Recensione: Il libro dei Baltomore di Joel Dicker (Ediz. La nave di Teseo, 2016).
Buongiorno Lettori, oggi sono qui per raccontarvi un romanzo che mi ha piacevolmente stupita, si tratta de Il libro dei Baltimore di Joel Dicker, autore di origini svizzere e di lingua francese, noto per il grande successo de La verità sul caso Herry Quebert, suo libro d'esordio.
Quando è uscito in Italia Il libro dei Baltimore, ammetto di non averlo preso in grande considerazione, avevo letto che si trattava di una sorta di seguito de La verità sul caso Harry Quebert, romanzo che avevo trovato piuttosto prolisso e del quale avevo un ricordo molto "sbiadito". Menomale un amico mi ha fatto notare la totale indipendenza dei due libri, che in comune hanno il protagonista, Marcus Goldman, ma senza alcun reale legame tra le vicende narrate.
Menomale, lo ripeto, perché Il libro dei Goldman ha superato le mie aspettative, rivelandosi una grande saga famigliare, genere che io amo molto, scritta davvero bene.
Non si tratta di un thriller e non ha nulla a che fare con Harry Quebert, questo bisogna chiarirlo da subito, chi cerca mistero, investigazione, adrenalina, rimarrà deluso.
Il romanzo racconta l'epopea tutta americana della famiglia Goldman. I Goldman sono da sempre divisi in due rami: I Goldman di Montclair, di cui fanno parte Marcus e i suoi genitori, sono una famiglia borghese e del tutto ordinaria, i Goldman di Baltimore, invece, si sono costruiti negli anni un impero finanziario con abitazioni di lusso in quartieri esclusivi, vacanze estive negli Hamptons e in Florida.
Zio Soul, principe del foro, Zia Anita, medico in un ospedale prestigioso, e i cugini Hillel e Woody, loro figli, uno biologico e uno "adottivo", incarnano il sogno americano, e agli occhi di Marcus bambino, rappresentano l'emblema del successo, della genialità e della capacità di raggiungere ogni traguardo.
Ma la storia dei Baltimore non è destinata a un lieto fine, questo è chiaro fin dalle prime pagine del romanzo, una tragedia, La tragedia, incombe sulla famiglia apparentemente perfetta, la natura e la portata di questo evento drammatico, che segnerà molte vite, rimarranno a lungo l'unico mistero di questo bel libro.
È un Marcus adulto, scrittore di fama, a svelarci, tramite una narrazione giocata sul continuo intrecciarsi di più piani temporali, la parabola dei Goldman di Baltimore. In un racconto accorato e vivido, ricorda l'attrazione quasi magnetica esercitata su di lui fin dall'infanzia dagli zii e dal cugino Hillel, rievoca l'arrivo di Woody in famiglia, e il legame strettissimo che si instaura tra i tre ragazzini, che decidono di formare l'indissolubile Gang dei Goldman.
Alle soglie di una gioventù, che nel ricordo ha il suono di tante risate, chiacchiere e momenti condivisi e il profumo di lunghe estati dorate e di quel senso di immortalità che appartiene agli anni più spensierati, Marcus, Hillel e Woody, conoscono Alexandra, adolescente bellissima che si unisce alla Gang e della quale i tre finiscono inevitabilmente per innamorarsi. Alexandra: l'unica "cosa" che i ragazzi Goldman non riusciranno mai a dividersi.
Grazie a continui flashback, il racconto di Marcus intreccia gli avvenimenti del "dopo" la tragedia, la triste parabola discendente di zio Saul e famiglia, con quelli appena antecedenti, quando, pur con i primi segni premonitori del declino, per la Gang tutto sembra ancora possibile.
Il libro dei Baltimore è un romanzo avvolgente, tutto incentrato sulla descrizione e sullo studio psicologico dei personaggi. Non ha il ritmo di un thriller, ma ha l'incedere costante e senza incertezze di una grande epopea famigliare. Gli ingredienti ci sono tutti: amicizia, amore, invidia, gelosia, fama e successo e il racconto di una gioventù che si crede invincibile ma gioca con la morte.
È vero, il libro è lungo e ci sono momenti in cui la storia sfiora qualche cliché o qualche risvolto da soap opera, ma la scrittura di Joel Dicker incanta, elegante, senza sbavature, capace di gestire un intreccio complicato senza mai perdere il filo.
Ho letto in rete pareri negativi su questo libro; alcuni possono essere condivisibili, chi si aspetta un thriller o una storia ricca di colpi di scena, come dicevo sopra, potrebbe trovare il ritmo troppo lento, ma ci sono commenti in cui si parla di una "storia da ragazzini", di "stile Harmony". Non sono assolutamente d'accordo. Il fatto che il romanzo racconti la gioventù non lo rende di certo un libro solo per giovani! E la prosa di Dicker, personalmente, mi ha incantata.
