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Recensione: Figlie di una nuova era di Carmen Korn (Fazi Editori, 18/10/2018).

Uno strano destino, quello delle donne nate nel 1900: avrebbero attraversato due guerre mondiali, per due volte avrebbero visto il mondo crollare e rimettersi in piedi, stravolgersi per sempre sotto i loro occhi. Sono proprio loro le protagoniste di questa storia, quattro donne che incontriamo per la prima volta da ragazze, ad Amburgo, alle soglie degli anni Venti. Hanno personalità e provenienze molto diverse: Henny, di buona educazione borghese, vive all’ombra della madre e ama il suo lavoro di ostetrica più di ogni cosa; l’amica di sempre Käthe, di estrazione più modesta, emancipata e comunista convinta, è un’appassionata militante; Ida, rampolla di buona famiglia, ricca e viziata, nasconde un animo ribelle sotto strati di convenzioni; e Lina, indipendente e anticonformista, deve tutto ai suoi genitori, che sono letteralmente morti di fame per garantirle la sopravvivenza. Insieme crescono e vedono il mondo trasformarsi, mentre le loro vicende personali s’intrecciano in una rete intricata di relazioni clandestine, matrimoni d’interesse, battaglie politiche e sfide lavorative, lutti e perdite, eventi grandi e piccoli tenuti insieme dal filo dell’amicizia. Pagine che ci fanno respirare il fascino d’epoca di un mondo che non c’è più: i cocktail al vermut, i cappelli a bustina, gli orologi da tasca e gli sfarzosi locali da ballo, ma anche le case d’appuntamenti, i ristoranti cinesi e le fumerie d’oppio del quartiere di St Pauli. E poi la lenta, inesorabile disgregazione di tutto, la fine di ogni libertà, il controllo sempre più pressante delle SS, la minaccia nazista


Donne d'acciaio, quelle nate agli inizi del secolo scorso, protagoniste di Figlie di una nuova era, primo volume di una trilogia dell'autrice tedesca Carmen Korn, in libreria da oggi per Fazi Editore. La stessa generazione delle mie nonne, quella che ha vissuto due guerre e che è stata testimone di cambiamenti sociali, politici e culturali epocali.


Vivido affresco generazionale, Figlie di una nuova era inizia nel 1919, al termine del primo conflitto mondiale, e segue le storie di quattro ragazze tedesche fino al 1948. Da un dopoguerra al successivo, dalla giovinezza alla maturità, da figlie a madri; fiori d'acciaio destinati a sbocciare nel momento più tragico e buio della storia tedesca, testimoni dell'ascesa di Hitler, delle leggi razziali, dello scoppio di una nuova guerra, dei bombardamenti, della distruzione e della faticosa ricostruzione. 

"Appartenevano a una generazione dannata, che aveva sopportato ben due guerre mondiali. Dopo la prima si erano riempiti di buoni propositi, ma non erano riusciti a evitarne una seconda".

Henny, Kathe, Ida e Lina sono le protagoniste principali di un romanzo che dà in realtà voce a tantissimi personaggi: genitori, fidanzati, amanti, mariti, figli, colleghi, la vita delle quattro donne è raccontata anche (e soprattutto) tramite i loro legami affettivi, in un intersecarsi continuo di destini sullo sfondo di una città, Amburgo, che diviene anch'essa protagonista. 

Figlie di una nuova era è un libro che richiede, specialmente all'inizio, attenzione e pazienza proprio per la ricchezza di voci e di storie che animano le sue pagine. I capitoli sono corposi e densi di avvenimenti, in ciascuno le vicende dei personaggi si alternano e si mescolano velocemente, in un continuo cambio di prospettiva. I tanti nomi, qualche salto temporale, i frequenti riferimenti geografici a strade, quartieri e palazzi di Amburgo, città natale della Korn, inizialmente, lo ammetto, sono stati motivi di un certo smarrimento. 

Una volta superato il primo impatto e preso confidenza con i personaggi, il loro vissuto e le loro storie, ho iniziato a percepire un profondo e crescente coinvolgimento emotivo nei loro confronti: persone comuni, persone perbene che si sono appena lasciate alle spalle una guerra, che sognano pace e prosperità, e si ritrovano invece testimoni di tensioni politiche e sociali inimmaginabili, di leggi e prevaricazioni sempre più folli. Qualcuno fermerà questa pazzia, si dicono sgomenti, sperando nella vittoria del buonsenso. Sappiamo tutti com'è andata a finire. 

Pagina dopo pagina, mi sono trovata a camminare per le strade di Amburgo al fianco di queste donne, le ho viste ridere, ballare, innamorarsi, ma anche piangere, patire dolori e mancanze; ne ho ammirato il coraggio mentre continuavano a vivere e lavorare malgrado la guerra, i bombardamenti e la distruzione, "sotto un cielo dalle ore contate"
Ostetriche, maestre, operaie: donne d'acciaio, appunto, esattamente come le mie nonne, alle quali spesso è andato il mio pensiero durante la lettura. 

Romanzo pervaso da una vena malinconica, ma rigoroso nella ricostruzione di un'epoca, assolutamente privo di sentimentalismi e di fronzoli, Figlie di una nuova era commuove, appassiona, fa riflettere e costringe a ricordare che non sempre il buonsenso e la ragione trionfano (e quante volte, ahimè, l'ho pensato leggendo i giornali negli ultimi mesi).  

Il finale è decisamente aperto e fa intravedere grandi sviluppi futuri, tanto da lasciarmi con una gran voglia di sapere cosa ne sarà di Henny, Kathe, Lisa, Ida e dei loro cari. Ringrazio Fazi per avermi fatto scoprire questa autrice e spero il secondo volume della trilogia venga pubblicato presto (io sono già in astinenza!).

In conclusione, una grande saga al femminile, ricca del fascino di un'epoca che non c'è più. Da leggere.

Genere: donne agli inizi del '900.
Pagine:524.

Voto:
 e mezzo.

Commenti

  1. Bella recensione, precisa e appassionata, ma temo che non sia lettura per me. Bacio

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  2. L’ho già ordinato e aspetto con ansia. Dopo i Cazalet, nessuna saga di questo tipo è riuscito a entusiasmarmi; mi auguro che sia la volta buona.
    È sempre un piacere leggerti. 😊

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  3. Seconda bella recensione che leggo a distanza di pochi minuti.
    E' destino, mi sa. :)

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  4. L'ho appena comprato! Mi piacciono le storie a puntate e poi mi hai convinta con le tue parole! Ti farò sapere! Baci Rosa

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