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Recensione: Questa terra di Andrew Krivák (Ediz. Einaudi, 2018).



Guardate la copertina di questo romanzo di Andrew Krivák dal titolo Questa terra, osservate gli alberi, le foglie dai colori autunnali, le ombre, il cielo stellato che si intravede tra i rami. Immaginate di essere lì, di camminare in un bosco di piante secolari, di respirare l'aria fredda, nessun rumore, solo quello della natura, il vostro cane al fianco. 


Questa terra è la terra della famiglia Vinich in una zona rurale della Pennsylvania, sui monti Appalachi, i Vinich sono immigrati slovacchi che hanno fatto fortuna lavorando e commerciando legname e il primo grande pregio di questo romanzo è proprio la capacità dell'autore di trasportare il lettore fin dalle prime pagine in questa terra bellissima e insieme spietata. 

Siamo nel 1972, e Jozef, il patriarca, creatore dell'impero Vinich nel Nuovo Mondo, muore anziano nel suo letto. A raccogliere la sua eredità rimangono la figlia Hannah e il nipote Bo, primogenito di Hannah.
Nella grande fattoria dei Vinich, il lutto per la scomparsa di Jozef si mescola all'ansia per la sorte di Sam, fratello più giovane di Bo, disperso in Vietnam ormai da mesi. Sam, il più piccolo, il ragazzo allegro e affamato di vita che a casa ha lasciato, oltre alla madre e al fratello, anche la giovane fidanzata Ruth che porta in grembo suo figlio e che, per ragioni che affondano le radici nel passato, non è ben accetta nella fattoria dei Vinich. 

Questa terra è un romanzo dal passo lento e potente, in cui il passare del tempo è scandito dai mutamenti della natura che circonda i protagonisti e che è, a sua volta, protagonista di indubbio fascino. 

Un libro di grande eleganza sui vincoli famigliari, sull'attesa, sulla speranza, sulla perdita e sul perdono, in cui le vite di Bo, Hannah e Ruth si intrecciano, si attraggono e si respingono, in una danza silenziosa, dove i piccoli grandi gesti valgono più delle parole. 
Una storia dal sapore antico, in cui il profondo attaccamento alle proprie radici si mescola a faide famigliari incancrenite dal tempo, offrendoci il ritratto genuino di una comunità rurale di persone sbrigative, rese spigolose dalla vita, abituate a rimboccarsi le maniche e a non lamentarsi, ma capaci, nel momento del bisogno, di accogliere e proteggere chi si trova in difficoltà. 

Questa terra è un romanzo dalle descrizioni minuziose, dai dialoghi essenziali, che ha il suo punto di forza non tanto nella trama, semplice e lineare, e di certo non nei colpi di scena, ma nella capacità dell'autore di dipingere vividamente un luogo e i suoi abitanti, cogliendone l'essenza, facendo parlare pause e silenzi. 

Questa terra profuma di foglie, di muschio, di legno; questi sguardi, queste mani che si sfiorano, questo lento scorrere dei giorni, sussurrano con voce sommessa le parole che tutti noi, ad un certo punto della vita, vorremmo sentirci dire: ti perdono, ti aspetto, mi sono innamorato di te.

Il finale è aperto (forse fin troppo..) e lascia intendere la possibilità di un seguito. D'altra parte il primo romanzo di Andrew Krivák, Il soggiorno (ediz. Keller, 2015), è incentrato sulla figura di Jozef Vinich, il capostipite della famiglia; una sorta di prequel di Questa terra, liberamente tratto dalla storia del nonno dell'autore. I due romanzi sono peraltro assolutamente indipendenti.

Un libro pieno di bellezza e di dolore, per chi ama le atmosfere dell'America rurale (penso a Kent Haruf) e i personaggi di poche parole, forgiati dalla vita e dal lavoro, tenacemente attaccati alla loro terra. 

Genere: Com'era verde la mia valle.
Pagine: 260.
Voto: 

Commenti

  1. Non conoscevo assolutamente. Grazie per la recensione illuminante, e buone feste!

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    1. Michele, secondo me ti piacerebbe! Ti abbraccio e ti auguro un buon inizio dell'anno nuovo (dita incrociate per tutto).

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  2. Una bella recensione, anche se penso che non sia un libro per me. Un abbraccio e un augurio di buone feste 😘

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  3. L'ho comprato, ma prima di leggerlo ho degli arretrati da sistemare. Sempre bello leggerti.
    Ciao da Lea

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