"...avevo mantenuto la promessa fatta a mio zio. Raccontando i Baltimore, li avevo riuniti.
La sera prima avevo apposto la parola “Fine” al mio romanzo.
Perché scrivo? Perché i libri sono più forti della vita. Sono la più bella delle rivincite. Sono i testimoni dell’inviolabile muraglia della nostra mente, dell’inespugnabile fortezza della nostra memoria".
In conclusione, Il libro dei Baltimore, una saga famigliare che è anche romanzo di formazione, è un titolo che consiglio spassionatamente agli amanti del genere.
Dato da te è un voto altissimo. Lo leggerò sicuramente. Magari non subito, ma lo leggerò.
RispondiEliminaLea
Bellissima la citazione che hai scelto.
EliminaTe lo consiglio, anche se sono l'unica fan di questo romanzo! bacio.
EliminaCiao Tessa,
RispondiEliminaBene allora. Altro libro da aggiungere alla lista, chissà quando riuscirò mai a leggerli tutti ;-)
Recensione suadente, nonostante le quasi 600 pagg.
Ma se piace, sono anche troppo poche...
Grazie e buona giornata, Marina
Ci credi che quando l'ho finito...i Goldman mi sono mancati terribilmente? e di solito i libri lunghi mi stufano (almeno ultimamente).
Eliminamamma mia che bella recensione. Non conoscevo questo libro
RispondiEliminami accodo a Chiara.
Eliminal'unico dramma è il continuare ad aggiungere libri alla mia pietosamente lunga lista dei desideri.
anche io sono alle prese con una sorta di saga familiare ambientata a cavallo tra il 1700 e il 1800 che mi sta davvero coinvolgendo molto e credo possa piacere anche a te. :)
Chiara, pensa io l'avevo scartato a priori!
EliminaChicca, titolo della saga? me curiosa!
un bacio a tutte e due!
il mondo di belle di Kathleen grissom, suggerito da cecilia de la sala dei lettori inquieti.
EliminaCara Tessa. Bellissima la tua recensione. Io lo sto leggendo e non me staccherei mai!!!!
RispondiEliminaOhoh, menomale non sono l'unica sulla faccia della terra! grazie :)
EliminaAll'epoca, ho adorato Harry Quebert ma le numerose recensioni negative di questo nuovo mi hanno scoraggiata, anzi, la tua è la prima favorevole che leggo. Chissà, ci farò un pensierino :)
RispondiEliminaVedi, io Harry Quebert non l'ho amato, ma questo mi è proprio piaciuto! probabilmente è una questione di gusti, anche se alcune recensioni negative di questo romanzo, le ho trovate francamente molto esagerate!
EliminaCiao Tessa sono contenta che ti sia piaciuto e ti ringrazio per averne parlato, ho visto di sfuggita la cover del libro ma non mi sono soffermata sulla sinossi...invece devo ricredermi e penso anche che fossa piacermi io amo le saghe familiari!
RispondiEliminaSe ami il genere e non cerchi colpi di scena mirabolanti...te lo consiglio!
EliminaNeanch'io ho apprezzato particolarmente Harry Quebert, questo libro però mi incuriosiva e mi incuriosisce ancora di più adesso, dopo la tua recensione!
RispondiEliminaAllora provalo..e poi fammi sapere :)
EliminaConsiderando che ho amato alla follia anche "La verità sul caso Harry Quebert" credo che visto la tua recensione sicuramente amerò anche il secondo
RispondiEliminaMi sono persa il tuo post...fammi sapere se lo leggi, sono curiosa di sentire se ti è piaciuto!
EliminaMolto bella la recensione,io purtroppo non ho mai letto nulla di questo autore ma rimedierò a quanto vedo dalle numerose note positive :)
RispondiEliminaps:sono una nuova iscritta se ti va passa dal mio ♥
Io sono una di quelle che ha amato Harry Québert, e credo leggerò anche questo, perché al di là del genere (che non mi dispiace per nulla, anche se prediligo i gialli/thriller) mi piace il suo modo di scrivere.
RispondiEliminaGrazie Tessa, Stefi
Avevo già adorato Quebert proprio perché era un thriller ma raccontava anche un sacco di altro. Non mi lascerò scappare questo libro!
RispondiEliminaTe lo consiglio spassionatamente!
EliminaAnche io ho adorato Quebert..leggere questo ulteriore romanzo di Dicker mi ha lasciato lo stesso vuoto dell'altro...e quando un libro lascia un vuoto...significa che arriva al cuore..Grandissimo scrittore secondo me!
RispondiEliminaCiao Davide, e grazie di essere passato! Sì, anch'io penso che in questo romanzo Dicker abbia dato prova di essere un grande scrittore!
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