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Recensione: Strawberry fields di Marina Lewycka (Ediz. Mondadori, 2008).

Buongiorno invernale Lettori, oggi vi parlo di un romanzo molto particolare, pubblicato qualche anno fa e letto su consiglio di mia cugina, si tratta di Strawberry fields di Marina Lewycka. 
Fragoloni rossi e filo spinato, copertina azzeccatissima ed emblematica per una storia che racconta di immigrazione e povertà, ma lo fa con tono leggero, pieno humor, strappando anche qualche sorriso.
Il campo delle fragole si trova tra le verdi colline del Kent, in Inghilterra, e i protagonisti sono raccoglitori stagionali, immigrati stranieri, che in Inghilterra inseguono i sogni o i bisogni più disparati. Due ucraini, tre polacchi, un malawiano, due cinesi, uno slavo e un cane: c'è chi cerca l'amore, chi il denaro, chi una sorella, chi un osso e un padrone da amare.
Il campo delle fragole li fa incontrare, ma ben presto per tutti loro inizia un viaggio on the road che li porta ad attraversare in lungo e in largo la "perfida Albione", sperimentando i lavori più disparati (e disgustosi) e la dura legge della strada, dove sopravvive il più forte e chi è disposto a fare più compromessi.
Il racconto è corale, tutti trovano un loro spazio, perfino il cane!
Originale il modo in cui l'autrice dà voce ai personaggi: solo l'ucraina Irina, che ben presto assieme al compatriota Andrij assume il ruolo di protagonista, racconta la sua esperienza in prima persona, per gli altri viene usata la terza persona e nel caso del giovane Emanuel, il malawiano, le emozioni vengono trasmesse dalle lettere sgrammaticate che il ragazzo scrive alla sorella.
Lo strano guazzabuglio di voci e sentimenti espressi in modi diversi, perfino Cane dice la sua alla fine di ogni capitolo, in qualche modo funziona, narrativamente parlando, specialmente nella prima metà del romanzo. Sorretto da un grande umorismo e da note di leggerezza anche quando gli avvenimenti sono drammatici, il romanzo, pur non rinunciando alla denuncia sociale, non perde mai il tono scanzonato. Viaggio a tratti picaresco, a tratti grottesco, nella vita di un gruppo scalcinato di extracomunitari, Strawberry fields è un romanzo che ha molti pregi e un difetto: nella seconda parte perde di verve mano a mano che i personaggi abbandonano il gruppo originario, ciascuno all'inseguimento del proprio sogno di felicità.
Capitolo dopo capitolo, la storia si focalizza su Irina e Adrij, la colta borghese e il silenzioso minatore, cambia registro, si trasforma in una storia d'amore e d'armi, decisamente meno originale e interessante. Un centinaio di pagine in meno e sarebbe stato perfetto.
Strawberry fields, in conclusione, è un romanzo interessante, intelligente e originale nello stile, pur con qualche pagina di troppo.


Genere: raccoglitori di fragole on the road.
Pagine: 376.
Voto:
 e mezzo.

Commenti

  1. Non fa al mio caso, ma è sempre bello fare un giro sul tuo blog perché le recensioni sono sempre molto esaurienti e ben argomentate.
    bacio da lea

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    1. Eppure...penso la prima parte ti piacerebbe, c'è un umorismo british...

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  2. come per le due lettrici quasi perfetta anche io non sono ispirata particolarmente da questa lettura però me lo segno per il futuro. le tue recensioni sono sempre splendide comunque!

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