Recensione: Volo di paglia di Laura Fusconi (Ediz. Fazi, 2018).
Oggi vi parlo di un romanzo d'esordio che mi ha piacevolmente colpita, tanto da entrare nella mia classifica dei libri più belli tra quelli letti nel corso del 2018 (qui). Si tratta di Volo di paglia di Laura Fusconi.
In un piccolo borgo sulle colline piacentine, in val Luretta, in anni e contesti storici diversi, si sviluppano e si intrecciano le storie dei giovani protagonisti di questo libro intenso e poetico.
Nel presente, Lidia, una ragazzina di 10 anni di Piacenza, trascorre le sue vacanze estive nel paesino dove i suoi genitori hanno ristrutturato un casolare. Per lei l'estate ha il profumo dei campi di grano, dei fiori selvatici che crescono ai bordi della "Stradina" che porta da casa sua a quella dell'amichetto Luca, compagno speciale di giochi, con il quale condivide fin dall'infanzia le lunghe giornate assolate, le scorribande nel bosco delle Streghe e in quello delle Fate e l'emozione nel lanciarsi dalla cima dei covoni, in quel volo di paglia che ha il gusto ineguagliabile delle cose proibite.
"Quando arrivò alla curva del cespuglio di corniolo si fermò a guardare la Valle. Nel fienile i balloni c’erano ancora: lei e Luca avrebbero potuto giocare come sempre a Volo di paglia. L’avevano inventato insieme, quel gioco: Luca era stato il primo ad arrampicarsi sui balloni di fieno e a lanciarsi nel mucchio di paglia che c’era sotto. E poi aveva riso, dicendo che era la cosa più bella che avesse mai fatto".
In quello stesso borgo, in quel pugno di cascine, campi e fienili, molto tempo prima, tra la fine del secondo conflitto mondiale e i primi anni del dopoguerra, abitavano altri bambini, anche loro abituati a giocare liberi e a godere della bellezza di quella terra incantata. I tempi però erano difficili e il clima decisamente teso, gli scontri fratricidi tra fascisti e partigiani insanguinavano le colline piacentine. Camillo, Tommaso e Lia, i bambini di allora, avevano scoperto sulla propria pelle che perfino il bosco delle Fate era abitato da orchi, e che dietro le mura di stanze proibite poteva succedere l'indicibile.
Misteri del presente e del passato si intrecciano nell'estate del 1998, quando Lidia e Luca, incuriositi da una serie di eventi, iniziano a seguire gli indizi lasciati dai coetanei che prima di loro hanno abitato il borgo. Un viaggio pericoloso, sulle tracce di tragiche verità a lungo rimaste taciute.
Volo di paglia è un romanzo ben strutturato, in cui il continuo cambio di piani temporali e protagonisti non infastidisce, anzi, crea nel lettore aspettativa e curiosità. L'atmosfera che pervade le pagine è ovattata, la narrazione mantiene una delicatezza e una sensibilità davvero disarmanti, anche quando il racconto si fa tragico e affronta momenti scabrosi e di inaudita violenza.
L'autrice si mette al servizio dei suoi piccoli personaggi, con grande naturalezza, senza alcuna forzatura, restituendoci lo sguardo innocente dei bambini, la loro carica vitale, la curiosità impavida e un po' incosciente dell'età in cui ci si sente invincibili.
Vivide ed evocative anche le descrizioni della campagna piacentina, elemento centrale e filo conduttore della narrazione. Per me, originaria delle prime colline dell'Oltrepò pavese, non lontano dalla Val Luretta, la lettura di questo libro è stata un viaggio nella memoria della mia infanzia. Pagina dopo pagina, ho rivissuto i colori mozzafiato dei tramonti estivi sulla campagna, il fascino dei casali diroccati, le gite nel bosco, il nascondiglio nel fienile, il profumo dei tigli, le scarpe da ginnastica impolverate, i miei nonni, la casa sul cocuzzolo della collina, rifugio durante la guerra, custode di tante storie e segreti, inesauribile fonte di leggende famigliari da tramandare.
Volo di paglia è tutto questo e molto di più. Un romanzo dolorosamente bello, una favola noir che parla al cuore, un viaggio a tutto tondo nella memoria collettiva e individuale, per non dimenticare.
Genere: le fate, le streghe, gli orchi.
Pagine: 238.
Seguirò di sicuro il tuo suggerimento. Un voto così alto è cosa rara. Un saluto da Lea
RispondiEliminaSì, leggilo e fammi sapere!
EliminaCiao! Credo proprio che questo romanzo sia il mio genere...sembra davvero bello! Lo cercherò in biblioteca.
RispondiEliminaA me è piaciuto tanto! Se lo leggi, torna a raccontarmi il tuo pensiero :)
EliminaPenso che possa piacermi! Spero di leggerlo! Un abbraccio Rosa
RispondiEliminaCiao Rosa :) è un romanzo molto drammatico e allo stesso tempo molto delicato, credo potrebbe piacerti! Un bacione.
EliminaCiao Tessa e Buon anno nuovo!
RispondiEliminaTorno a leggerti con molto piacere dopo la frenesia degli ultimi tempi. Questo è uno di quei romanzi sui quali non mi sono soffermata ma che, invece, credo miriti davvero di essere letto. Ho una lista speciale per questo 2019. Segno. Un abbraccio
Eccomi, in ritardo! Auguri anche a te Anna! Questo libro mi ha veramente toccato il cuore, forse per l'ambientazione, forse per la storia, io te lo consiglio ;) Torna a raccontarmi, dopo averlo letto. Ricambio l'abbraccio!
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