Recensione: Oscuri segreti. Le cronache di Sebastian Bergman di Michael Hjorth & Hans Rosenfeldt (Rdiz. Einaudi, 2011).
Buongiorno Lettori, oggi vi parlo di Oscuri segreti di Michael Hjorth e Hans Rosenfeldt. Si tratta del primo volume di una serie di gialli svedesi dal titolo Le cronache di Sebastian Bergman; in Italia ne sono stati tradotti tre romanzi, Oscuri segreti (2011), Il discepolo (2013) e Anime senza nome (2017), tutti editi da Einaudi.
Oscuri segreti è un giallo di stampo piuttosto tradizionale, la trama è lineare e l'azione si svolge su un unico piano temporale. Tutto inizia con l'assassinio brutale, in un piccolo centro della Svezia sud orientale, di un giovane studente dalla vita apparentemente tranquilla. Viene chiamata a investigare la squadra omicidi di Stoccolma, composta da un gruppo di personaggi ben amalgamati, ciascuno con un ruolo ben preciso: c'è Torkel, il capo, Vanja, la giovane e talentuosa investigatrice, Ursula, della polizia scientifica, e Billy, l'ultimo arrivato nel team, genio dell'informatica. Sebastian Bergman, colui che dà il proprio nome alla serie, è un po' la scheggia impazzita di questo gruppo così professionale e coeso. Lui, noto psicologo e profiler, uomo di grande intuito e intelligenza, non fa più parte della squadra omicidi da anni. È un cane sciolto dal carattere scontroso e irascibile, un uomo alla deriva, profondamente ferito dalla vita e tormentato da un passato tragico; trovandosi casualmente nel paese dove avviene l'omicidio, verrà reintegrato nel team investigativo, portando con sé malumori e proteste da parte dei colleghi.
Oscuri segreti è un romanzo corale, in cui tutti i personaggi trovano un proprio spazio e un proprio ruolo. Certo, le intuizioni e le intemperanze di Sebastian, lo pongono spesso al centro dell'attenzione, ma credo di poter dire che, senza l'interazione con i colleghi, il suo personaggio perderebbe gran parte del suo fascino. A dirla tutta, io l'ho cordialmente detestato per quasi tutto il libro, ad esclusione del finale, momento in cui sono riuscita a cogliere il suo lato più umano, rimanendo a bocca aperta per i possibili futuri scenari che gli autori lasciano intravedere.
Come ho già accennato, l'intreccio narrativo è piuttosto lineare, la storia segue l'indagine investigativa, dal ritrovamento del cadavere alla soluzione del caso. Ci vengono descritti i rilievi scientifici, le perquisizioni e gli interrogatori, e seguiamo con i membri del team gli indizi, le piste che di volta in volta vengono battute, i sospetti e i sospettati (ottimo lo studio psicologico della vittima e delle persone che gravitano attorno all'omicidio), fino al finale, decisamente inaspettato.
Il romanzo si legge facilmente, risultando ben costruito, ma soffre, secondo me, almeno nella parte centrale, di una certa lentezza. Forse manca un po' d'azione, forse le dinamiche tra i protagonisti risultano ripetitive, con Sebastian che fa di tutto per provocare i colleghi e comportarsi in modo politicamente scorretto, sta di fatto che, verso pagina 300, qualche sbadiglio non sono riuscita a trattenerlo. Decisamente spiazzanti, invece, gli ultimi capitoli, con un colpo di scena a "tradimento" che mi ha lasciata con la voglia di recuperare gli altri volumi della serie (mia cugina, tra l'altro, ha letto il terzo capitolo, da poco pubblicato, trovandolo molto piacevole).
Genere: lo psicologo più scorretto (e marpione) di Svezia.
Pagine: 516.
A giudicare dalla tua descrizione, temo già che odierei il protagonista con tutto il cuore... Dal momento che ho avuto un problema analogo con Harry Hole, il detective inventato da Jo Nesbo (non credo di aver mai detestato e disprezzato un personaggio tanto quanto lui...), penso proprio che, almeno per il momento, mi butterò su qualcosa di completamente diverso! Splendida recensione, in ogni caso: grazie per avermi aiutato a farmi un'idea più precisa di questo romanzo! ^^
RispondiEliminaGrazie mille! Confesso di aver letto solo un romanzo di Nesbo, e in effetti il protagonista non era particolarmente simpatico :)
EliminaLe tue recensioni sono sempre chiarissime e mi è quasi venuta voglia di leggere il libro. Me lo segno.
RispondiEliminaCiao da Lea
Grazie Lea, alleata della mia autostima! Bacio.
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