Recensione: Il sentiero di Peter May (Ediz. Einaudi, 2017).
Buongiorno Lettori, oggi vi propongo un gradito ritorno, quello di Peter May e del suo ultimo romanzo Il sentiero.
Chi mi segue da un po’ già sa quanto io abbia amato la Trilogia dell'isola di Lewis, serie gialla ambientata nel suggestivo paesaggio delle isole Ebridi esterne, e il suo protagonista Fin Mcleod. Se non la conoscete vi consiglio caldamente di recuperarla, trovate le recensioni qui e qui.
Un uomo fradicio e intirizzito si risveglia su una spiaggia sconosciuta. Non ricorda nulla, né di quel che è successo né di sé: ogni memoria è svanita. Aiutato da un'abitante del luogo, recupera qualche brandello della propria identità. Vive in un cottage sull'isola di Harris nelle Ebridi, e sta conducendo delle ricerche sul mistero di tre guardiani scomparsi nel 1900 dal faro locale. Ma i file che dovrebbero contenere i capitoli del libro sono vuoti. L'unico indizio è una mappa su cui è tracciato un sentiero, la Via delle Bare, che attraversa l'isola. L'uomo non sa dove conduca, ma sa che seguirlo potrebbe essere il solo modo di ritrovare sé stesso e la verità.

Man mano che piccoli flash del passato ricompongono le tessere di un puzzle intricatissimo e violento, la storia affascina e aggancia il lettore, sfidandolo a ricostruire i fatti, a districarsi tra indizi fuorvianti e colpi di scena.
Peter May riesce, come già nei precedenti romanzi, a coniugare studio psicologico dei personaggi, che risultano sempre credibili e umanissimi nelle loro incertezze, e azione, mantenendo un buon ritmo e confezionando un thriller, per la precisione un eco thriller (genere che normalmente non mi piace particolarmente) di grande impatto emotivo.
Qualche tempo fa ho letto un altro romanzo con protagonista un uomo affetto da amnesia, si tratta di Io ti ho trovato di Lisa Jewell, un libro piacevole ma con qualche ingenuità narrativa di troppo (recensione): lo stile e la capacità del narratore fa la differenza, Peter May ci porta in un luogo dove la natura ha un indiscutibile fascino e vi ambienta una storia che sarà difficile dimenticare.
Decisamente consigliato.
Genere: Lo smemorato delle Ebridi.
Pagine: 368.
Sempre bello ritovare un autore che si ama! Mai letto un eco thriller!!!!!! Immagino che dovrei.
RispondiEliminaUn abbraccio da lea
Great post!
RispondiEliminaYou have a nice blog!
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Have a great day!
xoxo Jacqueline
www.hokis1981.com
Buongiorno Tessa!
RispondiEliminaMa come, come ho potuto "lisciare" così questo tuo post? Non me lo spiego, ti seguo sempre anche se non sempre commento, ma questa recensione me l'ero proprio persa! E invece ora che la leggo ti sono molto grata, perché mi hai confermato ancora di più che DEVO leggere Peter May, che devo decidermi tra iniziare la trilogia e tuffarmi subito in Coffin Road. Oltretutto, anche da come ne scrivi tu traspare perfettamente l'atmosfera magica del nord, scogliere, vento sferzante, distese di erica... basta, parto (ancora) per la Scozia, ho deciso!
Ciao da Eva
Ciao Eva! Sì, devi assolutamente leggere Peter May e i suoi romanzi ambientati nelle Isole Ebridi, l'ambientazione è fantastica e i protagonisti si fanno amare. Io inizierei dalla trilogia :) che è una delle mie serie gialle preferite degli ultimi anni. Grazie di essere passata, bacio.
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