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Recensione: Una famiglia quasi perfetta di Jane Shemilt (Ediz. Newton Compton, 2015).

In questo periodo sono in vena di thriller e mi attirano le famiglie molto problematiche. La famiglia  "quasi perfetta" di Jenny e Ted, creata dalla penna di Jane Shemilt, di perfetto ha solo l'apparenza.

Jenny, medico di base, ha un marito neurochirurgo di successo, tre figli destinati ad una brillante carriera accademica, una bella casa e una vita all'apparenza invidiabile.
Jenny è la voce narrante e il cuore di questo romanzo, è lei che ci racconta, tramite un continuo alternarsi di emozioni del presente e flash back del passato, il terremoto emotivo che sconquassa la sua famiglia quando, improvvisamente, la figlia Naomi, bella, intelligente e da poco entrata nell'adolescenza, scompare senza apparente motivo. Una bugia banale, "vado a cena con la compagnia di teatro", una ragazzina che non rientra a casa una notte, e una madre che non si dà pace, anche quando le evidenze sembrano pesare come macigni.
È un'indagine psicologica, un'autopsia dei comportamenti e delle bugie di Naomi, quella che Jenny porta avanti per mesi, sondando nel mondo segreto della sua ragazza, rompendo, inconsapevolmente, i fragili equilibri famigliari che tengono uniti gli altri membri di famiglia, specialmente il marito Ted e uno dei due figli maschi, Ed.
Una famiglia quasi perfetta è un romanzo dalla trama accattivante, penalizzato da una scrittura molto semplice, che spesso sembra non riuscire ad andare in profondità nella descrizione dei personaggi e dei loro conflitti interiori, soffermandosi invece troppo spesso su aspetti più superficiali: il clima, la natura, i quadri che Jenny dipinge per hobby. Mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa di più del rapporto tra Jenny e Naomi prima dell'evento, anche Theo e Ed, i fratelli della ragazza scomparsa, sono davvero poco caratterizzati.
Il romanzo fa comunque il suo dovere: la ricerca di Jenny e la voglia di scoprire che fine ha fatto Naomi, rimangono vive fino all'ultima pagina del libro. 
Non aspettatevi però azione o colpi di scena, non ne troverete fino al finale, che, se pur con un retrogusto da soap opera, e molto inverosimile, è sufficientemente drammatico e privo di buonismo da riscattare alcuni punti piuttosto noiosi che mi hanno ammorbata nella parte centrale (mi sento in dovere di dirvi che molti hanno invece trovato il finale davvero brutto; mia cugina, compagna di lettura, voleva gettare il libro dopo l'ultima pagina).

In conclusione,  un romanzo che si lascia leggere senza grandi sussulti, buona l'idea di base e l'utilizzo dei piani temporali per movimentare il racconto. Lo stile dell'autrice, forse complice la traduzione, non mi è piaciuto particolarmente.
Se amate i romanzi che sondano i rapporti genitori figli (madre e figlia, nello specifico) vi consiglio La verità di Amelia di Kimberly McCreight, un romanzo che ho letto lo scorso anno e che ho trovato molto bello (ne avevo accennato qui).

Genere: segreti e bugie.
pagine:330
voto: 
                                                                           

Commenti

  1. Ciao Tessa, peccato che questo libro non ti ha conquistata!!!! Penso che può aspettare, dopo aver letto la tua recensione!!!! Sono sincera mi intricava, soprattutto la cover...Buon week-end, Rosa!

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    1. Buon rovente week end anche a te, Rosa! Non è un brutto romanzo, è un giallo come tanti, con una cover e una trama molto attraenti.

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  2. Ma sì, questo potrei risparmiarmelo!

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  3. Peccato, questo thriller mi aveva incuriosita. Buona domenica :)

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  4. Intrigava molto anche me; rimane comunque una buona lettura da spiaggia (o da lago, monti, campagna).

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  5. L'ho appena finito e sono d'accordissimo con te.Mi aspettavo molto di più,trama noiosetta e in certi punti inverosimile,finale da telenovela.Però ho letto di peggio,nell 'insieme non è male.

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    1. Sì, sì...finale da telenovela. Però, pensandoci bene..come poteva finire? secondo me poteva andarci peggio!
      Grazie di essere passata.

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  6. Okay, archiviato xD Grazie per la recensione!

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  7. L'ho letto sotto l' ombrellone e la delusione del finale è stata grande!!
    A questo punto spero in un sequel... ciao!

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    1. Ci sono rimasta anch'io! però, pensandoci bene..come poteva finire, senza rischiare la banalità?

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  8. Mi sembra di capire che non ti ha convinto del tutto. Peccato avevo molte aspettative su questo libro.

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    1. E' un buon libro per questo periodo di vacanza. Niente di impegnativo. Scorrevole, anche se lo stile dell'autrice non mi ha entusiasmato.

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  9. A me è piaciuto molto il libro però sinceramente non ho afferrato il finale: era lei o se l'era solo immaginata?

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    1. Io penso che che il finale racconti una realtà e non il frutto dell'immaginazione, probabilmente ciascuno lo interpreta come sente :)

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    2. Temo di si! non so se l'autrice abbia intenzione di scrivere un sequel.

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  10. Ciao, ho appena scoperto il tuo blog! Proprio oggi ho fatto la recensione di questo romanzo, che ho apprezzato, ma non come thriller... se ti va di darci un'occhiata ti lascio il link. Buona serata :-) http://langolodiariel.blogspot.it/

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    1. Ciao Ariel! grazie di essere passata, verrò sicuramente a sbirciare la tua recensione!

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  11. Ciao! Ho letto la tua recensione del romanzo e come te ho trovato una sorta di assestamento nella parte centrale. Il finale non mi ha entusiasmato anzi l'ho trovato un po'inverosimile. Girovagando su internet ho visto che a fine maggio verrà pubblicato il nuovo romanzo della Shemilt intitolato "Un delitto quasi perfetto". Il titolo mi intriga, la trama pure...Speriamo solo che sia più sul genere thriller rispetto a questo!

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    1. Uh, grazie di aver commentato e della notizia! chissà, magari il prossimo romanzo ci soddisferà di più!

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