Recensione: Una spola di filo blu di Anne Tyler (Ediz. Guanda, 2015).
Oggi vi parlo dell'ultimo romanzo di Anne Tyler, autrice che personalmente conoscevo davvero poco e che è considerata una delle migliori scrittrici contemporanee.
Una spola di filo blu è un libro che ho fatto fatica a leggere e non perché scritto male, noioso o poco interessante. È un romanzo minimalista, certo, dove ogni evento, ogni dialogo, anche apparentemente banale, ha il suo peso nel costruire un grande affresco: la storia di una famiglia borghese americana, speciale per alcuni versi, ma in definitiva molto comune. Minimalista e intimista, quasi completamente incentrato sullo studio a tutto tondo dei personaggi, il libro può risultare lento, ma per me la difficoltà non è stata certo la noia, quanto l'empatia che ho provato per i protagonisti e la profonda malinconia evocata da una storia costruita abilmente attorno a piccoli gesti quotidiani.
Abby e Red Whitshank sono brave persone, hanno lavorato una vita intera, hanno tirato su quattro figli, due maschi e due femmine, hanno aperto la loro bella casa dal grande portico in legno, accogliendo chi aveva più bisogno.
Certo, non sempre le cose sono state facili, e qualcosa di sbagliato lo avranno pure fatto se Denny, uno dei figli maschi, pare non voler mettere la testa a posto; senza lavoro o compagna stabile, lui da anni si sottrae alla famiglia, scompare per mesi e mesi senza dare notizie di sé. Non c'è forse un Denny in ogni famiglia? E non è forse vero che questo figlio attraente, ma sfuggente e inaffidabile, diventa nel tempo un accentratore di attenzioni, un figliol prodigo da ricoprire di affetto e comprensione, tanto da ingelosire i fratelli meno scapestrati e difficili?.
Sottili rivalità e segreti ben custoditi serpeggiano nella casa dal grande portico, che si rianima di voci e presenze: Abby e Red, giunti ormai nella loro terza età, mostrano i primi acciacchi degli anni che passano. Un vuoto di memoria, un paio di occhi che non vedono più come un tempo, orecchie che non sentono i cigolii delle porte e delle assi sconnesse; la casa, la vera protagonista del racconto, invecchia con i Whitshank e richiede quelle attenzioni che Red e Abby presto non potranno più darle. Figli e nipoti sono chiamati ad accudire i genitori, in un ribaltamento di ruoli triste ma, ahimè, fisiologico. E questa ultima riunione di famiglia, ha il sapore dolce amaro della memoria e dei bilanci di una vita straordinaria nella sua normalità. Certo, non sempre le cose sono state facili, e qualcosa di sbagliato lo avranno pure fatto se Denny, uno dei figli maschi, pare non voler mettere la testa a posto; senza lavoro o compagna stabile, lui da anni si sottrae alla famiglia, scompare per mesi e mesi senza dare notizie di sé. Non c'è forse un Denny in ogni famiglia? E non è forse vero che questo figlio attraente, ma sfuggente e inaffidabile, diventa nel tempo un accentratore di attenzioni, un figliol prodigo da ricoprire di affetto e comprensione, tanto da ingelosire i fratelli meno scapestrati e difficili?.
Avanti e indietro nel tempo, ascolteremo Abby raccontare di quello "splendido pomeriggio tutto giallo e verde, con un po’ d’arietta" in cui, ragazza, ha conosciuto Red, proprio nel portico di quella casa, e ci verrà narrata la storia di Julius, padre di Red, che quella dimora l'ha costruita, immaginata e inseguita per anni, e di Linnie Mae, sua moglie, ragazza di provincia tenace e silenziosa. Dalla veranda dei Whitshank vedremo scorrere lenti i giorni e gli anni, pigramente seduti sul dondolo che Linnie Mae aveva fatto dipingere, per ripicca, di blu carico; lo stesso blu del bizzarro vestito di nozze di Red, il blu della spola di filo che servirà a rammendarlo, tanti anni dopo, per una ben meno felice occasione. Una spola di filo, emblematica, perché cos'altro è una famiglia, se non una continua opera di rammendo di piccoli grandi strappi, il più delle volte involontariamente procurati?.
Questo romanzo mi ha colpito al cuore, in più di un punto l'ho trovato tremendamente triste e dolorosamente vero. Ma questa è una lettura frutto del mio vissuto personale, in realtà penso che il romanzo potrebbe piacere a molti di voi, specialmente a chi ama i viaggi senza grandi scossoni e non si aspetta un finale con i fuochi d'artificio.
Genere: Una grande storia americana.
Pagine:391
Ciao Tessa, a me questo libro ispira molto, la malinconia che hai provato leggendolo si intuisce perfettamente dalle tue parole. Bella recensione!
RispondiEliminaGrazie! un romanzo che mi ha messo veramente in crisi, il Natale forse non era il momento migliore per leggerlo!
EliminaCiao Tessa, la Tyler è così...spesso tremendamente triste e dolorosamente vera. Ti consiglio "Per puro caso" che secondo me è il suo capolavoro ed è un po' più ironico ed allegro.
RispondiEliminaun saluto da lea e complimenti per la bella recensione
Grazie Lea, anche del consiglio. Sto "battendo" le biblioteche della zona per recuperare un po' di romanzi della Tyler (sperando non mi facciano tutti l'effetto di questo!).
EliminaCiao Tessa...che tipetto quel Danny! Mi ricorda un po' me stessa in un certo periodo della mia vita in cui ne combinavo una più di Bertoldo, ero la pecora nera, sparivo senza dire nulla, ma poi rieccomi pronta a far ancora danni! Gli anni sono passati e io la testa l'ho messa a posto, sarei curiosa di sapere che ha combinato inveve Danny ma non sono certa che sia il libro che fa per me, dovrei averlo tra le mani...la tua recensione mi è piaciuta e non gli avrei dato una lira se non l'avessi letta, ho letto solo un libro di Anne Tyler e mi aveva annoiata tremendamente. Ciao a presto!
RispondiEliminaCiao Cuore. Io invece sono sempre stata la giudiziosa-noiosa di famiglia! il romanzo è molto vero, molto realistico, certo il ritmo è lento, penso sia un pochino una caratteristica della Tyler. baci.
Eliminaanche questo ce l'ho in wish list ... Tessa tu hai il potere con le tue recensioni di farmi amare un libro prima ancora di leggerlo :)
RispondiEliminaMooolto pericoloso Chicca! che poi se il libro non piace vengo presa a bastonate! grazie :)
EliminaDalla tua bellissima recensione traspaiono le tante emozioni che hai provato durante la lettura del romanzo. E'un dono che solo le storie più intense riescono a regalare a noi lettori. Non conosco Anne Tyler ma ora cercherò i suoi libri e inizierò proprio da "Una spola di filo blu". Grazie per avermelo fatto scoprire :)
RispondiEliminaMi sento sempre un po' in imbarazzo quando sento che vi fidate dei miei consigli e dei miei gusti. Questo libro, più di altri, penso regali emozioni a seconda del vissuto. A me, in questo momento, ha scatenato un vero terremoto, ma forse 10 anni fa lo avrei catalogato "lento" e triste. Devo assolutamente recuperare altro di questa autrice per inquadrare meglio la sua opera (e ha scritto parecchio...).
RispondiEliminaGrazie del commento e della fiducia.
Complimenti Tessa, bella recensione. E' un libro che ho comprato per un regalo, spero che alla mia amica piacerà!!
RispondiEliminaBaci