Lettori fissi / segui il blog!

Recensione: La specialista del cuore di Claire Holden Rothman (Ediz. Neri Pozza, 2010/ BEAT, 2015).

È una gelida notte d'inverno del 1874 quando Honoré Bourret, rinomato medico di St Andrews East, ridente cittadina del Quebec vicina alla foce del fiume Ottawa, entra nella camera di Agnès, la sua bambina di cinque anni, la bacia, esce, poi raccoglie nella sua stanza qualche vestito e i soldi messi da parte per il battesimo di Laure, l'altra figlia di cui sua moglie è in attesa, e scappa. Una fuga generata da un'accusa orribile: aver percosso e affogato sulla riva dell'Ottawa Marie, sua sorella, una ragazza storpia e muta, diventata, a detta degli abitanti di St Andrews East, un peso insopportabile per lui e la sua carriera dopo la scomparsa dei loro genitori. Da quella notte d'inverno, un pensiero ossessivo si insinua nella mente di Agnès: ritrovare suo padre, "quell'uomo triste e tenebroso", e riconquistarlo. Alla morte della madre, incapace di sopravvivere agli eventi, Agnès, la pelle scura come quella di una zingara, viene accudita dalla nonna assieme a sua sorella Laure, bella come un angelo coi suoi capelli setosi e color del grano. Mentre Laure si rifugia nel suo mondo protetto e incantato di bambina dalla salute cagionevole, Agnès coltiva con ostinazione un sogno apparentemente irrealizzabile per una ragazzina del XIX secolo: percorrere le stesse orme del padre, diventare medico, nella speranza di poterlo un giorno incontrare.
La specialista del cuore di Claire Holden Rothman è un romanzo che desideravo leggere da parecchio tempo. Mi incuriosiva il fatto che fosse liberamente tratto dalla vera storia di Maude Abbott (1869-1940), una delle prime donne a laurearsi in medicina in Canada alla fine dell'Ottocento, nota nel mondo medico per i suoi studi dettagliati sull'anatomia del cuore e delle sue malformazioni. Complice il titolo e soprattutto la copertina della vecchia edizione Neri Pozza, credevo il libro ripercorresse le vicende della Abbott, Agnes White Bourret nel romanzo, puntando molto sul lato sentimentale della sua straordinaria vita. Mi sbagliavo.
La specialista del cuore è un libro che racconta sicuramente sentimenti, senza però indugiare in sentimentalismi, dipingendo abilmente e senza fronzoli la figura di una donna forte, motivata e pronta a tutto pur di coronare il suo sogno, un sogno assolutamente impensabile per una donna della sua generazione: diventare medico, seguendo le orme di un padre assente, conosciuto appena e idealizzato per gran parte della vita.
La laurea in medicina, i tirocini in Europa, la dura lotta contro il maschilismo che le vieta, nel suo paese, la pratica della professione (una donna non poteva visitare i pazienti, specie maschi, era considerata una cosa disdicevole), ma soprattutto la sua storia famigliare non certo felice, fanno di Agnes una persona profondamente sola, austera nel modo di vivere e rapportarsi con gli altri. Più in sintonia col mondo maschile, che pur per anni l'ha veementemente rifiutata, Agnes rifugge da qualsivoglia forma di femminilità, sia nell'aspetto esteriore, sia in quello più intimo. Spesso incapace di lasciarsi guidare dai sentimenti, inseguirà sempre la figura paterna, amando uomini con la devozione di una figlia o di una discepola, più che con la passione di un'amante. La vera passione la coglierà alla fine di sorpresa, quasi impreparata davanti a un sentimento così irrazionale.
Un bel romanzo, ben scritto e originale, non aspettatevi però barattoli di cuori e farfalle colorate, Agnes White nei barattoli di vetro che portava spesso in borsa , racchiudeva ben altro! 
Più simile alla donna ritratta nella copertina della recente edizione Beat, Agnes attraversa indomita la Storia della prima metà del Novecento, sempre anticonvenzionale, sempre invidiando il mondo degli uomini, forse inconsapevole del ruolo che giocherà nell'emancipazione femminile.

La sua unica "debolezza"? quel padre che l'ha abbandonata da piccola, segnando per sempre, nel bene e nel male, la sua vita.
Da leggere.

Genere: Cuore ribelle.
Pagine:379.
Voto:         
             e mezzo
                   
                               
                                                   








      
                                

Commenti

  1. Ciao Tessa, deve essere proprio un bel libro!!!! Mi hai fatto venire voglia di leggerlo, sicuramente lo terrò in considerazione!!! Baci e buon ferragosto!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un libro che merita!
      buon ferragosto anche a te! grazie di essere passata!

      Elimina
  2. Non conoscevo questo libro, ma apprezzo molto le storie che hanno per protagoniste donne forti e anticonformiste. In effetti i libri editi Neri Pozza/Beat sono spesso di alto livello, non mi stupisce quindi che anche questo non faccia eccezione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un romanzo particolare che consiglio. Sì!Neri Pozza è una garanzia. Si va quasi sempre sul sicuro!

      Elimina

Posta un commento