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La mia settimana librosa 3. #3.

Eccomi qui, come promesso, con il riassunto dei libri letti, in lettura e pronti sul comodino. Non aggiorno la rubrica da ben più di una settimana, ahimè, quindi ci sono un sacco di novità!
Rispetto all'ultima puntata ho letto e recensito questi romanzi:
Noi due e gli altri di Fionnuala Kearney, un ottimo romanzo d'esordio. Recensione qui.
L'Usignolo di Kristin Hannah, un vero page turner! Recensione qui.
La rancura di Romano Luperini, una storia famigliare davvero particolare. Recensione qui.
La vita segreta e la strana morte della signorina Milne di Andrew Nicoll, un giallo in anteprima, uscirà il libreria il prossimo 25 febbraio (grazie Sonzogno!). Recensione qui.

Ho appena finito di leggere Un'ora sola di Marco Bosonetto. Un romanzo che ho iniziato a leggere quasi per caso (una lunga attesa fuori casa, l'ebook caricato nell'ereader, una trama che mi attirava) e che mi ha tenuto buona compagnia negli ultimi giorni. Non ho ancora deciso "quanto" mi è piaciuto, ve lo scriverò presto, ma ho trovato strano che sia stato così poco pubblicizzato. 
Andrea aspetta la figlia quindicenne nel parcheggio di una discoteca, in una notte di gennaio. Nonostante il gelo scende dall'auto per ingannare l'attesa. Lì vicino c'è una donna infreddolita, come lui. Una sconosciuta. Nasce una conversazione imbarazzata, di circostanza, sulle sigarette, i figli che ritardano. Poi Laura riconosce Andrea ed è come se il tempo facesse un salto indietro di trent'anni, al 1982. Andrea, il compagno di scuola delle medie, "intelligente e profondo". Laura, la ragazzina arrivata in provincia da Milano, diversa da tutte le altre, capace di tenere testa ai bulli della scuola, di giocare a calcio con i maschi, di far innamorare perdutamente Andrea. Ma anche Federico. La loro sarà un'amicizia straordinaria, sempre in bilico su qualcosa di più, che attrae e nello stesso tempo intimorisce i tre ragazzi. Finché qualcosa spezza la felicità dell'estate più bella della loro vita, dell'Italia campione del mondo, separandoli. Trent' anni dopo, il destino offre ad Andrea e Laura un'altra possibilità? O gioca loro un brutto scherzo? "Quella donna è pericolosa", dice Anita, la figlia di Andrea. Le è bastato captare pochi sguardi fra quei due adulti all'uscita dalla discoteca per capire che le cose per la sua famiglia non saranno più le stesse.
Sono pronta a iniziare I frutti del vento di Tracy Chevalier (e sono contenta come una pasqua, dato che è una delle mie autrici preferite). La copia che leggerò sarà poi in Sbarazzo, in attesa di un altro fortunato lettore! (cos'è lo Sbarazzo? ecco qui).
Nella prima metà del XIX secolo James e Sadie Goodenough giungono nella Palude Nera dell'Ohio dopo aver abbandonato la fattoria dei Goodenough nel Connecticut. La legge dell'Ohio prevede che un colono possa fare sua la terra se riesce a piantarvi un frutteto di almeno cinquanta alberi. Una sfida irresistibile per James Goodenough che ama gli alberi più di ogni altra cosa, poiché gli alberi durano e tutte le altre creature invece attraversano il mondo e se ne vanno in fretta. In quella terra, dove gli acquitrini si alternano alla selva più fitta, James pianta e cura con dedizione i suoi meli. Un frutteto che diventa la sua ossessione; la prova, ai suoi occhi, che la natura selvaggia della terra, con il suo groviglio di boschi e pantani, si può domare. La malaria si porta via cinque dei dieci figli dei Goodenough, ma James non piange, scava la fossa e li seppellisce. Si fa invece cupo e silenzioso quando deve buttare giù un albero. Finché, un giorno, la natura selvaggia non della terra, ma della moglie di James, Sadie, esplode e segna irrimediabilmente il destino dei Goodenough nella Palude Nera. Romanzo che si iscrive nella tradizione della grande narrativa americana di frontiera, "I frutti del vento" è un'opera in cui Tracy Chevalier penetra nel cuore arido, selvaggio e inaccessibile della natura e degli uomini, là dove crescono i frutti più ambiti e più dolci che sia dato cogliere.
