Recensione: Il Creasogni di Simone Toscano (Ediz. Ultra, 2015).
Il Creasogni,
romanzo d'esordio del giornalista Simone Toscano, è un racconto che si legge in
poche ore e che va approcciato, secondo me, con la consapevolezza di trovarsi di fronte ad una fiaba; una favola originale, con spunti creativi e dal sapore antico, come quelle che ci leggevano da bambini.
All'inizio ammetto di essere
rimasta un po' spiazzata dalla prosa molto semplice e dai personaggi (pochi) presentati in modo così essenziale da risultare distanti, quasi impalpabili. Poi, entrando nel vivo della storia, ho trovato la chiave di lettura e mi sono fatta trasportare dalle vicende dei protagonisti.
Il SignorEttore di mestiere fa il creasogni, costruisce su misura i
sogni degli abitanti del piccolo borgo di Mangiatrecase; è un uomo solitario, di
cui poco o nulla si sa, i suoi occhi sono tristi, le sue notti prive di quei sogni che inventa, assembla e regala alle altre persone. Ettore vive con un bambino, Catello, raccolto per
strada, anche lui apparentemente solo al mondo e con un cagnolino trovatello di nome Cerino.
La scomparsa di Catello in
circostanze misteriose e in concomitanza con l'arrivo in paese di un gruppo di
personaggi esotici e ambigui, spinge il SignorEttore ad intraprendere un
viaggio che lo porterà ad affrontare terre sconosciute e paure nascoste in fondo
al proprio cuore. Un viaggio tra sogno e realtà, dove gli elementi fiabeschi della
tradizione si dosano sapientemente con spunti del tutto originali. E così Ettore lascia dietro di sé sogni pronti a "prendere vita", invece di sassolini o briciole di pane, mentre Catello, che si è allontanato da casa richiamato dal gusto del
proibito, si ritrova in gabbia.
La storia si popola di personaggi e di
rivelazioni inaspettate, mentre bene e male si affrontano nella guerra più
antica del mondo. Sarà il potere dei sogni e dei sentimenti ad indicare la via
verso la libertà.
Per chi ama le favole e per chi ama raccontarle ai propri bambini: eccone una nuova di zecca.
Un romanzo breve, scritto con uno
stile semplice, forse ancora acerbo, specie in alcuni dialoghi, ma con tante idee
originali: prima fra tutte un protagonista che plasma i sogni con le proprie mani,
li cesella dalla materia, senza spigoli, come un buon artigiano, e gli dà vita, regalandoli, riempendo di dolcezza le
notti di chi gli sta vicino, esaudendo i desideri di chi non smette di sperare.
mi piace la tua recensione, rende appieno l'idea del libro, avevo letto altre recensioni in merito ma la tua è quella che ho più gradito. brava Tessa. mi hai proprio incuriosita!
RispondiEliminaGrazie Chicca, non sai quanto mi rende felice questo tuo commento!
EliminaTra le prossime letture.
RispondiEliminaAnche se, probabilmente, aspetterò il bisogno di una bella favola. :)
Si, è un libro d'amosfera, ci vuole il momento giusto!
EliminaDopo la Ferrante - bella, ma densa - mi ci fiondo ;)
Eliminaio lo devo ancora recensire, carino cmq :)
RispondiEliminaAspetto la tua recensione allora!
EliminaLo leggerò prestissimo, mi è piaciuta molto la tua recensione!!
RispondiEliminaGrazie mille! sono contenta ti sia piaciuta!
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