Recensione: Tutti i bambini perduti di Kate Atkinson (Ediz. Marsilio, 2017).
Buongiorno Lettori, oggi vi parlo di Tutti i bambini perduti di Kate Atkinson, un romanzo che mi è stato consigliato proprio da una Lettrice della Libreria.
Qualche giorno fa, infatti, in un post sulla pagina Facebook del blog, ho manifestato la mia voglia di leggere un bel giallo e la delusione nei confronti dei più recenti titoli di questo genere da me "testati" negli ultimi mesi. Rosanna, una Lettrice, mi ha consigliato Tutti i bambini perduti, spiegandomi che faceva parte di una serie. La cosa mi ha un po’ presa alla sprovvista, lo ammetto, perché io questa fantomatica serie gialla, creata dalla penna di Kate Atkinson, non la conoscevo, o almeno credevo di non conoscerla affatto.
Un veloce giro in rete mi ha schiarito le idee. La serie indicata da Rosanna si compone di quattro titoli, tutti con protagonista ricorrente l'ex poliziotto Jackson Brodie: I casi dimenticati, Un colpo di fortuna, Aspettando buone notizie e Tutti i bambini perduti.
Si tratta di romanzi di cui avevo sentito parlare, ma che non credevo appartenessero ad una serie; a dire il vero, il primo titolo, I casi dimenticati, l'avevo anche letto, anni fa, mi era piaciuto, ma ne ho, ahimè, un ricordo molto vago, nemmeno sapevo avesse avuto un seguito.
Per farla breve, dopo aver letto le trame e studiato le copertine dei quattro romanzi, ho deciso, contro ogni regola di buon senso, di iniziare dal più recente.
E' stata una felice intuizione!.
Tutti i bambini perduti, ve lo dico subito, non è un giallo tradizionale, non aspettatevi il classico impianto narrativo: morte violenta, investigatore brillante, indagini, risoluzione del caso. Kate Atkinson propone un racconto a tre voci, che è la storia di tre anime i cui destini si incrociano quasi per caso. Jackson Brodie, ex soldato, ex poliziotto, investigatore privato con scarsa convinzione, cerca i genitori biologici di una cliente, ma soprattutto cerca se stesso in giro per l'Inghilterra; sulla sua strada incontra un cane, è un piccolo terrier tenace e fedele, che in qualche modo gli cambierà la vita. Tracy Waterhouse, ex poliziotta afflitta da un fisico robusto e da un'esistenza fin troppo monotona, segue un folle, improvviso impulso, e si porta a casa una bimba vittima di maltrattamenti. Tilly Squires, infine, attrice sul viale del tramonto, insegue i ricordi perduti di una vita che le sta sfuggendo di mano, e, in balia di un destino beffardo, si ritrova più volte nel posto sbagliato al momento sbagliato (o forse al posto giusto nel momento giusto? Questo decidetelo voi, dopo aver letto il romanzo).
Attraverso le umanissime voci di Tracy, Jackson e Tilly, Kate Atkinson muove i fili di una storia avvincente e intricata, che si dipana tra i fatti del presente e un vecchio caso di omicidio avvenuto a Leeds nel 1975, che diviene espediente tramite il quale analizzare argomenti universali quali la genitorialità (tema portante dell'intero romanzo), la solitudine, la perdita, e la fragilità umana.
In Tutti i bambini perduti, Kate Atkinson si concentra su un minuzioso (e strabiliante) studio psicologico dei personaggi, più che sull'indagine investigativa in sé, e "osa" scegliendo uno stile narrativo decisamente non semplice né lineare: ci sono monologhi interiori, quasi flussi di coscienza, che arricchiscono la caratterizzazione psicologica dei protagonisti, i dialoghi sono disseminati da brillanti riferimenti letterari (il titolo originale del romanzo, Started Early, Took my Dog, è il titolo di un poesia di Emily Dickinson), e la narrazione procede attraverso continui salti su diversi piani temporali.
Chi cerca un giallo tradizionale, veloce e di facile lettura, potrebbe quindi rimanere deluso. D'altro canto, a mio giudizio, si tratta di un romanzo di una sensibilità, di una profondità e di un'eleganza stilistica davvero sorprendenti. Malinconico, cupo, ma anche ironico e commovente, mi ha coinvolta fin dalle prime pagine, tanto che ho deciso di recuperare e leggere subito un capitolo precedente della serie: Un colpo di fortuna.
Il mio consiglio spassionato è quello di leggere questo libro: fatelo anche se non conoscete gli altri volumi della serie, incontrerete una bambina che ha una bacchetta magica e le stelle nelle mani, un cagnolino arruffato e fedele, una donna sola che scopre un sentimento travolgente, un uomo disincantato che non fa mai la cosa giusta e molto altro.
Per gli appassionati di serie tv: la BBC ha tratto da questi romanzi una serie televisiva dal titolo Case Histories (si vi interessa potete trovare più informazioni qui).
Genere: Buone madri, cattive madri.
Pagine: 427.
WOW quattro converse e mezzo! Era da tanto che non davi un voto così alto, o sbaglio? Evidentemente il romanzo vale, vale davvero! E poi ha una copertina meravigliosa. E il titolo originale... deciso, mio!
RispondiEliminaCiao da Eva
Ciao Eva, guarda, ero perfino indecisa se dargli 5 stelline! A me è piaciuto, per i personaggi, per l'idea di fondo, per le citazioni letterarie, per la capacità di mantenere il controllo di una trama così complicata. Di solito non amo i libri così poco "tradizionali", ma questo mi ha rubato il cuore. Credo potrebbe piacerti :)
EliminaFinalmente un romanzo che ti ha soddisfatta! Il cestone stavolta resterà a bocca asciutta, mi fa piacere.
RispondiEliminaUn abbraccio, Stefi
Si è perso il mio primo commento. Misteri di blogger.
RispondiEliminaComunque il libro lo leggo!
Baci lea