E ora passiamo alle new entry.
La prima è un omaggio della casa editrice Baldini Castoldi, che ringrazio, ed è un romanzo francese dalla trama molto particolare.
Michèle Gazier Le convalescenti.
Saint-Libron, nel Sudovest della Francia, ospita un centro di riabilitazione fisica e psicologica. È lì che si incontrano Lise, insegnante trentacinquenne, sposata con un figlio di due anni, che vi si rifugia dopo un esaurimento nervoso, alla ricerca di solitudine e nuovi stimoli che la vita sembra averle tolto, e Oriane, giovane parigina di buona famiglia, sofferente di disturbi alimentari, che trova in Lise una compagna di viaggio e un'amica. Questo fragile rapporto, tuttavia, viene messo a dura prova nel momento in cui conoscono Daisy e suo marito Maxime. Mentre Daisy, una simpatica americana temporaneamente costretta su una sedia a rotelle, vorrebbe approfondire il rapporto che comincia a legarla alle due donne più giovani, Maxime, uomo misterioso e affascinante, cerca di isolarla dal mondo. Oriane, sensibile al fascino di quest'uomo più grande di lei, vorrebbe scoprire di più sulla coppia; Lise, invece, refrattaria alle lusinghe dell'ambiente ricco e sofisticato a cui appartengono, preferisce rimanerne distante. Ma quando Oriane rimarrà intrappolata nelle maglie del mistero che avvolge Maxime, Lise non potrà più limitarsi a guardare. La solidarietà, ovvero quell'empatia che nasce fra donne che non si conoscono, ma che si riconoscono nel disagio di vivere e negli errori di percorso, la cura di sé, l'analisi psicologica, fanno di questo romanzo un'originale riflessione sulle forme dell'amicizia nell'universo femminile.
Anche i prossimi due titoli sono omaggio di una casa editrice, si tratta di Mondadori (come sempre, grazie Anna!) che propone:
Il bambino magico di M. Paola Colombo:
Questa storia inizia in una notte africana, sotto l'albero delle parole. Qui, dove di giorno gli uomini del villaggio si raccolgono per ragionare, nel buio crepitante di lampi un bambino di cinque anni stringe al petto un fagotto. Il bambino si chiama Gora, è figlio di Ibrahima Diop il lottatore e, tra le braccia, regge un neonato con la pelle bianca come il latte di capra. È uno zeruzeru: un africano albino. Una sventura. Un bambino magico. Ma per Gora è soltanto Moussa, suo fratello. Il villaggio di Marindo-Ta, una manciata di capanne e campi di arachidi nel cuore della savana, custodisce il segreto del figlio bianco. Tra le lezioni alla scuola coranica e le scorribande al vecchio recinto, Gora e Moussa crescono inseparabili: un bambino nero e la sua ombra bianca. Ai loro giochi selvaggi si unisce Miriam, che preferisce le corse sfrenate alle bambole di stracci. È testarda, disobbediente e visionaria. Miriam è il primo amore, vissuto con la convinzione assoluta dei bambini, accompagnato dalla promessa folle dell'indissolubilità: insieme, noi tre, sempre. Miriam è il desiderio che spinge a infrangere i divieti, che allarga l'orizzonte delle avventure, oltre il perimetro del villaggio, oltre il confine dell'Africa e dell'infanzia. Fino all'Europa, all'Italia, alle strade di una Milano distratta, dove, ventenni, approdano come migranti, stranieri, ultimi tra gli ultimi. Nel loro sguardo si specchia un'Italia sognata come l'El Dorado che si svela nelle sue contraddizioni, ostilità, solitudini, ma che è anche capace di gesti inattesi di immaginazione e generosità. Con voce limpida e ispirata, Maria Paola Colombo attinge alla potenza del mito e all'incanto della fiaba per raccontarci una vicenda attualissima. E ci conduce nel cuore meraviglioso e combattuto di ogni uomo in cammino verso la felicità: lì, dove siamo fragili e diversi, lì è la fonte segreta del nostro più grande potere.
L'uomo del futuro di Eraldo Affini:
A quasi cinquant'anni dalla sua scomparsa don Lorenzo Milani, prete degli ultimi e straordinario italiano, tante volte rievocato ma spesso frainteso, non smette di interrogarci. 
