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Recensione: Bianco letale di Robert Galbraith (Ediz. Salani, 2019).

Quando il giovane Billy, in preda a una grande agitazione, irrompe nella sua agenzia investigativa per denunciare un crimine a cui crede di aver assistito da piccolo, Cormoran Strike rimane profondamente turbato. Anche se Billy ha problemi mentali e fatica a ricordare i particolari concreti, in lui e nel suo racconto c’è qualcosa di sincero. Ma prima che Strike possa interrogarlo più a fondo, Billy si spaventa e fugge via. Cercando di scoprire la verità sulla storia di Billy, Strike e Robin Ellacott – una volta sua assistente, ora sua socia – seguono una pista tortuosa, che si dipana dai sobborghi di Londra alle stanze più recondite e segrete del Parlamento, fino a una suggestiva ma inquietante tenuta di campagna. E se l’indagine si fa sempre più labirintica, la vita di Strike è tutt’altro che semplice: la sua rinnovata fama di investigatore privato gli impedisce di agire nell’ombra come un tempo e il suo rapporto con Robin è più teso che mai. Lei è senza dubbio indispensabile nel lavoro dell’agenzia, ma la loro relazione personale è piena di sottintesi e non detti

Buongiorno Lettori, oggi vi parlo di un romanzo che mi ha tenuto buona compagnia negli ultimi giorni; ne aspettavo l'uscita da molto tempo, nutrendo grandi aspettative che non sono state deluse. Si tratta di Bianco letale, quarto volume della serie gialla che ha come protagonisti il detective privato Cormoran Strike e la sua assistente (o meglio, ex-assistente, attualmente socia in affari) Robin Ellacott, creati dalla penna di Robert Galbraith, pseudonimo  di J.K. Rowling, la celebre "mamma" di Harry Potter.

Sono una fan di questa serie fin dal primo romanzo, è una delle mie preferite. Mi piace l'ambientazione londinese, adoro i protagonisti, il burbero e tagliente Strike, la dolce ma determinata Robin, e il loro rapporto che nel corso degli anni si è trasformato da reciproca stima professionale, a un sentimento potente ma inespresso, che i due paiono troppo impauriti anche solo a nominare. 

Galbraith ha creato una strana coppia di detective che funziona e piace, e attorno a loro ha intessuto storie intricate di crimini efferati, in cui le vicende professionali e umane dei due protagonisti rimangono sempre in primo piano e fungono da collante tra un volume e il successivo.


Bianco letale ci riporta là dove avevamo lasciato Robin e Cormoran alla fine de La via del male (qui la recensione), in un momento decisivo della loro relazione lavorativa e sentimentale. Per tre anni ho atteso di sapere cosa ne sarebbe stato dei due, messi davanti a un bivio di quelli che cambiano la vita. 
L'autrice se la cava egregiamente, e scaltramente, optando per una scelta che le consente di mantenere viva quella tensione emotiva, quel gioco di sguardi, quel fiume silenzioso di cose non dette, di equivoci e incomprensioni, che è preludio dei grandi amori o delle grandi catastrofi amorose. E che a me piace tanto. 

Sistemati i protagonisti, veniamo al giallo vero e proprio; è un caso complicato, che coinvolge personaggi influenti dell'ala conservatrice del parlamento inglese e della buona società londinese, ma anche un giovane di famiglia umile con gravi problemi mentali, e suo fratello, un attivista della sinistra radicale.
L'intreccio, a base di ricatti, lotte politiche e sociali, morti misteriose, famiglie disfunzionali, è complessissimo e ricco di personaggi, ma le pagine si sfogliano che è un piacere. Come mi è già accaduto con La via del male, ho letto in maniera compulsiva, senza momenti di noia e senza perdere il filo dei tanti avvenimenti (pur non riuscendo a indovinare un legame tra loro), fino…al momento delle rivelazioni finali. Diciamo che alla fine il caso risulta fin troppo complesso e machiavellico. 

Il romanzo è corposo (quasi 800 pagine) e l'analisi delle cause che hanno portato al crimine e dei retroscena della storia, personalmente mi è parsa eccessivamente cervellotica. Detto questo, Bianco letale è un libro appassionante, elegante, magnificamente scritto e ricco di raffinate suggestioni letterarie. Ogni capitolo, ad esempio, si apre con una citazione tratta dal dramma di Ibsen Rosmersholm (il cui tema è il cambiamento religioso, politico e spirituale), e ogni citazione si adatta perfettamente agli accadimenti e alle emozioni che andremo a leggere nelle pagine successive. Sembra quasi che Galbraith abbia modellato la trama di Bianco letale sull'opera del drammaturgo norvegese, un lavoro già di per sé mastodontico. C'è poi la figura del "cavallo bianco", che ricorre nel testo di Bianco Letale con diversi riferimenti (un quadro, un disegno intagliato sul retro di una porta, un luogo) e che è un'immagine centrale nel dramma di Ibsen, simbolo dei fantasmi del passato che tormentano il protagonista.


Bianco Letale è quindi un giallo appassionante, ma è anche un romanzo che offre diverse chiavi di lettura e spunti di riflessione, ed in cui ogni parola può nascondere un indizio o un richiamo letterario, in un'affascinante caccia al tesoro.
Da leggere (tutta la serie, rigorosamente in ordine cronologico)!

Genere: paradiso amaro.
Pagine: 784.
Voto:
 meno.

Commenti

  1. Lo considero il migliore dei quattro pubblicati finora. Concordo sul giallo eccessivamente cervellotico ma, nel complesso, ben bilanciato con il lato personale dei protagonisti. Speriamo che il prossimo esca presto.
    Un abbraccio.

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    1. Per me se la gioca con il primo ;) E sì, speriamo di non dover aspettare tre anni! Ricambio l'abbraccio, stretto.

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  2. Ho atteso tempi migliori, con la tesi di mezzo. A marzo non ci sono per nessuno. Felice che non deluda, e per la tua super promozione!

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  3. Quanto odio l'autrice e quanto la amo. Visceralmente. Concordo su tutto quello che hai scritto.
    Lea

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  4. Con calma, da brava tartarughina, ci arrivo anch'io, spero al più presto perché le vostre impressioni così favorevoli mi fanno fremere!
    Un abbraccio,
    Stefi

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  5. Bellissima recensione per un romanzo veramente godibile. Purtroppo di Ibsen ho letto qualcosa ma non conoscevo Rosmerholm, quindi tanti riferimenti me li sono persi, ma mi sono goduta le tue riflessioni!

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