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Recensione in anteprima: Avviso di chiamata di Delia Ephron (Ediz. Fazi, 20/06/2019).

Eve Mozell è un’organizzatrice di eventi quarantaquattrenne che vive a Los Angeles. Quella da cui proviene è una famiglia di eccentrici artisti. Da tempo la madre ha lasciato il padre per un altro uomo e, ora che lui è divenuto anziano, tocca a lei farsene carico, insieme alle sue sorelle: la maggiore, Georgia, estrosa e brillante, è la direttrice di un’importante rivista e trasforma in moda qualsiasi cosa indossi o dica; la minore, Maddy, è un’attrice stralunata alle prese con una gravidanza imprevista e il conseguente licenziamento dalla soap opera in cui lavora. Il padre, con il suo alcolismo, i suoi episodi maniaco-depressivi, i suoi tentativi di suicidio e le sue assurde storie d’amore e di sesso, è un disastro. Ma Eve ha anche altri problemi: gli impegni lavorativi, le preoccupazioni per il figlio adolescente, l’angoscia per il proprio declino fisico. Per questo esistono le sorelle: nonostante le gelosie e le incomprensioni, basta alzare la cornetta del telefono per trovare un po’ di sollievo... Le carriere, gli amori e le rivalità di tre sorelle fra New York e Los Angeles: in Avviso di chiamata, romanzo che ha molto di autobiografico, l’autrice svela una serie di squisiti retroscena sulla famiglia Ephron, a partire dall’indimenticabile Nora. Da questo romanzo è stato tratto il film omonimo con Meg Ryan e Diane Keaton (anche regista).



Buongiorno Lettori, dopo un lungo periodo di assenza, torno a parlarvi di libri e lo faccio lasciandovi il mio pensiero sul romanzo Avviso di chiamata di Delia Ephron, in uscita proprio oggi per Fazi Editore. 

Lo scorso anno, in questa stagione, pubblicavo la recensione di Siracusa, sempre della Ephron, una sorta di dark comedy che avevo trovato molto intrigante (recensione). Quando mi è stato proposto Avviso di chiamata, dal quale è stata tratta anche un'omonima, celebre, commedia hollywoodiana, non ho avuto dubbi: immaginavo fosse il libro adatto a farmi trascorrere qualche ora di spensieratezza, in un periodo non troppo allegro della mia vita. 

Mi aspettavo una lettura piuttosto leggera e disimpegnata, mi aspettavo, conoscendo l'umorismo dell'autrice, dialoghi divertenti e tanti sorrisi, non credevo che, oltre a questi, avrei versato anche qualche lacrima e mi sarei immedesimata così tanto nella protagonista.

Eve Mozell è una quarantaquattrenne alle prese con un padre ingombrante e malato e con due sorelle - Georgia, la maggiore, direttrice di una rivista patinata che porta il suo nome, e Maddy, la minore, svagata attrice di soap opera - dai molti talenti ma anche piuttosto brave a defilarsi quando le cose "con papà" si mettono male. 

Avviso di chiamata è una storia dove i sentimenti corrono lungo il filo del telefono, attraverso le lunghe chiacchierate che Eve scambia con le amiche e soprattutto con le sorelle, telefonate che si tingono dei mille colori della quotidianità: il rosa dei pettegolezzi, il nero dei litigi, il rosso dei momenti di panico e delle richieste d'aiuto. Al centro di molte delle conversazioni delle sorelle Mozell c'è papà Lou, ex sceneggiatore, un passato da alcolista, i segni inequivocabili di una demenza senile; una vita, la sua, costantemente in bilico tra euforia e depressione, vizi, donne sbagliate e una vera e propria ossessione per il telefono. Incapace di stare solo, Lou Mozell chiama le figlie in modo compulsivo, qualcuna è abile nel non farsi trovare, qualcuna, diciamo una, invece, pur esasperata,  risponde quasi sempre. 

Tra battute al vetriolo, dialoghi pieni di umorismo a volte graffiante, a volte malinconico, Avviso di chiamata mette in scena il rapporto sempre delicato tra padri e figlie e tra sorelle. Racconta, senza mai cadere nel melodramma, il declino di un uomo anziano e malato e l'ansia di una figlia combattuta tra la rabbia di chi troppe volte ha dovuto sacrificarsi, la repulsione per la decadenza fisica e mentale di un genitore innegabilmente egoista e la sensazione disarmante di non essere pronta a lasciare andare il proprio padre, malgrado tutto. 

