Lettori fissi / segui il blog!

Cronaca semiseria di una delusione libresca. L'amica pericolosa di Paula Daly (Longanesi, 2015).

Lettori, dato che questo romanzo è piaciuto praticamente a tutti e ha ovunque recensioni molto positive, devo prendere atto che qualcosa tra me e lui non ha funzionato, forse era semplicemente un momento no. 
Cerco di raccontarvi, in maniera semiseria, perchè i personaggi e la storia non mi sono piaciuti.
Ah, bene, che bello. Iniziamo questo giallo, deve essere bellissimo. Ecco il Prologo. Una seduta di analisi, se capisco bene. Sì, sì, c'è una psichiatra con il suo assistito.
"Si alza dalla poltrona e va verso di lui, le dita sul primo bottone della camicetta. Lui chiude gli occhi, espira.
...Con dolcezza, gli prende la mano e se la posa sotto l’orlo della gonna, accompagnandola lungo la coscia, verso il pube."
Perbacco, la dottoressa! Che sia lei l'amica pericolosa?
Natty e Sean sono una coppia rodata, stanno insieme da anni, hanno due figlie adolescenti, un albergo nel Lake District che funziona bene, una bella casa. Hanno affrontato tante cose insieme, nel corso degli anni, uscendone apparentemente rafforzati; certo, il tempo è tiranno e Natty, che è una donna molto precisa, presa da mille incombenze di lavoro e dalla cura delle figlie, ha forse trascurato un pochino il marito. Lui, apparentemente, non si lamenta più di tanto.
Natty ha un'amica speciale, Eve, si conosco dai tempi del college e non si sono mai perse di vista, anche se Eve, che fa la psichiatra ed è affermata nel suo campo (ahia, mi sa che è proprio la tipa che seduce il paziente sul lettino da analista), vive negli Stati Uniti. Per farla breve, Eve è in Inghilterra per un congresso ed è attesa a casa di Natty per cena.
"Abbiamo già consumato due volte carne rossa, quindi la escludo. Per quanto riguarda i carboidrati, abbiamo già esaurito la dose settimanale di patate, riso e sandwich. Potremmo mangiare pasta, ma mi sembra una cena un po’ misera, tenuto conto che non vedo Eve da così tanto tempo. Preferirei prepararle qualcosa di speciale.
Alla fine opto per salmone allo champagne con contorno di asparagi e patate. La regola vorrebbe che le mangiassimo una volta sola a settimana, ma pazienza. Gli asparagi sono una primizia, e anche su questo dovrò fare un’eccezione: in genere compro esclusivamente prodotti di stagione e a chilometro zero". (Signore, che ansia questa donna).
Mi pare piuttosto chiaro che Natty non è solo "precisa", è maniacalmente precisa, più avanti l'autrice ci lascia intravedere un vero e proprio disturbo ossessivo compulsivo (e, a occhio e croce, non è l'unica patologia psichiatrica da cui è affetta).
Purtroppo  le due amiche non riescono nemmeno a finire il salmone allo champagne, che una telefonata sconvolge la serata. La figlia di Sean e Natty si è sentita male durante una gita scolastica in Francia, Natty corre all'aeroporto per raggiungere la ragazza, mentre Eve si propone di rimanere a casa dell'amica per dare una mano a Sean (oddio, un brivido mi percorre la schiena).
La protagonista non fa nemmeno in tempo a varcare la soglia di casa, che la nostra intrepida psichiatra, armata solo un tanga leopardato e di una patologica sete di conquista, fa capitolare il caro Sean.
"La biancheria leopardata ha sull’uomo lo stesso effetto che ha il luccichio del metallo per la gazza: scatena una reazione istintiva e immediata, un comando che dalla retina si trasmette direttamente al pisello, bypassando la corteccia cerebrale." (il pisello di Sean ringrazia, corteccia cerebrale non pervenuta).
Sarebbe una banale storia di "alta infedeltà", se a questo punto i personaggi non cominciassero a reagire, secondo me, in modo totalmente inadeguato alla situazione.
Sean, che veste Armani e gira su una Maserati, decide su due piedi di fidanzarsi con Eve, e lo comunica alla moglie appena la poveretta rientra dalla Francia con la figlia convalescente; non è solo sesso, ma proprio amore, amore che i due vivono alla luce del sole, con Eve che diventa regina del castello, piazzandosi in casa dell'amica e comportandosi da matrigna con le sue figlie. Il tutto avviene praticamente nel giro di un nanosecondo, e la reazione di Sean (ah, l'uomo che ogni donna vorrebbe avere al fianco, quello che si rotola con la tua migliore amica mentre la figlia è in prognosi riservata), la sua spiegazione, scevra da rabbie, rancori o rimpianti è:
"Oh, Natty, mi dispiace tanto. Scusami...Sono innamorato di Eve". (innamorato? quest'uomo ha lo spessore intellettivo di una sogliola).
La versione di Eve, che ha l'ardore di andare a consolare l'amica, non è molto più convincente:
"voglio che tu sappia che non l’abbiamo fatto a cuor leggero. Voglio che tu ti renda conto che ti vogliamo bene, Natty. Che quello che ci è capitato ci ha stupito, ci ha colto di sorpresa. Non eravamo preparati." (perbacco, le vogliono davvero bene).
L'unica che, coerentemente con la situazione, sbrocca, è la povera Natty, che, dopo un momento di comprensibile sbandamento, reagisce o meglio over reagisce, combinandone di ogni. Si metterà nei guai, ma almeno avrà l'unica idea azzeccata di tutta la trama: cercare di capire chi sia veramente la donna che credeva amica. La sua ricerca rivelerà retroscena inaspettati, portandoci indietro nel tempo, agli anni dell'università, quando Natty e Eve si incontrano per la prima volta e quando la loro vita prende una piega inaspettata. Questa parte "investigativa" è decisamente la migliore del romanzo, peccato non sia, a mio avviso, sviluppata abbastanza.
L'autrice si sofferma invece volentieri sul "presente" dei protagonisti del triangolo amoroso e aggiunge carne al fuoco, presentandoci l'agente di polizia Joanna Aspinall, anche lei coinvolta in questa torbida storia di sesso, ricatti e comportamenti distruttivi. Joanna pare una persona simpatica e in gamba, ma rimane un personaggio senza spessore reale, di lei non sapremo nulla, a parte che vive con una zia e che deve sottoporsi a una mastoplastica riduttiva; particolare del tutto irrilevante, visto che non viene inserito in un contesto e non è funzionale alla vicenda (avrei preferito sapere se Joanna ha un ex, dei figli, nipoti, un cane, che mi importa delle tette?). Ma in questo caso c'è una spiegazione: la Spinall è già comparsa, ho scoperto, nel precedente romanzo dell'autrice, ambientato nello stesso paesino del Lake District. E' quindi un personaggio ricorrente. 
Non mi dilungo ulteriormente, avrete capito che la trama esile e poco convincente, ed i personaggi poco credibili, mi hanno delusa;  il finale è piuttosto frettoloso, ma in fondo non mi è dispiaciuto. Lascia un po' di voglia di sapere cosa succederà "dopo". Voglia, nel mio caso, non sufficiente per affrontare un eventuale secondo capitolo.
Natty, accetta il consiglio, lascia perdere quell'invertebrato di Sean! 





