Recensione: Equivoci e bugie di Joanna Cannon (Ediz. Corbaccio, 2016).
Si tratta di Equivoci e bugie dell'autrice inglese Joanna Cannon.
East Midlands, una strada di periferia come tante, casette a schiera ordinate con i loro giardini fronte e retro, si affacciano sulla Avenue, teatro della vita di una comunità borghese, inglese fino al midollo. È l'estate del 1976, una delle più calde che l'Inghilterra ricordi, la scuola sta finendo e Grace e Tilly, amiche per la pelle, sono scosse, come tutto il vicinato, per la misteriosa scomparsa di Mrs. Creasy, del civico numero 8, una donna di buon cuore e benvoluta da tutti.
L'incipit e i primi capitoli di questo romanzo mi hanno folgorata.
Sarà l'atmosfera profondamente british che si respira in ogni pagina, sarà la ricostruzione dettagliata di un'epoca che oggi appare così lontana, e una prosa così particolare, viva, ricca, evocativa, ma sembra quasi, leggendo, di sentire il caldo anomalo di quelle giornate di giugno in cui tutto ha inizio e di vederle, Grace e Tilly, sedute sul muretto che si affaccia sulla via. Grace più grandicella, estroversa, quasi sfacciata, Tilly uno scricciolo pallido e timido, con un ampio cappello di tela cerata per proteggersi dal sole e un maglioncino sulle spalle per ogni evenienza meteorologica. Queste due bambine mi hanno conquistata, da subito: il loro rapporto così vero e credibile, mi ha fatto sorridere e in alcuni punti anche commosso.
"Ho frequentato Tilly Albert per un quinto della mia vita.
Arrivò due estati fa nel retro di un grosso furgone bianco, dal quale la scaricarono insieme a una credenza e tre poltrone...
...La bambina sbucata dal retro del furgone era ancora impalata sul marciapiede. Era piccola, tonda e molto pallida, come un gigantesco ciottolo bianco, con un impermeabile abbottonato fin sotto il mento anche se non pioveva da tre settimane. Fece una smorfia come se stesse per mettersi a piangere, poi si piegò in avanti e si vomitò sulle scarpe.
«Che schifo» dissi, e presi un’altra focaccina.
Alle quattro del pomeriggio era già con me al tavolo della cucina".
Folgorata da una predica del parroco e annoiata dalle torride giornate tutte uguali, Grace decide che se Dio è ovunque, come ha sentito dire in chiesa, allora è suo compito trovarlo lì, nel posto dove abita da quando è nata. E una volta trovato Dio, Mrs Creaisy potrà tornare a casa.
Inizia un'indagine strampalata, condotta con intuizioni argute e tanta ingenuità infantile, nella quale Grace trascina una mansueta Tilly, verso la quale nutre un rapporto protettivo, affettuoso, a volte anche un po' condiscendente.
La prima (e forse unica) cosa che le due imparano fin da subito è che gli adulti custodiscono valanghe di segreti e dicono anche bugie.
Di casa in casa, di giardino in giardino, le piccole investigatrici ci presentano la loro comunità, un gruppo eterogeneo di persone che si conoscono da sempre e che paiono legate tra loro da un tragico e misterioso evento che coinvolse il civico numero 11 una decina di anni prima.
La voce narrante di Grace lascia il posto, capitolo dopo capitolo, a quella dei vicini di casa, ciascuno dei quali racconta al lettore la propria versione, parziale, della storia.
E qui, tocca ammetterlo, il romanzo diventa fin troppo tortuoso e complicato, tanti personaggi, tante mezze verità sussurrate a fior di labbra, frequenti salti temporali e una pioggia di indizi, lasciati cadere quasi per caso, che più che avvicinare alla verità, hanno avuto il potere di confondermi parecchio le idee.
Una complessità forse troppo ambiziosa per l'esordiente Joanna Cannon, che riesce comunque, a mio avviso, a uscirne a testa alta, grazie a uno stile personale e incantevole e a una abilità rara nel descrivere le dinamiche interpersonali dei tanti personaggi. Dal quarantenne succube di una madre possessiva e egoista, al vedovo inconsolabile, dal marito che vessa la moglie affetta da sindrome ansiosa, alla madre single con figlia adolescente, la Cannon non sbaglia un colpo, mette in scena una comunità variopinta ma sempre credibile nella sua ansia di apparire decorosa e nelle sue umanissime pulsioni.
