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Recensione: L'amante giapponese di Isabel Allende (Ediz. Feltrinelli, 2015).

Buonasera Lettori, oggi vi parlo dell'ultimo romanzo di Isabel Allende, L'amante giapponese, un libro che mi ha tenuto compagnia nel periodo natalizio.
Ho letto alcune opinioni in rete riguardo a questa ultima opera della grande scrittrice cilena, alcune molto tiepide, altre decisamente non soddisfatte da una storia considerata troppo "ricca" di argomenti, trattati, a volte, con leggerezza.
Personalmente il romanzo mi è piaciuto, non è a livello delle prime opere della scrittrice, ma mi ha fatto riscoprire le grandi doti di narratrice dell'Allende, la sua capacità di incantare con personaggi femminili e storie d'amore fuori dagli schemi, per nulla tradizionali, cariche di sentimenti, di colori, di magia.
Alma Belasco, donna testarda e volitiva, ha superato gli ottant'anni e ha deciso di trascorrere gli anni che le rimangono a Lark House, una struttura per anziani a San Francisco. 
Lark House ospita bizzarri personaggi in cerca di un "buon ritiro", facoltosi ex hippy, seguaci delle dottrine new age, artisti in pensione, una "fauna" davvero variopinta. Alma, misteriosa e introversa, non è interessata a dare confidenza agli altri ospiti, l'unica persona che farà breccia nella sua armatura e nel suo cuore, è la dolce Irina, ragazza moldava dal passato tormentato, che diverrà sua collaboratrice, infermiera e confidente. Proprio a Irina e al nipote Seth, che per Irina ha preso la classica sbandata, Alma racconterà la storia della sua vita. Una storia lunga e incredibile, che inizia nel 1939, quando Alma bambina, alle soglie del secondo conflitto mondiale, viene frettolosamente allontanata dalla Polonia, dove lascia la famiglia, e spedita negli Stati Uniti, da una zia che ha sposato un uomo ricco e influente, l'avvocato Belasco. 
L'antidoto per il senso di vuoto e la nostalgia di casa, per Alma ha un unico nome, quello di Ichimei, il figlio del giardiniere giapponese dei Belasco. La loro è un'amicizia tra bambini che diventerà, col passare del tempo, un amore "impossibile" lungo una vita. 
Il romanzo è essenzialmente una storia rosa, ma è un rosa carico di sfumature. Alma e Ichi sono condannati a non potersi amare pubblicamente, li condanna la storia, con la deportazione dei giapponesi residenti negli Stati Uniti durante il conflitto mondiale, li condanna la differenza culturale, che vuole Ichi fedele e leale alle tradizioni della sua famiglia e del suo paese, e Alma stessa ci mette del suo. Perché lei non è la classica eroina innamorata, Alma, diventata donna, è un' artista, una persona influente con una vita agiata, alla quale non è disposta a rinunciare. Alma ama Ichi, ma ama anche se stessa e vuole infinitamente bene all'uomo che da sempre le è vicino lealmente: il suo migliore amico e marito Nathaniel. 
L'Allende ci racconta una saga famigliare e una storia d'amore fuori dagli schemi, ed è un ritorno a un genere che le è congeniale. Il romanzo scorre facilmente, intrattiene e coinvolge.
Indubbiamente, nell'ultima parte, quando si focalizza un po' di più sul sentimento (un po' scontato) che lega Seth e Irina, l'autrice esce dal seminato e carica la storia di notizie e accenni ad argomenti troppo pesanti per essere liquidati in poche righe. Questo può confondere e indisporre, ma in definitiva poco toglie al fascino di questo feuilleton quasi cinematografico, che va letto per quello che è: una storia d'amore, di lealtà, di egoismo e di riscatto, senza alcuna velleità di denuncia politica, storica o sociale (la Allende di D'amore e ombra è mille miglia lontana da qui).

“Ci sono passioni che divampano come incendi fino a quando il destino non le soffoca con una zampata, ma anche in questi casi rimangono braci calde pronte ad ardere nuovamente non appena ritrovano l’ossigeno.”

Genere: Il piccolo samurai e la capricciosa ragazza occidentale.
Pagine: 281.
Voto: 

Commenti

  1. Lo sta leggendo la ragazza di mio fratello. Me lo faccio senz'altro prestare, anche perché lei "scrocca" sempre. :-D

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  2. Già dalla copertina questo libro mi ha sempre attirata, infatti è nella mia wishlist, sono molto curiosa di leggerlo ;)

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    1. Allora fammi sapere come lo trovi! grazie di essere passata..

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  3. Io non ho mai letto nulla dell'Allende ma vorrei recuperare questa mancanza. Pensi che questo libro sia adatto per approcciarsi con l'autrice?
    Anch'io ho un blog sui libri, se ti va passa da me: http://lavetrinadeidesideri.blogspot.it/

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    1. Questo è un buon romanzo d'amore. Forse non è proprio rappresentativo dell'opera di questa grande scrittrice, ma è un buon libro. Fossi in te inizierei con La casa degli spiriti, il suo romanzo più famoso. E' datato ma, nel suo genere (saga famigliare), un capolavoro.
      Passerò sicuramente a trovarti!

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  4. Io continuo ad incrociarlo questo romanzo, ma testardamente lo evito nonostante la cover e la Allende mi attirino. Dalla tua recensione potrebbe piacermi, ma ho fatto un po' indigestione di libri hanno come sfondo la guerra, questo mi frena...

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    1. Cuore, se è l'idea della guerra che ti frena, posso assicurati che qui è abbastanza marginale. E' sostanzialmente una storia d'amore.

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  5. Prima o poi lo leggerò, ma al momento ho sul comodino L'uomo di Lewis (chissà perchè), Ogni cosa è illuminata e La strana biblioteca. Anche se gli hai assegnato 4 stelle mi pare che non sia un libro che veramente ti ha conquistata. O forse il mio giudizio è viziato dal fatto che anni fa feci indigestione di Allende, Mastretta, Grandes,ecc.
    E ora preferisco la dieta inglese.
    Ciao da lea

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    1. E Inglese sia! come ti invidio L'uomo di Lewis, sul comodino e ancora da leggere! io non sono riuscita a trovare qualcosa di bello di quel genere negli ultimi mesi, solo cantonate!
      L'Allende, diciamo che ha alcuni punti un po' troppo telenovela per i miei gusti, ma come racconta lei certe storie e personaggi...

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    2. Hai provato i gialli di Hakan Nesser? e in particolare l'uomo che odiava i martedì?

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    3. Ho letto un romanzo di Nesser, anni fa, me lo ricordo tanto lento. Però ho notato che i gusti cambiano con gli anni, forse dovrei riprovare!

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  6. Ma guarda Tessa, te lo saresti aspettato? Lo leggo ah ah ah grazie per il consiglio :-)

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