Eve, per me, che ho perso il mio papà da nemmeno un mese, è stata un'amica nella quale mi sono specchiata. Ne ho compreso i gesti a volte insensati, le paure, quell'affanno di compiacere un padre difficile, le delusioni, i piccoli grandi rancori. Ho rivissuto con lei il senso di frustrazione davanti a un telefono che squilla troppo spesso, l'ansia di quella chiamata che porterà brutte notizie, il vuoto doloroso delle telefonate che non arriveranno mai più. Diventiamo genitori dei nostri padri anziani, ma, come ci insegnano Eve, Georgia e Maddy, ciascuna a modo suo, non smettiamo mai, in fondo al cuore, di sentirci figlie.

Avviso di chiamata è il primo romanzo scritto da Delia Ephron; almeno in parte autobiografico (e si percepisce), è una commedia brillante dal retrogusto pungente e un po' amaro, che punta i riflettori sulla complessità dei rapporti famigliari, dissezionandoli con spietata ironia e con una comicità dissacrante e spesso surreale. 

Costruita su più piani temporali con l'espediente di continui flash-back, la storia della famiglia Mozell non colpisce per l'intreccio narrativo e i colpi di scena, in questo, Avviso di chiamata è piuttosto differente da Siracusa, ma trova il suo punto di forza nel realismo dei sentimenti descritti e nella capacità dell'autrice di tratteggiare personaggi a tutto tondo, cogliendone, con arguzia e un pizzico di indulgenza, vizi e virtù. 

Quasi interamente basato su dialoghi e battute veloci, Avviso di chiamata è un romanzo dedicato a chi ama le storie famigliari, a chi non ha paura di affrontare la tristezza col sorriso sulle labbra.

Genere: Le ragazze di papà.
Pagine: 334.
Voto:
 meno.

Commenti

  1. Di questa autrice ho letto “Siracusa” ma non mi ha convinta, dici che dovrei darle una seconda possibilità leggendo questo?
    Un abbraccio 🤗

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    1. Ciao Cecilia, questo romanzo è molto diverso da Siracusa. Si riconosce lo stile dell'autrice, ma ha meno "storia" e più sentimenti. E' un po' come leggere la sceneggiatura di una commedia, con tanti dialoghi molto veloci. Se decidi di leggerlo, fammi sapere!

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  2. Ciao Roberta,
    mi associo a Lea nella gioia di leggerti nuovamente.
    Le Ephron mi attraversano la strada da tempo, ma non è mai il momento adatto.
    Eppure sono impaziente di leggerle...
    Ben ritrovata, un abbraccio, Marina

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    1. Marina, secondo me potresti provare con Siracusa! Ricambio l'abbraccio ti mando anche un bacione.

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  3. Ho letto questo libro immedesimandomi nelle parte di Eve. Ho ritrovato nei suoi modi di fare e nei suoi pensieri molti dei miei pensieri quando i miei genitori hanno avuto bisogno di me. Si vorrebbe far tutto in modo ottimale e ci si scontra con l'imperfezione di noi essere umani. Questo libro mi è piaciuto molto e vorrei recuperare anche Siracusa. Bentornata :)

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    1. Grazie :) . Siracusa è molto diverso per atmosfera e genere. Li accomuna l'ironia e le battute dissacranti, dovresti provarlo. Un bacio.

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  4. Intanto, bentornata! “Siracusa” è uno di quei romanzi, tanti a dire il vero, che ho acquistato e non ancora letto. Questo, invece, è giunto tra le mie mani un paio di giorni fa; l’ho iniziato oggi, ma il caldo atroce non agevola, spero di riuscire a gustarmelo come si deve!

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    1. Con questo caldo passa qualunque voglia... Questo è un romanzo strano, forse qualche anno fa non mi sarebbe piaciuto particolarmente: oggi, dopo le esperienze degli ultimi mesi, mi ha colpita tanto. Grazie di essere passata. Baci.

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