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Recensione: La pioggia prima che cada di Jonathan Coe (Ediz. Feltrinelli, 2007).

Il mio primo "assaggio" di Jonathan Coe, autore molto famoso che, per motivi imperscrutabili, ho lasciato per anni in libreria a prendere polvere. È stato grazie al consiglio di Lea (leggete qui), sua grande estimatrice, che mi sono decisa a conoscerlo. 

La pioggia prima che cada, titolo bellissimo e azzeccato. Esiste la pioggia prima che cada? No, in teoria. Non è reale, ma a ben pensarci esiste uno stato d'animo, un senso di attesa e aspettativa, un momento di calma perfetta o di paurosa preveggenza, che precede la pioggia, sia essa una dolce pioggia primaverile o un violento nubifragio.
E proprio l'aspettativa, quella quieta attesa mista alla paura della rivelazione, a pervadere tutto questo grande romanzo al femminile, dove gli uomini sono decisamente relegati al ruolo di spettatori.
Zia Rosamond muore anziana e sola nel suo cottage nello Shropshire. Alla nipote Gill lascia una parte di eredità, ma anche un compito arduo: cercare Imogen, una parente che non frequenta la famiglia da anni, e consegnarle una serie di audiocassette che Rosamond ha registrato per lei, prima di addormentarsi per sempre.
Imogen non si trova, ogni appello e ogni ricerca sembrano vane; di lei esiste solo un lontano ricordo: una bambina bionda, non vedente. Ma sono passati decenni.
Spetta quindi a Gill e alle sue figlie ascoltare quelle cassette: ne esce la voce pacata di zia Ros, quasi un sussurro, che attraverso la descrizione di 20 fotografie, cerca di raccontare alla misteriosa Imogen la storia delle sue radici e di quella famiglia che non può ricordare.
In quei venti scatti, che Imogen non può vedere, sono racchiuse quattro generazioni di donne e mezzo secolo di storia famigliare. Ogni foto un evento, un ricordo, un luogo, un'epoca, tutto minuziosamente descritto, perché le parole devono arrivare là dove gli occhi spenti di Imogen non possono spingersi.
È una storia che non posso e non voglio raccontarvi, quella di Rosamond, Beatrix, Thea e Imogen, vi rovinerei la lettura, posso dirvi che è una storia amara, a tratti quasi crudele, ma in un certo senso inevitabile.
Un viaggio in un universo femminile popolato di madri, figlie, amiche di sangue, compagne. Un viaggio nella maternità negata, malata, violata: perché ci sono madri che non sanno amare i figli e donne che custodiscono nel cuore tonnellate di amore, ma i figli non li possono avere. 
Ci sono colpe che rotolano come massi, di madre in figlia, senza possibilità di redenzione, ci sono solitudini che sono una sorta di "colpa", come quella di zia Ros, donna leale e affettuosa, ma dalla sessualità inaccettabile per la società del dopoguerra.
È proprio la voce sommessa e calda di Rosamond la vera anima di questo romanzo; è una voce limpida, la sua, malgrado l'età e i tanti dolori e ci porta avanti e indietro nel tempo, da quando, bimba sfollata in tempo di guerra, stringe un patto di sangue con la cuginetta Beatrix, fino a quando, prossima alla morte, decide di ridare a Imogen quello che le è stato tolto. 
E noi lettori ci affanniamo con lei, immagine dopo immagine, per trovare un senso, una ragione comprensibile, una rivelazione che renda la storia di queste donne accettabile, forse anche giustificabile. Seduti accanto a Gill e alla sue figlie, aspettiamo che cada la pioggia, trattenendo il respiro. E alla fine, quando arriva, non troviamo le risposte sperate, non è pioggia, è una veloce, brutale grandinata e non abbiamo più il conforto dell'attesa.

Ci sono vite inevitabilmente tristi e Coe ce le racconta con sensibilità e lucidità, regalandoci un libro malinconico, toccante e magnificamente scritto, che mi ha catturata fin dalle primissime pagine. 
Sicuramente io e Mr. Coe ci incontreremo ancora, molto presto.
Consigliato a chi ama le atmosfere inglesi e i romanzi introspettivi.

"Sai, Thea, non esiste una cosa come la pioggia prima che cada. Deve cadere, altrimenti non è pioggia". Era un principio stupido su cui insistere con una bambina, e mi pentii di aver cominciato. Ma Thea sembrava non avere alcuna difficoltà ad afferrarlo, semmai il contrario - perché dopo qualche minuto mi guardò e scosse la testa con aria di commiserazione, come se stesse mettendo a dura prova la sua pazienza dover discutere di questioni del genere con una ritardata. "Certo che non esiste una cosa così," disse. "È proprio per questo che è la mia preferita. Qualcosa può ben farti felice, no? Anche se non è reale." 



Genere: Mammina cara.
pagine: 224.
Voto: 
              e mezzo!

Commenti

  1. Mi ha dato i brividi la tua recensione, come da sempre mi strega la scrittura di Coe. Lo hai descritto cosi bene che ora sono qui, combattuta, con la voglia di rileggerlo.O forse mi alzero' per prendere dallo scaffale il mio amato " la casa del sonno" e vedere se la magia si rinnova...una volta di più.
    Grazie Tessa!
    Lea

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    1. Grazie a te, Lea. Per avermi consigliato Mr. Coe e per tutti i commenti, le chiacchiere e i libri :)

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  2. Coe è uno dei miei scrittori contemporanei preferiti. Ho letto La famiglia Winshaw, la casa del sonno, la banda dei brocchi...ma non questo! Probabilmente uno dei suoi migliori, a giudicare dalla tua splendida recensione. Lo devo assolutamente leggere, manca un posticino in libreria :-)

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    1. Scusa se mi inserisco Paola, ma sono una fanatica di Coe e non resisto. Tra i libri che hai citato quale preferisci?
      un saluto da lea

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    2. Sono curiosa anch'io di sapere la classifica di Paola!
      Comunque io questo libro l'ho divorato, neanche fosse stato un theriller: eppure, il mondo è bello perchè vario, in molti, ho letto in giro, l'hanno trovato noioso.

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    3. Eccomi! Allora questa è la mia classifica personale riguardo Coe: 1) La famiglia Winshaw; 2) La banda dei brocchi 3)La casa del sonno.

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  3. Che meraviglia! Con questa recensione mi sono sentita parte del romanzo. Romanzo che mi ha già conquistata a priori e che dovrò accaparrarmi quanto prima :)
    Grazie Tessa :)

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    1. Grazie a te! è un romanzo triste ma bello, mi ha conquistata :)

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  4. mi è piaciuto tanto questo romanzo!! per la scrittura, la storia, i personaggi, quest'atmosfera nostalgica che t'avvolge dalla prima all'ultima pagina!

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    1. Bellissimo! e vedo che Mr Coe ha tantissimi estimatori :)
      Grazie di essere passata.

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  5. Hai scritto la frase magica, romanzo al femminile!
    Quindi già sono molto propensa a leggerlo, in più la trama mi ha colpita, non so perché mi aspettavo una storia diversa, ma sai quella sensazione che provi quando leggi un libro, e dici, no non credevo fosse così, ma mi piace???
    Ecco assolutamente devo leggerlo😉

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  6. Splendida recensione.
    E, inutile dirlo, lo voglio.
    Coe mi ha sempre ispirato ma, sbagliando, ho iniziato a leggere uno dei primi senza successo...

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    1. Grazie Mik! Io, come vedi, sono stata particolarmente fortunata nella scelta!

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