E poi ci sono loro, Grace e Tilly, che da sole valgono l' intero viaggio nei misteri della Avenue. Tutt'altro che perfetto, il loro rapporto è il vero protagonista del romanzo, tra fragilità e certezze, tenerezza e crudeltà. E di più non posso proprio dirvi.
Un po' Agatha Christie, un po' Wisteria Lane delle Desperate Housewives in versione very british, questo libro mi ha sorpresa con una bella scrittura, vivace, ricca ma non ridondante e con una fine introspezione psicologica.
La trama gialla in sé e il finale non sono probabilmente le parti più riuscite, complice forse in intreccio troppo complicato.
Il mio giudizio è comunque positivo, si tratta un romanzo che vale la pena leggere: vi farà pensare, sorridere e anche commuovere ed è un ottimo esordio, che promuovo quasi a pieni voti!
Piccola nota sull'autrice: non mi sono per nulla stupita di scoprire, leggendo la sua biografia, che Joanna Cannon è un medico psichiatra con molta esperienza clinica: sicuramente conosce bene l'animo umano ed i suoi piccoli, grandi segreti!
E' proprio il tipo di libro che piace a me! Peccato per il finale, ma su quello ci confronteremo. Non lo leggo subito perchè, come sai, questa settimana sono in attesa di Cormoran. Diciamo post Cormoran ;-)
RispondiEliminaCiao da lea
Sì, dai, non vedo l'ora di confrontarci sul finale! ma prima..Cormoran e Robin :)
Eliminasembra una lettura adatta a me.. magari ci faccio un pensierino!;)
RispondiEliminaProvalo! e fammi sapere :)
EliminaCara Tessa, le tue recensioni sono sempre argute e capaci di suscitare curiosità...complimenti.....mi hai intrigata......lo metterò nella mia wishlist.......uno dei milioni di libri che intendo leggere in questa e in un'altra vita!
RispondiEliminaGrazie mille! allunga la tua WL...come faccio io con la mia. Prima o poi ne verremo a capo!
EliminaEccomi dopo aver curiosato......
RispondiEliminaLa recensione è puntuale ed onestà, tanto che nonostante giallo e finale non siano riuscite, mi invogli a leggerlo. Penso che il genere mi "appartenga"...... e quindi: a presto!
Ciao, Marina
Secondo me ti piacerà! ne parleremo dopo che lo hai letto !
EliminaEccomi dopo aver curiosato......
RispondiEliminaLa recensione è puntuale ed onestà, tanto che nonostante giallo e finale non siano riuscite, mi invogli a leggerlo. Penso che il genere mi "appartenga"...... e quindi: a presto!
Ciao, Marina
Tortuoso e complicato non si addicono molto all'atmosfera estiva, però eligi li stile e anche la storia sembra intrigante. Mi ispira parecchio, magari aspetto un po'? Sono sparite le stelline vedo e ho potuto constatare che alla tua recensione non manca nulla, né trasparenza, né onestà, né chiarezza😉
RispondiEliminaCiao Cuore. Da sempre evito di mettere stelline agli esordienti, troppo complicato giudicarli con un numero. Devo dire che qui la scrittura è matura e avrei potuto tranquillamente dare 4 stelle!
EliminaTrovo sia giusto, inoltre come ti ho già detto il tuo giudizio è molto ben espresso e sai che da come hai descritto il libro avevo dimenticato che si tratta di un esordiente? Effettivamente dà la sensazione di un libro maturo. Lo recupero e poi valuto il momento😉
EliminaQuesto libro mi attrae fin dalla copertina, trovo che sia magnifica, e dopo aver letto la tua recensione anche adatta alle atmosfere del romanzo.
RispondiEliminaIn lista subito, che tra un po' la devo perdere casualmente in casa...
Ciao Eva! troppi libri, troppo poco tempo, lo dico sempre :)
EliminaIo questo libro lo volevo già leggere prima, adesso sono più convinta, e lo sai che di te mi fido!
RispondiEliminaTroppo buona tu!!
