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Non fa niente di Margherita Oggero (Ediz. Einaudi, 2017).


"Nicevò, non fa niente, come avrebbe detto la trisnonna russa, anche davanti a una carica di cosacchi. Era entrata nella leggenda familiare, Hadassah: sposa a sedici anni, vedova a ventisette, otto figli da crescere, il patrimonio del defunto marito da difendere, l’assedio di una torma di famelici proci da respingere, ma di fronte a ogni ostacolo la reazione era stata sempre: Nicevò".

Nicevò, non fa niente. Un modo di dire ma anche un modo di affrontare la vita, con forza, coraggio e un po’ di sano distacco. Come la trisnonna russa di una delle protagoniste. 

Il mio primo romanzo di Margherita Oggero è una storia al femminile, intrigante, garbata, solida come le donne che la popolano. 
Esther e Rosanna hanno davvero poco in comune. Esther è colta, tormentata e benestante; ebrea tedesca, è fuggita in Svizzera e poi in Italia prima della seconda guerra mondiale, e nella sua Berlino ha lasciato affetti, identità, e probabilmente un bel pezzo di cuore. Rosanna viene da una famiglia umile, è nata e cresciuta in provincia, vicino a Torino, e fin da giovanissima lavora al servizio di una famiglia benestante. Il destino le fa incontrare e un patto le unisce per la vita. Esther non riesce a dare al marito Riccardo il figlio che tanto desidera, per questo un giorno chiede a Rosanna qualcosa di scandaloso e impensabile: mettere al mondo un figlio per lei, un figlio che sarà legalmente di Esther e al quale Rosanna farà da balia. Il tutto in gran segreto. 

Un accordo pericoloso, potenzialmente foriero di grandi problemi per tutte le parti in causa, basti pensare alle invidie, ai ripensamenti e ai ricatti che ne potrebbero scaturire, un accordo che Rosanna, bella, anticonvenzionale e generosa, accetta senza riserve e porta a compimento senza mai voltarsi indietro. E così, mentre quel figlio così amato da entrambe, cresce e diventa uomo, mentre l'Italia esce faticosamente dal dopoguerra, vive l'esaltazione del boom economico e poi la paura degli anni di piombo, Esther e Rosanna si stringono l'una all'altra, in un'amicizia fatta di affetto e aiuto reciproco, cementata, nel corso degli anni, da una grande lealtà e da una sincera stima. 

Non fa niente è un romanzo storico, ma soprattutto un romanzo sulla solidarietà femminile, sulla maternità, sull'amore, sulla voglia di vivere e guardare avanti, anche quando il destino sembra offrire solo difficoltà. 

Elegante nello stile, semplice e senza fronzoli, Margherita Oggero ci regala una storia che parla piemontese e ha un sapore antico, e dipinge una galleria di personaggi sapientemente delineati: Esther e Rosanna, ma anche la suocera di Esther, ricca, algida e sempre scontenta, detta la "smorbia", e la dignitosa madre di Rosanna, mondina che accetta in silenzio un destino di povertà e privazioni.
Grandi passioni raccontate in punta di piedi, con discrezione, dignità e un pizzico di distacco (a volte avrei voluto poter spalancare la porta del cuore dei personaggi). Nicevò, come avrebbe detto la trisnonna russa. 

Genere: Storie di altri tempi.
Pagine: 244.
Voto: 
 meno.
 

Commenti

  1. Ciao Tessa!
    Della Oggero ho letto solo La ragazza di fronte e devo dire che il suo stile mi è piaciuto molto, come anche la storia che ha sviluppato.
    Bella recensione.
    Un bacio, Stefi

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    Risposte
    1. Grazie Stefi :) Stile ineccepibile e bella storia anche in questo romanzo. In alcuni punti avrei voluto qualche approfondimento sulle dinamiche fra i personaggi, ma nel complesso è un gran bella lettura!

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  2. È il libro che fa per me! Infatti è sul comodino.
    Lea

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