Eraldo Affinati ne ha raccolto la sfida esistenziale, ancora aperta e drammaticamente incompiuta, ripercorrendo le strade della sua avventura breve e fulminante: Firenze, dove nacque da una ricca e colta famiglia con madre di origine ebraica, frequentò il seminario e morì fra le braccia dei suoi scolari; Milano, luogo della formazione e della fallita vocazione pittorica; Montespertoli, sullo sfondo della Gigliola, la prestigiosa villa padronale; Castiglioncello, sede delle mitiche vacanze estive; San Donato di Calenzano, che vide il giovane viceparroco in azione nella prima scuola popolare da lui fondata; Barbiana, "penitenziario ecclesiastico", in uno sperduto borgo dell'Appennino toscano, incredibile teatro della sua rivoluzione. Ma in questo libro, frutto di indagini e perlustrazioni appassionate, tese a legittimare la scrittura che ne consegue, non troveremo soltanto la storia dell'uomo con le testimonianze di chi lo frequentò. Affinati ha cercato l'eredità spirituale di don Lorenzo nelle contrade del pianeta dove alcuni educatori isolati, insieme ai loro alunni, senza sapere chi egli fosse, lo trasfigurano ogni giorno: dai maestri di villaggio, che pongono argini allo sfacelo dell'istruzione africana, ai teppisti berlinesi, frantumi della storia europea; dagli adolescenti arabi, frenetici e istintivi, agli italiani di Ellis Island, quando gli immigrati eravamo noi; dalle suore di Pechino e Benares, pronte ad accogliere i più sfortunati, ai piccoli rapinatori messicani, ai renitenti alla leva russi, ai ragazzi di Hiroshima, fino ai preti romani, che sembrano aver dimenticato, per fortuna non tutti, la severa lezione impartita dal priore.
Questo non è un romanzo che avrei scelto in libreria, credo, ma il bello della collaborazione con le CE è proprio questo: avere l'opportunità di avvicinarmi a generi che non mi appartengono, per poi scoprire che magari mi stavo perdevo qualcosa di prezioso!
E siamo arrivati all'ultimo arrivato (vi siete assopiti? coraggio, ho quasi finito). Finalmente è mio! cosa? il seguito di Shantaram, uno dei miei romanzi preferiti di sempre, parlo de L'ombra della montagna di Gregory Roberts, che corteggiavo dall'istante della sua pubblicazione, che mi ero impuntata di non comprare perchè volevo leggerlo, data la mole, in digitale, ma in digitale non è uscito. Insomma, mi son fatta le mie paranoie e poi..ho ceduto. Devo solo trovare il modo per sfogliarlo rannicchiata sotto il piumone, possibilmente muovendo solo la punta dell'indice, come quando uso il mio fido kobo. Ci riuscirò?
"Un unico sbaglio può appiccare il fuoco a una foresta nel cuore, oscurando ogni luce...": così comincia quest'opera. "Shantaram" ha come protagonista Lin, il "filosofo che ha smarrito l'integrità nel crimine", il fuggiasco divenuto a Bombay un "uomo della pace di Dio" in grado di allestire ospedali per mendicanti e di stringere relazioni pericolose con la mafia indiana. Ne "L'ombra della montagna" perduto nella giungla urbana di amore, morte e resurrezione dell'immensa metropoli indiana, Lin è alle prese con la Grande Ombra che si abbatte, improvvisa, sulla sua esistenza, su quella delle sue donne, Lisa e Karla, e dei suoi amici più cari. Dopo la morte di Khaderbhai, il gangster-saggio che lo ha eletto a suo allievo, Lin si ritrova, in compagnia di Abdullah e di altri membri della vecchia organizzazione, nella Sanjay Company, la società criminale diretta dall'ambizioso Sanjay Kumar. In una delle scorribande in compagnia di Vikram, si imbatte in Concannon, uno straniero come lui, un irlandese dell'Ulster con uno scintillio spavaldo, quasi un presagio minaccioso negli occhi. Quell'incontro è l'errore destinato a oscurare ogni luce. Concannon non conosce, infatti, compassione. Per essere sincero con sé, per non fingere ciò che non è e non può, deve essere insensibile a tutto e a tutti, e seguire il suo destino, la sua "follia marziale" che lo spingerà a scatenare una guerra sanguinosa tra la Sanjay Company e la banda degli Scorpions...