Commenti

  1. Per fortuna mi sono fidata del mio istinto e non l'ho comprato! Mi sembra proprio "sciapo" da come l'hai recensito. Secondo me abbiamo gusti molto simili!
    Buona domenica Paola

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Paola, a me non è proprio piaciuto, però in molti lo hanno trovato bello; quindi immagino sia, come sempre, una questione di gusti! grazie. A presto!

      Elimina
    2. bhe almeno la tua recensione è divertente!!!! :)
      forse l'unica cosa bella del libro

      Elimina
    3. Che spasso la tua recensione! Mi hai fatta proprio divertire e leggendo il libro ho pensato le stesse cose.
      Peccato però...il libro precedente (Da quando sei scomparsa) mi era piaciuto.
      Ciao da lea

      Elimina
    4. Ciao Lea, anche a te non è piaciuto?! siamo in due, mi sento meno sola!

      Elimina
    5. Ti dirò di più...concordo pure con quello che hai scritto sulla gemella silenziosa!
      A questo punto inizio a pensare che abbiamo gusti simili e vedo di procurarmi una stella tra i rami del melo.
      Ciao da lea

      Elimina
    6. Lea, tra i libri "ingenui", che guardano il mondo attraverso gli occhi di un bambino, Una stella tra i rami del melo è uno dei miei preferiti. Fammi sapere!

      Elimina
  2. Ciao Tessa, nonostante io abbia apprezzato moltissimo questo libro, leggendo la tua recensione semiseria mi sono divertita. Certo che l'amica pericolosa è un po' improbabile, ma purtroppo ho avuto modo di conoscere una persona simile, per questo quando l'ho letto non mi è sembrato poi così surreale :-)
    A presto, un abbraccio
    Salvia (ps , spero che per Harry non mi odierai) ah ah ah

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, sì, sì, l'ho avuta anch'io un'amica pericolosa! ma la ricordo un po' più low profile di Eve. Lei si prendeva i mariti, diciamo; non ambiva alla prole e al castello! baci

      Elimina

Posta un commento