La vita secondo Banana di PP Wong (Ediz. Baldini & Castoldi, 2016).
Oggi vi racconto un romanzo molto particolare, leggero nello stile, ma non nei
contenuti. È un romanzo che ha due anime, proprio come la sua giovane
protagonista.
Sto parlando de Il mondo secondo Banana, dell'autrice anglo-cinese PP Wong e di Xing-Li, che di questa storia molto attuale è voce narrante.
Xing-Li (si legge Sing Li!) ha dodici
anni, è figlia di genitori cinesi, ma è nata a Londra, dove è cresciuta in un
quartiere multietnico, assieme alla madre e al fratello maggiore Lai Ker.
Xing-Li veste come tutti i coetanei occidentali, mangia fish & chips, e non sa
una sola parola di cinese. Lei è quella che in Cina definiscono una "Banana": l'Oriente
confinato a una patina esteriore, al colore della pelle, agli occhi a mandorla,
l'Occidente, bianco, nell'anima. Una Banana. E, chiaramente, non è un
complimento.
Ma il grosso problema di appartenenza (o non appartenenza) a due
mondi così diversi, esplode nella vita di Xing-Li solo quando la madre muore in
un incidente e lei e il fratello vengono affidati a nonna Wu, la nonna materna,
che, al contrario della figlia, vive ricca e altera secondo le regole ferree
della tradizione cinese.
Allontanata da tutto ciò che le è caro e famigliare,
compreso l'amato gatto Miao Miao, Xing viene catapultata, assieme Lai Ker, in un
mondo a lei totalmente estraneo, atto a farle ritrovare la sua anima orientale "perduta".
Xing, la Banana, troppo inglese per la nonna e per la comunità cinese, ma
decisamente troppo gialla per i compagni della scuola privata ed esclusiva che
nonna Wu vuole farle frequentare.
Solitudine e atti di bullismo inauditi,
ecco cosa riserva a Xing-Li il doloroso viaggio attraverso le sue due anime. Un viaggio nella rabbia della diversità mescolata al costante bisogno di essere accettati, un racconto che tocca temi "forti", ma dove c'è
spazio anche per l'ironia, per personaggi dai risvolti teneri e buffi, per la
comprensione, il perdono e pure per un pizzico di "rosa".
Cittadina di due
mondi, o forse di nessuno, Xing ci apre gli occhi su un universo, quello
degli immigrati di seconda generazione, che spesso conosciamo tramite le notizie
di cronaca, ma che ci è difficile comprendere in pieno nelle sue mille contraddizioni.
La vita secondo Banana (The Life of a Banana, nel titolo originale) è un po' romanzo di formazione, un po' young adult; il tono, come ho scritto all'inizio, rimane piuttosto
leggero, lo stile è scorrevole, la voce narrante, quella di una ragazzina di
dodici anni, è sommessa, quasi un sussurro, anche dove io, decisamente più
vecchia e scafata, avrei urlato tutta la mia rabbia.
E' probabile che il fattore anagrafico non mi abbia permesso di empatizzare pienamente con i giovani protagonisti di questo romanzo che, secondo me, dovrebbe essere proposto agli adolescenti, anche e soprattutto come lettura nelle scuole, dove bullismo e emarginazione trovano, ahimè, un terreno
spesso fin troppo fertile.
Potrebbe essere un ottimo compito per le vacanze estive: un libro adatto a tutti, che ci aiuta a riflettere sul significato profondo di valori per molti "scontati" ed obsoleti: la casa, la famiglia, le nostre radici, l'accoglienza senza pregiudizio delle radici altrui.
Genere: la Rabbia e L'Orgoglio.
Pagine:308
Mi sembra interessante da proporre ai ragazzi. Va bene anche per le scuole medie?
RispondiEliminaun saluto da lea
Mumble mumble, io sono antica e il bullismo mi urta parecchio, ma il tono non è particolarmente frammatico, quindi direi di sì.
EliminaBaci
Già mi avevi messo la pulce nell'orecchio su Facebook...
RispondiEliminaE' un libro strano, non me ne sono innamorata, ma mi ha fatto pensare..
EliminaRecensione ottima...come sempre! Hai stimolato la mia curiosità; sicuramente un libro per riflettere sulla diversità
RispondiEliminaGrazie mille! Sì, un libro che tratta tematiche importanti anche se in modo leggero.
EliminaMeno male che ho letto la tua recensione, perché lo avevo visto in libreria e non lo avevo nemmeno sfogliato perché ero convinta fosse una biografia di Banana Yoshimoto (autrice che adoro, ma della cui vita mi frega poco). E invece ora scopro questa meraviglia! Lo comprerò alla prima occasione!
RispondiEliminaahaha, il titolo italiano in effetti inganna! anch'io avevo pensato alla Yoshimoto!
EliminaCiao Tessa! Come sai ho recensito anche io questo romanzo e sono venuta curiosare ^^ Bellissima recensione, davvero, sono d'accordo con te su tutto. Io sono rimasta molto coinvolta, invece, dal personaggio proprio perché l'ho trovato reale nei suoi 12 anni. Xing Li agisce e parla proprio come una ragazzina della sua età, e questo può ovviamente disorientare noi adulti "scafati" ^^ Però assolutamente un libro da leggere e ottimo il tuo consiglio di farlo leggere agli adolescenti. È sicuramente una lettura che fa pensare e riflettere!
RispondiEliminaI libri sono belli proprio per questo: il viaggio è diverso per ciascuno di noi! io non posso dire di essere rimasta coinvolta emotivamente al 100%, ma il romanzo ha decisamente un suo perchè!
EliminaCiao Tessa mi avevi già incuriosita con questo titolo che mi fa impazzire, non posso dire lo stesso degli young adult, quindi non credo lo leggerò nonostante l'argomento bullismo mi interessi. Mi sono spesso prodigata in battaglie solitarie quando mio figlio frequentava le elementari, trovando alti muri ad ostacolarmi. Concordo con la tua riflessione di portare letture del genere nelle scuole. I nostri giovani non leggono quasi più, se poi si continua a proporre sempre i soliti classici...hanno bisogno d'altro, di una sveglia, di un ritorno ai valori.
RispondiEliminaGrazie per questo suggerimento, lo proporrò a mio figlio, anzi lo obbligherò a leggerlo.
Ciao, ho visto che hai già risposto alla Liebster, però volevo comunque avvisarti che ti ho nominata anch'io ;-) (link http://kikifede.blogspot.it/2016/06/liebster-award-2016.html)
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