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Recensione: Tutto quello che siamo di Federica Bosco (Ediz. Mondadori, 2015).

Buongiorno Lettori, oggi qui è una giornata umida e nebbiosa e io mi concedo una breve pausa per parlarvi di Tutto quello che siamo, il nuovo romanzo di Federica Bosco. 
Si tratta di un romanzo young adult, un genere nel quale, come sapete, non mi sento di solito particolarmente a mio agio, ma che ho voluto provare anche per curiosità nei confronti dell'autrice, una scrittrice nota, che io ancora non conoscevo.
Marina ha 19 anni e una vita non facile. Una mamma che se n'è andata troppo presto, un padre padrone, il sogno di frequentare l'Accademia di Belle Arti lasciato nel cassetto per evitare che il fratellino venisse cresciuto dalla "matrigna", e la scelta di andare a lavorare per non gravare sul padre pronto a rinfacciarglielo. Si sente peggio di Cenerentola: profondamente sola, incompresa e armata solo di una bella dose di ironia, ma senza nessuna Fata madrina all'orizzonte che venga a salvarla. L'amore è qualcosa a cui, ovviamente, non ha mai neanche pensato, e comunque l'unico ragazzo che le interessa, spocchioso studente del terzo anno, che vede tutte le mattine al bar dove lavora (giusto davanti all'Accademia, tanto per farsi del male!) sembra non accorgersi di lei. Fino al giorno in cui i loro sguardi si incrociano...
Il romanzo è molto scorrevole e schiaccia decisamente l'occhio ai lettori più giovani, che si troveranno sicuramente a fare il tifo e a immedesimarsi nella protagonista Marina, una diciannovenne triste e cupa (Meredith Grey docet!) e nei suoi amici. 
In Tutto quello che siamo ci sono tutti i piccoli grandi drammi e la confusione di quell'età che spesso è bella solo nei ricordi; c'è il bisogno di essere amati e accettati in famiglia per quello che si è, la ricerca della propria strada nel mondo, l'amicizia vissuta in modo totalizzante e generoso, l'amore e i suoi dubbi. E in questa storia abbiamo anche un padre rigido e poco affettuoso, una mamma scomparsa troppo presto, una matrigna insopportabile, un fratellino da difendere e due ragazzi che creano non poco scompiglio: uno è bello, dannato e molto poco affidabile, l'altro...è tutto da scoprire.
Scritto con stile semplice e giovanile, il libro racconta le emozioni dell'adolescenza in modo pulito, a momenti quasi ingenuo. 
Un romanzo che piacerà ai più giovani, che mi ha intrattenuta piacevolmente alcune ore, confermandomi, peraltro, di essere una lettrice un po' troppo disincantata per il genere young adult.

"Chiunque vi dica che avere diciannove anni sia una cosa fantastica è un imbecille. E lo dice perché non si ricorda com'era avere quell'età. Non si ricorda come ci si sente a essere costantemente arrabbiati, confusi e diversi."

Voi avete letto gli altri romanzi dell'autrice? leggerete questo? vi piace il genere young adult? (oggi sono in vena di domande).

Commenti

  1. ciao Tessa,
    allora visto che come sempre sono di corsa rispondo subitissimo alle tue domande.
    Federica bosco la conoscevo per altri suoi romanzi che nel complesso mi sono piaciuti nonostante non siano dei capolavori, ma mi hanno fatta trascorrere piacevole ore di lettura.
    il genere YA mi piace, ma io sono un caso disperato, mi piacciono tutti i generi, non disdegno nulla :)
    e per finire leggerò questo libro di certo. l'ho prenotato ieri in biblioteca e quindi devo aspettare che arrivi ...
    buon week end

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    1. Chicca! non ti si becca mai in castagna, tu leggi davvero tutto. Incredibile!

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    2. io sono come le scale di Hogwarts mi piace cambiare .... :P

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  2. allora...
    la Bosco mi ha intrattenuta, ma non mi è mai esplosa dentro
    non leggerò, credo, questo libro, ne amo lo young adult

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    1. Hai ragione, intrattiene ma non prende fino in fondo. E..sì, io ho dei problemi con lo YO.

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  3. Ciao Tessa, non ho letto nulla di questa autrice anche se la conosco, ma gli young adult non fanno per me.

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    1. Ciao Cuore, evidentemente non fanno neanche per me (anche se non mi era dispiaciuto quello della Kinsella di qualche mese fa).

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  4. Ciao Tessa, non amo moltissimo gli YA a meno che non si parli di D'Avenia e pochi altri, la Bosco però mi piace parecchio, anche se non so se leggerò questo romanzo, mi chiama, ma non troppo, staremo a vedere, magari comprerò l'edizione economica :-)
    Bacio

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    1. Sì, dai, in economica mi pare un buon compromesso. Ti abbraccio!

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