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Recensione: Il sorriso lento di Caterina Bonvicini (Ediz. Garzanti, 2010).

Cari lettori, oggi vi racconto Il sorriso lento, di Caterina Bonvicini, autrice che ho conosciuto qualche settimana fa grazie al romanzo Correva l'anno del nostro amore che mi ha colpito per l'umorismo tagliente e lo stile semplice e diretto La mia recensione qui).

Il sorriso lento è un libro meno recente (2010) che mi è capitato tra le mani quasi per caso e che ho iniziato a scatola chiusa, senza nemmeno leggere tutta la sinossi: una cosa che mi succede piuttosto raramente. 
Morale della favola, il romanzo tratta di argomenti dai quali solitamente mi tengo alla larga (la malattia, la perdita), ma lo fa con un'energia e una vitalità che mi hanno confermato il grande talento di questa giovane autrice.
Grande protagonista, l'assenza
Il sorriso lento che si disegna e si schiude pian piano sulle labbra di Luisa è un'assenza che rende pesante il cuore di Clara, che di Luisa è la migliore amica.
Un'amicizia lunga e coltivata con cura, la loro, iniziata sui banchi di scuola e cresciuta negli anni, quella manciata di anni che il destino ha concesso a Luisa, alla sua vitalità, al suo sorriso lento. 
"Tutti conoscono l'amore, prima o poi. L'amicizia forse no. E' un privilegio meno diffuso. Anche se non era solo un privilegio, il nostro. Non era solo fortuna. Era tutto meritato sul campo: giorno per giorno, anno dopo anno."
Due adolescenti che sfidano il buonsenso e la sorte, in motorino, spinte da quel senso di immortalità che appartiene solo alla giovinezza. Due ragazze che si scambiano i vestiti, ma che anche baci poco convinti, appartamenti, progetti, serate di confidenze in cucina, perché il mio è anche tuo e il "noi" rende più forti.
E poi i primi amori importanti, la convivenza, il lavoro e quel gruppo di amici, sempre gli stessi, che come Clara e Luisa si sforzano di diventare adulti senza perdere quel meraviglioso senso di invincibilità. Poi i fidanzati diventano mariti e per qualcuno arrivano anche i figli. È la vita, quella in cui ciascuno di noi si può riconoscere, quella che a un certo punto, a tradimento, ti toglie i punti di riferimento e spegne per sempre il sorriso di Luisa.
È un'assenza che fa male e stordisce i sensi, quella che ci racconta Clara, dove i ricordi si mescolano, il prima e il dopo si sovrappongono, lasciando il lettore stranito ad ascoltare una storia tragica, che rotola fuori dalla bocca di chi la racconta, un fiume in piena di emozioni che sa di tante cose, ma non di fine. C'è una vitalità, una rabbia, una sensualità, un vissuto cosi profondamente vero e reale, che ho dimenticato la mia personale allergia ai romanzi strappacuore che descrivono la malattia o la morte.
Nella seconda parte del libro la voce di Claudia lascia il posto a quella di Ben: anche lui ci racconta la sua esperienza di perdita. E il registro cambia completamente, perché tanto Claudia è viva, dirompente, sconclusionata, tanto invece Ben, anziano direttore d'orchestra inglese, è preciso, freddo ed egoista o forse l'egoismo è semplicemente prerogativa della sua età. 
Ben affronta la malattia e la morte di Anna, giovane cantante lirica e sua ex moglie, con l'egocentrismo (o il realismo spietato?) che contraddistingue tutta la sua esistenza: Lui protagonista, Lui sulla scena con i riflettori puntati. Eppure, la giovane talentuosa artista italiana, Ben, a modo suo, l'ha amata; più delle donne che l'hanno preceduta e sicuramente più della compagna destinata a prenderne il posto. Amore, gelosia, sensi di colpa: i suoi bisogni prima di tutto.
"Non ho il tempo di piangere nessuno, io. Sono troppo vicino alla fine."
Mentre le storie di Claudia e Ben si incrociano e si toccano il tempo necessario a condividere l'assenza e a scoprire modi inconciliabili di convivere con essa, il romanzo si fa graffiante, l'umorismo tagliente e amaro, molto più simile, nello stile, a quello dei romanzi più recenti dell'autrice. 
Il confronto tra i due mondi dei protagonisti, il loro vissuto interiore e la loro elaborazione del lutto, è un'idea che ho trovato vincente dal punto di vista narrativo, ben costruita e senza sbavature.
Il Sorriso lento è un romanzo coraggioso, di grande onestà intellettuale; racconta con trasporto e sensibilità un tema difficile e lo fa senza cadere nella trappola del buonismo melodrammatico, dell'inverosimile, del già sentito.
Lo stile è forse meno lineare e maturo rispetto a Correva l'anno del nostro amore, ma ho trovato la storia davvero coinvolgente. 
Provare per credere! (ecco, magari evitate di leggerlo nei periodi in cui sentite bisogno di leggerezza).

Genere: Strappacuore con ironia.
Pagine: 212.
Voto: 


Commenti

  1. Devo recuperare molti titoli, e le opere della Bonvicini, che mi aveva convinto con "Tutte le donne di", sono parte della lista. Ciao Tessa!

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    1. Ciao e grazie di essere passata! Io ho Tutte le donne di in WL. Penso come stile e ironia sia più simile a Correva l'anno del nostro amore, questo romanzo invece è decisamente più serio.

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  2. Molto interessante e poi ti sento/leggo veramente convinta. Questo lo segno.
    Lea

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    1. Ecco, non è esattamente allegro, ma ha qualcosa di speciale. Ciao ciao Lettrice quasi perfetta :)

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  3. La Bovincini, praticamente, devo recuperarla tutta.
    E non vedo l'ora. ;)

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    1. Non puoi perderla! per me è una scoperta davvero sorprendente.

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  4. Meraviglia Tessa,hai scritto divinamente...mi hai straconvinta ♥

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  5. Insomma della Bonvicini devo recuperare tutto :)
    Grazie della recensione!

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  6. Felice di essermi catapultata su questo blog.
    E cosa trovo, appena arrivo? La prova che Caterina Bonvincini è un'autrice che mi piacerà di sicuro.
    Quindi grazie di cuore di questa bellissima recensione. Decisamente convincente.

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    1. Benvenuta e grazie! La Bonvicini è decisamente un'autrice che consiglio :)

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  7. Grazie al linky party ho conosciuto il tuo blog, mi piace moltissimo, sono diventata una lettrice fissa! Di recente anch'io ho iniziato a scrivere di libri, se ti va vieni a darci un'occhiata!
    http://kikifede.blogspot.it/
    Splendida recensione!

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    1. Grazie di essere venuta nel mio angolino, passo a trovarti sicuramente!

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