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Recensione: Il mare dove non si tocca di Fabio Genovesi (Ediz. Mondadori, 2017).


Buongiorno Lettori oggi vi parlo di un romanzo che mi ha tenuto compagnia nei giorni del mio rientro in città, quando la malinconia dell'autunno in arrivo si è fatta sentire, complice la nostalgia del "mio" Mar Ligure. Si tratta de Il mare dove non si tocca di Fabio Genovesi, un romanzo delicato e toccante, che mi ha riportata indietro nel tempo alle lunghe estati dell'infanzia, ai racconti di mio padre e dei suoi fratelli, cresciuti, come il piccolo protagonista del libro, in un piccolo borgo vicino al mare. 

Trama: Fabio ha sei anni, due genitori e una decina di nonni. Sì, perché è l'unico bimbo della famiglia Mancini, e i tanti fratelli del suo vero nonno – uomini impetuosi e pericolosamente eccentrici – se lo contendono per trascinarlo nelle loro mille imprese, tra caccia, pesca e altre attività assai poco fanciullesche. Così Fabio cresce senza frequentare i suoi coetanei, e il primo giorno di scuola sarà per lui un concentrato di sorprese sconvolgenti: è incredibile, ma nel mondo esistono altri bambini della sua età, che hanno tanti amici e pochissimi nonni, e si divertono tra loro con giochi misteriosi dai nomi assurdi – nascondino, rubabandiera, moscacieca. Ma la scoperta più allarmante è che sulla sua famiglia grava una terribile maledizione: tutti i maschi che arrivano a quarant’anni senza sposarsi impazziscono. I suoi tanti nonni strambi sono lì a testimoniarlo. Per fortuna accanto a lui c’è anche un padre affettuoso, che non parla mai ma con le mani sa aggiustare le cose rotte del mondo. E poi la mamma, intenzionata a proteggere Fabio dalle delusioni della vita, una nonna che comanda tutti e una ragazzina molto saggia che va in giro travestita da coccinella. Una famiglia caotica e gigantesca che pare invincibile, finché qualcosa di totalmente inatteso la travolge. Giorno dopo giorno, dalle scuole elementari fino alle medie, il protagonista cerca di crescere nel precario equilibrio tra un mondo privato pieno di avventure e smisurato come l’immaginazione, e il mondo là fuori, stretto da troppe regole e dominato dalla legge del più forte. Tra inciampi clamorosi, amori improvvisi e incontri straordinari, in un percorso di formazione rocambolesco, commovente e stralunato, Fabio capirà che le nostre stranezze sono il tesoro che ci rende unici e intanto scoprirà la propria vocazione di narratore perdutamente innamorato della vita.

La storia che l'autore ci narra è quella di Fabio Mancini, dei suoi numerosi zii, tutti maschi, tutti caratterialmente molto "particolari", della sua dolcissima mamma e del papà di poche parole, la cui missione pare  essere quella di aggiustare tutto ciò che lo circonda. 
Si tratta di una sorta di romanzo di formazione, con tanti spunti evidentemente autobiografici, un romanzo che si snoda attraverso una serie di racconti, di cui il piccolo Fabio è voce narrante, testimone deliziosamente ingenuo di piccoli grandi eventi che lo coinvolgono, assieme alla sua stramba famiglia allargata, nella manciata di anni che vanno dall'inizio delle scuole elementari alla prima adolescenza. È un'atmosfera magica, quella che pervade il romanzo e che ne è il punto di forza, siamo negli anni ottanta, in un piccolo borgo dell'entroterra della Versilia, c’è il sapore dolce di un'infanzia di altri tempi, quando si poteva perfino fare a meno del televisore e, seduti attorno a un tavolo, la sera, ci si raccontava leggende famigliari; c'è la natura, le giornate vissute tra i campi e le pinete, e in riva a quel mare così presente e vivo nei libri di Genovesi. 

Il paese è piccolo e la gente mormora, così il piccolo Fabio deve difendersi dalle voci che vogliono i maschi della sua "tribù" colpiti da una maledizione che li spedisce dritti in manicomio se non di sposano prima dei quarant'anni. Gioie e dolori della vita di provincia, che soffoca, giudica, ma fornisce anche personaggi e spunti narrativi indimenticabili; penso alla gara del presepe più bello fra le parrocchie della zona, in quell'inverno che cambierà la vita di Fabio per sempre. Aneddoto, questo dei presepi, che mi ha regalato il ricordo nitidissimo di mio zio intento a costruire, mattone dopo mattone, un modellino della sua casa natale per ambientarci la natività, e di mio padre alle prese con l'"effetto acqua" del lago nel nostro presepe, noi figli ancora in grado di emozionarci, entusiasti, per tanta inventiva. 

Il mare dove non si tocca non è un romanzo che colpisce per la trama articolata o per i colpi di scena, è un libro che fa leva su emozioni universali: tra le sue pagine, grazie a personaggi tratteggiati con grande affetto e delicatezza, si nascondono risate, commozione, qualche lacrima e l'eco di tanti ricordi. 
Tanta vita, insomma, attraverso gli occhi di un bambino che cresce e ci regala il suo sguardo ironico, ingenuo, a tratti surreale, sul suo piccolo mondo. In puro stile Genovesi.
Consigliato.


Genere: Tutti al mare a mostrar le chiappe chiare!
Pagine: 324.
Voto:

Commenti

  1. Ciao! Per quanto riguarda la nostalgia del Mar Ligure, ti capisco benissimo!! Per me ormai si tratta di una seconda casa...
    Questo romanzo mi piacerebbe di sicuro!

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    1. Ciao Silvia! Anche per me la Liguria è una seconda casa :) forse un giorno diventerà la prima, chissà! Il romanzo te lo consiglio, è molto molto delicato e tenero-

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  2. Devo assolutissimamente averlo.
    Mi lascio Genovesi per i momenti no, e purtroppo è uno di quelli.
    Può qualcosa solo lui. Mi frena l'idea di volere il cartaceo, che purtroppo costa un po'. Recensione, al solito, che fa danni! :)

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    1. Ciao Mik, mi spiace tanto per il periodo no. Sì, questo romanzo è uno di quelli che scalda il cuore, con dolcezza; lo devi leggere, prima o poi.

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  3. Hai detto benissimo Tessa, "un libro che fa leva sulle emozioni".
    Io me ne sono innamorata :)

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  4. Voglio leggerlo anch'io per vivere l'atmosfera magica ricca di sentimenti che caratterizza questo romanzo. Esemplare recensione, come sempre! Un caro saluto :)

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    1. Grazie mille, ricambio il saluto e ti consiglio il libro, credo ti piacerebbe :)

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  5. Sempre bello per me leggere le tue recensioni e questa in modo particolare.
    Un bacio da Lea

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