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Recensione: Nove perfetti sconosciuti di Liane Moriarty (Ediz. Mondadori, 2019).


Nove persone si riuniscono a Tranquillum House, una remota località termale australiana che promette di cambiare la vita dei suoi ospiti in soli dieci giorni. Alcuni sono arrivati per perdere peso, altri per provare a migliorare la propria vita, altri ancora per motivi che non possono ammettere nemmeno con se stessi. Il programma è fatto di lusso e coccole, meditazione, yoga e la conquista di una nuova consapevolezza. Ma nessuno dei presenti può lontanamente immaginare quanto saranno difficili i prossimi dieci giorni, e come una vacanza all'insegna del benessere possa trasformarsi in qualcosa di molto diverso. Frances Welty, scrittrice di romanzi rosa, arriva al resort per curare il mal di schiena, il suo cuore infranto e un inesorabile declino delle vendite dei suoi libri. È subito incuriosita dagli altri ospiti, la maggior parte dei quali non sembra affatto aver bisogno di cure. Ma la persona che la intriga di più è Masha, la strana e carismatica proprietaria e direttrice di Tranquillum House. Questa donna potrebbe davvero avere le risposte che Frances sta cercando? E Frances dovrebbe lasciarsi coinvolgere e accettare tutto quello che il resort sta di fatto imponendo? Non passa molto tempo, infatti, prima che tutti gli ospiti si pongano esattamente la stessa domanda e la situazione diventi sempre più inquietante.

Nove perfetti sconosciuti è l'ultimo romanzo di Liane Moriarty, autrice che ho molto apprezzato in Piccole grandi bugie, un libro davvero godibile da cui è stata tratta anche una serie televisiva di successo. 

L'inizio di Nove perfetti sconosciuti è avvincente, i primi capitoli sono dedicati alla presentazione dei protagonisti, i nove sconosciuti, appunto, che varcano i cancelli di Tranquillum House, una sorta di Spa di lusso che promette agli ospiti, tra yoga, meditazione e diete personalizzate, una vera rivoluzione nello stile di vita. Nove persone, spinte da motivi diversi, alla ricerca del benessere psicofisico, della serenità e dell'accettazione di sé stessi, chiusi in una clinica del benessere in un luogo sperduto dell'Australia. 
Intrigante, non vi pare? Se poi si aggiunge l'atmosfera piuttosto inquietante che regna a Tranquillum House, i trattamenti poco ortodossi ai quali gli ospiti vengono da subito costretti, e una direttrice della struttura, la bellissima e misteriosa Masha, il cui zelo lavorativo appare immediatamente piuttosto allarmante, ecco, sommate tutto e il gioco è fatto!

La prima metà del libro scivola via che è un piacere. Si entra subito in sintonia con i personaggi, che sono ben descritti, e tra battute argute e una piacevole suspense, si attende il colpo di scena. Purtroppo, a questo punto, la storia prende una piega a mio avviso decisamente troppo poco credibile e non all'altezza delle aspettative. 
Se l'interazione tra i personaggi e l'intrecciarsi delle loro dolorose storie di vita, mantiene in piedi la narrazione, la suspense e la componente thriller vengono a mancare e le azioni dello staff di Tranquillum House, Masha (la paladina del cambiamento interiore) in testa, diventano pagina dopo pagina sempre meno credibili e più forzate, trasformando la Spa in un circo di effetti speciali psichedelici, che probabilmente funzioneranno meglio sul piccolo schermo piuttosto che sulla carta. Anche questo romanzo diverrà, infatti, una serie televisiva, attesa per il 2020, con Nicole Kidman nel ruolo della direttrice.

Un libro piacevole, ma per mio gusto, riuscito solo a metà.

Genere: Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei.
Pagine: 455.
Voto: 
 

Commenti

  1. Ritorno in libreria che non mi ispira. Dopo la delusione della seconda stagione di Big Little Lies, poi...

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    1. Mi attirava la trama, ma sicuramente in giro c'è di meglio! :)

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  2. Peccato, mi ispirava. Direi che sia meglio passare oltre.
    Baci

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    1. E' scorrevole, ma gli manca qualcosa (o forse c'è qualcosa di troppo...). Baci.

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  3. Se la componente thriller non è coinvolgente allora passo :)

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    1. Il thriller lascia proprio a desiderare, forse puoi passare oltre :)

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  4. Che peccato! Le premesse erano interessanti, ma il troppo mi disturba più del poco. Ciao da Lea

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