EliminaAvevo adocchiato questo libro poco prima dell'uscita e lo avevo aggiunto in WL. Dopo aver letto la tua recensione sono ancora più convinta anche se questa ombra sul finale poco riuscito rimane un'incognita. Vedremo, vedremo! :)
RispondiEliminaPiù che un'ombra..diciamo che l'autrice promette, promette, fa e disfa..e alla fine mi è rimasta l'impressione che non tutti i tasselli avessero trovato il loro posto!
EliminaE non so... La tua recensione mi invoglia, ma c'è qualcosa che mi frena. Magari più in là...
RispondiEliminaL'inizio ti piacerebbe senza dubbio, sulla parte centrale però non metto la mano sul fuoco!
Eliminaavevo visto anche io questo libro su vari siti di book on line e ne ero incuriosita. dopo la tua recensione lo sono ancora di più spero di riuscire a leggerlo nel prossimo futuro, sempre se io non affoghi in un mare di carta dalla quale ultimamente sono circondata :D
RispondiEliminaTi dico solo questo: la pila in cima all'armadio sta arrivando al soffitto. Imbarazzante.
Eliminati capisco benissimo. tra l'altro ho scoperto che la biblioteca ha preso anche questo di libro, adesso non ho scusanti dovrò leggerlo! :)
EliminaIo per fortuna ho tanti titoli in ebook, altrimenti dovrei sfrattare qualche componente della famiglia...e anche questo andrà ad allungare la mia chilometrica lista!
RispondiEliminaBrava Tessa
Anch'io ultimamente leggo tantissimi ebook. Ma sono almeno 3 vite che accumulo, solo così si spiegano le montagne di carta che ho in casa!
EliminaGrazie di essere passata :)
Questo libro aveva già attirato la mia attenzione, le storie complesse mi piacciono anche se non amo molto la presenza di tanti personaggi. Hai descritto in modo completo ed esauriente questo libro con ombre e luci. Potrebbe essere, anche per me, una prossima lettura. Prendo nota :)
RispondiEliminaSecondo me ti potrebbe piacere! se lo leggi fammi sapere :)
EliminaCiao Roberta, incredibile, vedo ora che oltre ad accettare il consiglio di lettura, questa volta avevo già letto quasi 2 mesi fa la tua recensione, che mi aveva colpita per la chiarezza.
RispondiEliminaAh, memoria, memoria...!
Concordo con te quasi in tutto. E mi è sicuramente piaciuto. Io più che una delle parti in particolare, mi chiedo se l'autrice non poteva abbreviare un po' - complessivamente - l'opera. Non credo ne avrebbe sofferto.
Tanto più che non mi è mancata la parte, chiamiamola così, del giallo.
Forse proprio per la formazione ed il lavoro precedenti dell'autrice, me lo sono gustato meramente come studio / dinamiche dei rapporti interpersonali in una ristretta comunità, per poter osservare gli effetti delle bugie e degli equivoci.
Chi mi è piaciuto particolarmente oltre alle due bambine (e con dispiacere mi accorgo di nn averne fatto grande cenno nella mia recensione, se nn di sfuggita) è la figura di Mrs. Creasy.
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Grazie ancora per il consiglio, a presto, Marina
Ciao Roberta, incredibile, vedo ora che oltre ad accettare il consiglio di lettura, questa volta avevo già letto quasi 2 mesi fa la tua recensione, che mi aveva colpita per la chiarezza.
RispondiEliminaAh, memoria, memoria...!
Concordo con te quasi in tutto. E mi è sicuramente piaciuto. Io più che una delle parti in particolare, mi chiedo se l'autrice non poteva abbreviare un po' - complessivamente - l'opera. Non credo ne avrebbe sofferto.
Tanto più che non mi è mancata la parte, chiamiamola così, del giallo.
Forse proprio per la formazione ed il lavoro precedenti dell'autrice, me lo sono gustato meramente come studio / dinamiche dei rapporti interpersonali in una ristretta comunità, per poter osservare gli effetti delle bugie e degli equivoci.
Chi mi è piaciuto particolarmente oltre alle due bambine (e con dispiacere mi accorgo di nn averne fatto grande cenno nella mia recensione, se nn di sfuggita) è la figura di Mrs. Creasy.
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Grazie ancora per il consiglio, a presto, Marina