Recensione: I ricordi della casa sul lago di Rosie Thomas (ediz. Leggereditore, 2012).

Questo romanzone (517 pagine), che mi è capitato per caso tra le mani, è stato una piacevole sorpresa! Ero partita con molti pregiudizi, pensando al solito sentimental- harmony con dialoghi spiazzanti (sono molto schizzinosa quando si parla di libri di questo genere) ed invece ho trovato un romanzo piacevole e ben scritto.
Prescindendo dall'orrida e fuorviante copertina, che mi aveva fatto pensare ad una scontatissima storia sentimental-zuccherosa (donnina scollacciata in penombra, sinceramente potevano fare di meglio, considerando la trama), il romanzo è qualcosa di più di una semplice storia d'amore. Ambientato nella regione del Kashmir, in India, paese dalla storia politica ed economica travagliata, ma dalla bellezza incontaminata, il romanzo gioca su due piani temporali, il presente, quello di Mair, una ragazza moderna, che ancora non ha trovato la sua strada nel mondo, ed il passato, quello di Nerys, nonna di Mair, moglie di un missionario nell'India coloniale degli anni '40.
Passato e presente si sfiorano continuamente, pagina dopo pagina ed il viaggio di Mair, alla ricerca delle proprie radici, si trasforma nel racconto vivido della storia di Nerys, delle sue amiche Myrtle e Caroline, del misterioso Reiner e della piccola Zhara. C'è sì l'amore, ma non necessariamente felice e scontato, c'è l'amicizia, la maternità, un'accattivante ricostruzione storica della vita coloniale in India, un po' di tragedia ed un pizzico di suspance.
Il romanzo non è esente da scivoloni narrativi, specie nella parte ambientata ai giorni nostri, dove ci sono alcune forzature, ma è indubbiamente una lettura piacevole; ricorda, nella costruzione, alcuni libri di scrittrici più "famose" e pubblicate in Italia, quali Rachel Hore e Kate Morton.
L'autrice, Rosie Thomas, ha una discreta bibliografia, peccato da noi sia stato tradotto solo questo romanzo!
Ciao Tessa ^-^
RispondiEliminaSembra davvero un libro interessante, adatto da leggersi in questo periodo, nonostante la mole (io non mi faccio problemi a leggere romanzi dalla 500 pagine in su)...e poi come si dice non si giudica un libro dalla copertina ;)