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Recensione: L'annusatrice di libri di Desy Icardi (Ediz. Fazi, 28/02/2019).



Buongiorno Lettori, in questo post ho il piacere di parlarvi di un romanzo d'esordio da oggi disponibile in tutte le librerie: si tratta de L'annusatrice di libri di Desy Icardi, che grazie a Fazi Editore ho potuto leggere in anteprima. 

Adelina, la protagonista di questa storia molto particolare, è una ragazzina di quattordici anni che conduce una vita decisamente poco spensierata. 

Siamo negli Cinquanta, e Adelina, che ha lasciato la famiglia e la campagna piemontese dove è cresciuta, è approdata a Torino, dove abita con la zia Amalia, una facoltosa vedova dallo stile di vita molto morigerato (a dirla tutta, una gran taccagna!) e frequenta un prestigioso istituto per "signorine bene". 

Spesso bersaglio di prese in giro da parte delle compagne per il suo abbigliamento e i modi che tradiscono la sua diversa estrazione sociale, Adelina ha anche grosse difficoltà con lo studio: da quando è arrivata in città, ha iniziato ad avere problemi a leggere e comprendere i testi scritti e il suo rendimento scolastico è crollato. 
Un giorno però Adelina si accorge, con stupore e un po' di timore, di essere in grado di "leggere" utilizzando l'olfatto. Avvicinando il naso ad un libro, infatti, Adelina percepisce profumi, odori e sensazioni travolgenti, grazie alle quali riesce a leggere senza usare gli occhi. 
Un dono che finisce per mettere la ragazzina in pericolo, perché la sua  straordinaria capacità fa gola a più di una persona che vorrebbe servirsene per pura avidità. 

L'annusatrice di libri inizia così, in una Torino d'altri tempi dall'atmosfera cupa, un po’ soffocante e venata di magia. Alle vicende di Adelina si intrecciano, fin dai primi capitoli, quelle di una giovane zia Amalia, che, negli anni Trenta, anche lei partita dalla provincia, cerca di costruirsi una vita decorosa nel capoluogo piemontese, sognando come molte ragazze dell'epoca un buon matrimonio. 
Se i capitoli dedicati ad Adelina "l’annusatrice" hanno un tono fiabesco, la ragazzina è una sorta di piccola Cenerentola che cerca affetto e consensi, trovandosi invece circondata da personaggi algidi e di pochi scrupoli, le parti dedicate ad Amalia sono più realistiche. C'è ironia, ma c'è anche un' attenzione particolare alla ricostruzione storica di un'epoca e di una società maschilista  e benpensante. 

Nella seconda parte del libro, quando le storie di zia e nipote confluiscono in un unico racconto, pericolo e mistero irrompono tra le pagine: c'è un manoscritto enigmatico da decifrare, un viaggio rocambolesco a New York con un notaio bello quanto impostore, tensioni, equivoci e inganni che si alternano a momenti di umorismo e comicità. 

Come avrete capito, L’annusatrice di libri è un romanzo che mescola generi letterari e atmosfere; un po' favola, un po' romanzo di costume, un po' libro d'avventura ma anche (e soprattutto) commedia brillante, procede costantemente in bilico tra il drammatico e il comico, il realistico e il fantastico. 
Questo mix rende la storia gradevole ed estremamente scorrevole, ma è anche, secondo me, un'arma a doppio taglio. Durante la lettura ho avuto la sensazione che non sempre tutti gli ingredienti risultassero ben bilanciati e che il romanzo faticasse in alcuni punti a trovare una propria identità. 


Sempre calzanti e punto di forza del libro sono invece le tante suggestioni letterarie presenti tra le pagine. Da Orgoglio e pregiudizio a Jane Eyre, dai Promessi sposi al Decamerone, l'olfatto di Adelina ci accompagna in un viaggio sensoriale attraverso i grandi classici della letteratura, invitandoci a chiudere gli occhi e a lasciarci trasportare dall'immaginazione, dalla fantasia e dal cuore. Perché certe storie senza tempo trovano comunque il modo di arrivare dentro di noi, di colpirci di sorpresa, di cambiare la nostra vita. 


"Questo è il bello dei romanzi: ti mostrano le conseguenze degli errori umani, sollevandoti dalla fatica di doverli sperimentare tu stessa."

L'annusatrice di libri è un romanzo scorrevole, ben scritto e garbato, personalmente ho sofferto alcuni repentini cambi di registro, ho amato alcuni personaggi, mentre altri li ho avvertiti un po' stereotipati, ma in generale ho ammirato l'ironia e il messaggio positivo di questo libro d'esordio che non passerà sicuramente inosservato. 

Genere: L'irresistibile profumo delle parole.
Pagine: 407.

Commenti

  1. Non so perché, ma sin dall'inizio non mi ispira. E dire che, un tempo, amavo i libri che parlavano di libri.

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  2. Lo leggerò sicuramente! Amo i romanzi che parlano di libri.

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  3. Ora che ho letto la trama ho capito che devo leggerlo. :-)
    Lea

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  4. Sta nella pila dei libri da leggere, in cima!

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