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La mia settimana librosa # 13

Settimana librosa random, è passato un sacco di tempo dall'ultimo post di questa rubrica. Sono anche molto indietro con le recensioni, ma si sa, in estate saltano molti buoni propositi!
Bando ai convenevoli, libri letti, in lettura, nuove entrate!
In questo periodo ho letto Jean Philip Blondel  6.41, veramente bello, un gioiellino. Un breve romanzo sui sentimenti umani, compresi quelli meschini, che di solito non si raccontano. Molto convincente e maturo.
Lucy Dillon Il rifugio dei cuori solitari è invece l'esatto opposto del precedente. Si legge piacevolmente perchè i pesonaggi (umani e pelosi) suscitano simpatia ed empatia, ma il romanzo cade troppo spesso nella trappola del buonismo e dell'immaturità dei sentimenti. Tutto è bene quel che finisce bene...non riuscirò più a guardare un cane di razza basset hound senza pensare al Bertie combina guai del libro!
Gianrico Carofiglio Una mutevole verità. Amo Carofiglio (anche suo fratello Franceso), ma gli ultimi romanzi sono "ni". Gianrico si cimenta con un giallo classico, costruisce un bel personaggio, ma la storia gialla in sè è davvero poca cosa.
Ho letto anche il breve Ti ricordi la casa rossa?, di Giulio Scarpati (attore di fiction e teatro, noto per il personaggio di  Lele di Un Medico in famiglia). Negli ultimi anni molti personaggi del mondo dello spettacolo hanno pubblicato racconti sulla propria infanzia, sui ricordi di gioventù (da Verdone con La casa sopra i  portici, ai più noti romanzi di Guccini, i Dizionari delle cose perdute). Scarpati parte dalla necessità di riempire i vuoti della memoria della madre, affetta da alzhaimer, con i propri ricordi di infanzia e fanciullezza. Bella la prima parte, la casa rossa delle vacanze, i fratelli, i primi amori, il ricordo affettuoso di una donna forte e volitiva; peccato il libro diventi, in seguito, una mera descrizione della carriera teatrale e televisiva di Scarpati. Tenerezza e commozione si stemperano in un pizzico di auto celebrazione di troppo.




Sto leggendo Innocenti bugie di Lesley Lokko, autrice piuttosto sconosciuta (almeno a me), ma molto prolifica! questo romanzo racconta la storia di 3 amiche, dall'adolescenza...all'età adulta. Per ora niente male!
Riguardo alle letture future..non so. Tempo permettendo (oggi la temperatura è più autunnale che estiva) sarò sotto l'ombrellone ed ancora non mi sono organizzata! qualche consiglio? cosa leggete voi quest'anno in vacanza??
a presto
Tessa

Commenti

  1. Ciao Tessa, cosa consigliarti da leggere sotto l'ombrellone? Domanda difficile. Io quest'anno ero partita con molti buoni proprositi...avevo un sacco di bei libri, poi alla fine ho letto un libro per ragazzi davvero deludente e la trilogia di Divergent. Tutto molto leggero, in effetti adatto alle mie vacanze. Sullo scaffale ho un romanzo di Lucy Dillon, ma non l'ho ancora letto...
    Bacetti

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    1. Mannaggia a me! mi sono impantanata con quel romanzone di Leslie Lokko preso in biblioteca..e non ne esco più! se vado avanti così..non avrò tempo per leggere molto altro. come ha i trovato la trilogia di Divergent? volevo provarla, ma ho molte riserve..

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    2. Autocelebrativo Scarpati?? Mera descrizione della carriera?.... Non Le viene in mente che, magari, il Giulio bambino, poi adolescente, poi giovane attivista in politica, poi aspirante attore, nel raccontare alla madre i 'loro' vissuti vuole anche aiutarla a ricordare come lui, il figlio, abbia scelto di essere quello che è ora, cioè un attore? Anzi...io direi che, rispetto alle 'vere e proprie biografie autocelebrative' degli artisti da Lei citati QUI, nel libro di Scarpati , c'è davvero un 'cenno' ma appena appena un cenno di TUTTO ciò che ha fatto. E poi.... alla fine.... è tanto grave che uno come lui, mai sovraesposto, si apra un po' al suo pubblico? Direi che è proprio il minimo che uno noto possa e debba fare. Il libro è molto bello e delicato...e se legge L'ULTIMA PARTE, PROPRIO L'ULTIMA, è TALMENTE INTENSA CHE I 'CENNI' ALLA CARRIERA PASSANO DAVVERO IN SECONDISSIMO PIANO.

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    3. Gentile lettrice, la ringrazio prima di tutto per questo commento pieno di passione. Non giudico assolutamente la persona Giulio Scarpati (che apprezzo molto professionalmente ed umanamente, proprio per la sua discrezione ed umiltà). Il mio è semplicemente un giudizio del tutto soggettivo: tanto mi è piaciuta la parte del libro che racconta del Giulio privato, bambino, ragazzo, uomo, tanto invece ho trovato ripetitiva la parte che racconta la sua carriera professionale. Non è grave aprirsi al proprio pubblico, ci mancherebbe, e di sicuro non metto in discussione gli indubbi meriti professionali di Scarpati, semplicemente ed è solo il mio parere, la poesia e la tenerezza del rapporto con la madre e dei ricordi intimi, viene a calare nella seconda parte del libro.
      I libri che ho elencato nel post, parlo di Guccini e Verdone, volevano essere solo uno spunto di discussione sulla tendenza di alcuno personaggi famosi a raccontarsi ed aprire al pubblico i cassetti della memoria. Non è un confronto fra i romanzi; sono libri diversi tra loro, nessuno dei citati rientra nel genere "biografia" (e nel caso di Guccini l'autocelebrazione proprio non c'è).
      Ma questa, ripeto, è un'altra storia...

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    4. Gentile Tessa... non c'è nessuno di meno "autocelebrativo di Scarpati! Sempre così schivo e discreto nel parlare del suo "privato" al punto che un libro come questo è stata una bellissima "sorpresa" soprattutto per chi lo conosce da moltissimi anni. Forse Le è sfuggito che Scarpati non intende "elencare" le proprie "glorie" e la propria carriera, ma sta SEMPRE e comunque parlando con la madre nel tentativo di raggiungere un qualche "aggancio" con la sua memoria ormai perduta. Forse non ha mai avuto l'occasione di vedere una delle moltissime presentazioni del libro durante le quali MAI, se non in modo marginale ed all'interno di contesti ben precisi, cita una volta uno, una volta l'altro degli episodi che legano la sua carriera a momenti BEN precisi della vita della madre. Rilegga bene il libro gentile Tessa e vedrà che non c'è alcunché di "autocelebrativo" in questo bellissimo libro segno soltanto del grande amore di un figlio - che potrebbe essere un Mario Rossi qualsiasi - verso una madre.

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  2. Elena, mi ripeto, non giudico la persona, descrivo la sensazione che ho avuto, come lettrice (una lettrice qualsiasi, una che legge di tutto e cerca di comunicare agli altri la propria opinione personale) leggendo una parte del libro. E' una sensazione soggettiva e non cambierebbe se "rileggessi bene il libro".

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