidi, una legione straniera. Che non saprei dove altro vivere. Ho fatto tutto qui: università, figli, matrimonio, lavoro. Milano mi somiglia. Parla poco, non ha tempo, sembra che non si affezioni a nessuno, ma non è così. Milano è come me, va di fretta e cerca di fare tutto meglio che può, nonostante se stessa." Mila è stata una bambina amata e luminosa, una ragazza solitaria: oggi è la moglie di Paolo e la madre di Maddi e dei gemelli, una donna che ha perso il filo del suo destino. Un giorno cede a un impulso segreto, e si ritrova in ospedale. Qui incontra Annamaria, un'insegnante laica che, come le suore, ha fatto voto di povertà, castità e obbedienza. Tramite lei Mila torna in contatto con una figura straordinaria della sua infanzia, santa Rita, la santa degli impossibili, che ha attraversato i secoli con la forza della sua testimonianza: quella di una donna che - a nome di tutte le donne - riuscì a volare oltre ogni ostacolo grazie alla potenza magica di una passione inestinguibile. Attraverso un racconto asciutto e raccolto, Daria Bignardi dà vita a un personaggio inquieto, pieno di contraddizioni, segnato da un bisogno di trascendenza inespresso eppure capace di cogliere l'amore del mondo che silenziosamente ci può salvare.
Sto leggendo Il segreto degli angeli di Camilla Lackberg, mi sta piacendo, la formula è la solita, i protagonisti anche, una garanzia.
Decisa a cominciare una nuova vita, Ebba fa ritorno a Valö, la splendida isola della sua infanzia affacciata sulle casette bianche e le rocce scoscese di Fjällbacka, nell'idillio dell'arcipelago svedese. Vuole rimettere a posto la colonia che le appartiene e che non ha più rivisto dal giorno in cui, una vigilia di Pasqua di molti anni prima, la sua famiglia scomparve nel nulla, lasciando dietro di sé solo una tavola apparecchiata a festa e una bambina di un anno che vagava smarrita. Nessuno li rivide più; nessuno fu mai in grado di stabilire cosa fosse realmente accaduto. Un mistero che da sempre stuzzica la curiosità di Erica Falck, ora entusiasta all'idea di poter riprendere in mano la sua personale indagine su quell'oscura storia. Ma sembra che per Ebba non ci sia pace. Qualcuno vuole allontanarla, disposto a tutto per proteggere il segreto dell'isola. Dopo un incendio scoppiato nella notte, le minacce si fanno sempre più incalzanti: Ebba ha già perso tutto, eppure c'è ancora qualcuno che desidera la sua morte. A Erica e Patrik non resta che unire le forze per trovare le ragioni di un rancore che gli anni non hanno placato, cominciando da un debole indizio: vecchie tracce di sangue che i lavori di restauro hanno portato alla luce nella colonia di Valö. Una sorta di filo rosso che si snoda a ritroso, conducendo a un passato lontano quando, all'inizio del secolo scorso, Fjällbacka conobbe una misteriosa "fabbricante di angeli".
Per quanto riguarda le entrate di questo periodo vi segnalo questi romanzi:
Il miniaturista di Jessie Burton, gradito regalo di un'amica!
Tutto ciò che resta di T.R. Richmond, un romanzo giallo che promette bene e che io e mia cugina non potevamo perdere (le critiche sono molto positive!).
Alice Salmon è piena di passione e di vita. Ha un lavoro che la appassiona, una città come Londra ai suoi piedi, molti interessi e molti amici. E Alice, come ognuno di noi, ha un segreto. Solo che non può più tenerlo per sé. O forse non vuole, anche se rivelarlo sarebbe pericoloso. Un giorno Alice fa ritorno alla cittadina in cui è cresciuta e dove ha studiato, e la mattina dopo il suo corpo viene riportato a galla dalle acque del fiume. Appare presto chiaro che la sua morte non è stata un incidente. Ma davvero il suo segreto è morto con lei? Davvero la sua storia finisce quando finisce la sua vita? Forse le storie non muoiono mai se c'è qualcuno che le racconta. A ricostruire minuziosamente la vita di Alice, nella speranza di chiarire le circostanze della sua morte, è un suo ex professore, l'anziano scrittore Jeremy Cooke. Cooke si dedica anima e corpo al progetto e raccoglie documenti, lettere, diari, testimonianze di amici e parenti, e perfino frammenti tratti dai social media, dai blog, dai siti internet su cui Alice scriveva. Tutte le tracce fisiche e soprattutto virtuali che Alice, come ormai tutti noi, ha lasciato. Tutto ciò che componeva l'universo di una vita apparentemente quieta e normale. Perché la verità è nascosta non in ciò che è scomparso, ma in tutto ciò che resta. Ma qual è il vero motivo per cui Cooke si dedica con tanta tenacia a questo progetto, anche contro la volontà dei famigliari di Alice? E se anche lui avesse qualcosa di oscuro e terribile da nascondere?
Su consiglio di Chicca del blog Librintavola ho recuperato anche La vita quando era nostra di Marian Izaquirre.
Per oggi è tutto, a presto con le recensioni arretrate!



Ciao :) Non ho mai letto nulla della Bignardi, anche se vorrei tantissimo. Mi consiglieresti di avvicinarmi a lei con Santa degli impossibili?
RispondiEliminaCiao :) Non ho mai letto nulla della Bignardi, anche se vorrei tantissimo. Mi consiglieresti di avvicinarmi a lei con Santa degli impossibili?
RispondiEliminaCiao Nolwenn! come ho scritto, lo stile della Bignardi a me piace tanto, ma non inizierei da questo racconto! troppo breve e, in fondo, diverso dai romanzi. Ti consiglio invece L'amore che ti meriti (trovi la recensione qui sul blog) che lo scorso anno mi era piaciuto parecchio.
EliminaBuona lettura!
Letot solo Il miniaturista. Ha il difetto di essere troppo ricco, ma in confronto a certi libracci che per conciliare studio e romanzi sto leggendo... Meglio il troppo del troppo poco. Mi ispira la Bignardi. Lei come presentatrice mi piace poco - troppo distaccata - però avevo letto L'acustica perfetta ed era stato una mezza sorpresa!
RispondiEliminaA me la Bignardi stupisce sempre. C'è qualcosa di estremamente vero e coinvolgente nei suoi romanzi, anche in questo, così breve e appena abbozzato da sembrare incompiuto. Il suo primo romanzo, dedicato alla madre, Non vi lascerò orfani, mi ha commosso come pochi.
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