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Recensione: Ogni nostra caduta di Dennis Lehane (Ediz. Longanesi, 2017).


Buongiorno Lettori, oggi vi propongo la recensione dell'ultimo romanzo di Dennis Lehane Ogni nostra caduta
Premetto che questo è il primo titolo di Lehane che leggo, quindi non posso fare paragoni con i libri precedenti che hanno reso celebre l'autore. 

Secondo la scrittrice Gillian Flynn, Ogni nostra caduta contiene al suo interno due romanzi, io mi permetto di ribattere che, come una sorta di matrioska, il libro contiene almeno tre storie diverse, purtroppo, almeno a mio parere, tali storie non riescono a legarsi vicendevolmente in un insieme armonico. 

Ma partiamo dall'inizio. I primi capitoli raccontano il background familiare, culturale ed emotivo di Rachel Childs, la protagonista. Cresciuta all'ombra di una madre ingombrante, Rachel è alla ricerca del padre naturale che non ha mai conosciuto. Malgrado gli ottimi risultati accademici, il seguente successo come giornalista, e il matrimonio, c'è un vuoto in lei, una paura di rimanere sola, di perdere le persone importanti, che la rendono un personaggio molto umano, verso il quale ho provato fin dall'inizio empatia. Il racconto è sì un po’ lento, tra flashback, tanti dettagli e tanti personaggi, ma è ben scritto e ne esce il ritratto di una protagonista descritta a tutto tondo, specie nelle sue umane debolezze. La prima parte del romanzo finisce con Rachel in crisi dopo una "caduta" dolorosa, che ha avuto gravi ripercussioni su tutti gli aspetti della sua vita; è proprio in questo momento di fragilità che incontra un uomo apparentemente perfetto e disposto ad aiutarla a risalire la china.

La seconda parte stupisce per il cambiamento di atmosfera e di ritmo narrativo. Nella vita di Rachel, ancora pesantemente segnata da cicatrici emotive del recente passato, si insinua il dubbio che chi le sta accanto possa essere un bugiardo; è un tarlo, un’ossessione che trasforma la protagonista da fragile creatura in una sorta di detective, e il romanzo da storia interiore in thriller. 
Il libro rimane godibile, ma imbocca una strada talmente diversa, dal punto di vista narrativo, rispetto ai capitoli precedenti, che un po’ spiazza. Ma è nell'ultima parte, specie nei capitoli finali, che avviene il definitivo ribaltone: come un serpente, il romanzo cambia nuovamente pelle, e mette in scena un flusso d'azione degno di un action movie (di serie B), una sorta di Mr. e Mrs Smith, dove personaggi e situazioni perdono qualsiasi realismo, irriconoscibili rispetto a come ci sono stati descritti precedentemente.

Non posso dire che il romanzo in generale sia brutto o scritto male, ma il risultato finale è veramente disarmonico. Come se l'autore avesse avuto l'ispirazione per tre storie diverse e le avesse unite "forzatamente" in un unico libro; Peccato, perché tutto il minuzioso (e corposo) studio psicologico della protagonista, che mi aveva fatto sperare in un'evoluzione interiore interessante, rimane fine a se stesso,  
Ne uscirà, credo, un'ottima trasposizione cinematografica, personalmente il romanzo è un ni.

Genere: Chi sei veramente, Rachel?
Pagine: 418.
Voto:          
 meno.

Commenti

  1. Adesso hai bisogno di trovare un bel romanzo!
    Bacio da Lea

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  2. Ciao Tessa! Siamo praticamente concordi su tutto. Stessa linea di pensiero, ma ne parlerò meglio domani sul blog. Un vero peccato perché quell'inizio così promettente faceva pensare ad un romanzo di quelli che lasciano il segno...

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  3. mi piacerebbe leggerlo, anche se di questo autore vorrei dare la precedenza ad altri titoli.

    Ti invito a partecipare al mio GIVEAWAY, in palio una copia cartacea de "La ragazza senza ricordi" di Frances Hardinge.

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  4. mi piace molto il modo in cui hai impostato la recensione. chiara lineare e molto precisa. questo mi ha dato modo di capire che non è un libro che fa per me. spero tu riesca presto a leggere qualcosa più nelle tue corde!

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