Alla prossima puntata!

Commenti

  1. Anche io sto per iniziare il libro della Chevalier! Mi pare che ti aspettino delle letture impegnative. Mi incuriosisce le convalescenti. Shantaram devo ancora trovare il coraggio di leggerlo. Mi piacerà'? Mah.
    Buone letture Tessa!
    Lea

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    1. La Chevalier..ehm, ne abbiamo già parlato. Shantaram invece te lo consiglio. A te che ami le storie di amicizia, lealtà e gli amori non stucchevoli, dovrebbe piacere. Io l'ho amato tanto, non mi è pesata la mole (e di solito i libri di avventura e d'azione non sono i miei preferiti).

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  2. Ciao Tessa :* Mi mancava il tuo angolino!
    I frutti del vento mi attira come non so cosa, solo che dell'autrice ho letto solo La ragazza con l'orecchino di perla (chr tra l'altro ieri è andato in onda il film).
    Poi Il bambino magico lo voglio *-* Spero di riuscire a incastrarlo tra le letture ^^

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    1. Ti saprò dire com'è I frutti del vento, l'ho iniziato da poco! baci!

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  3. Ciao Tessa, allora aspetto la recensione di "Un'ora sola", gli autori italiani mi attirano non c'è niente da fare, ho da leggere anch'io la Chevallier e vediamo se mi farà innamorare e poi Il bambino Magico mi incuriosisce. Aspetto i tuoi pensieri su queste letture. Bacio

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    1. Un'ora sola è uno strano romanzo, molto carino all'inizio...poi...vabbè, te lo racconto nella recensione! ;)
      Anch'io amo gli autori italiani. A presto xxx

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  4. Ciao Tessa, io aspetto il tuo giudizio su "I frutti del vento" della Chevalier.....mi attira molto, avendo letto sia la "Ragazza con l'orecchino di perla" che "L'ultima fuggitiva" libri che ho amato moltissimo, ma una mia amica che ha cominciato a leggerlo lo trova deludente.... Aspetto perciò il tuo parere!!! Buona lettura:)

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    1. Sono all'inizio de I frutti del vento, ma già ho gli incubi di queste mele (che hanno, mi pare di capire, un grosso peso nella trama). vedremo....
      Grazie di essere passata! a presto.

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  5. Ciao Tessa quante belle entrate! Aspetto la recensione di I frutti del vento sono curiosissima adoro la Chevalier! L'ombra della montagna per il momento può aspettare anche se ho apprezzato Shantaram ora non ho voglia di una lettura lunga! Il bambino magico mi incuriosisce... aspetto la tua opinione! Buona serata Rosa

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  6. Ciao Tessa quante belle entrate! Aspetto la recensione di I frutti del vento sono curiosissima adoro la Chevalier! L'ombra della montagna per il momento può aspettare anche se ho apprezzato Shantaram ora non ho voglia di una lettura lunga! Il bambino magico mi incuriosisce... aspetto la tua opinione! Buona serata Rosa

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    1. Ciao Rosa! spero di trovare il tempo materiale di leggere tutta questa roba! una bacio.

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  7. Ciao Tessa, molto interessanti queste nuove entrate...davvero! La Chevalier è una garanzia, poi il seguito di Shantaram...sai che io non ho ancora letto Shantaram? Mi attira e al tempo stesso mi fa paura con quella mole così voluminosa però tutti mi dicono che devo assolutamente iniziare a leggerlo.
    Buone letture!

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  8. Non ho mai letto nulla della Chevalier... lo ammetto a malincuore, perché in tanti la ritengono una scrittrice valida, se non proprio imprescindibile.
    Cercherò di recuperare! ;D

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    1. Ne vale la pena, anche se di questa autrice non ho amato proprio tutto! Ho un bellissimo ricordo di Strane creature, che è meno conosciuto dei suoi romanzi più famosi.

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  9. accipicchia quante interessanti letture, come sai anche io come te amo tantissimo la Chevalier e non vedo l'ora di sentire il tuo parere sul questo romanzo.
    Chicca

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    1. Mi sa che non sarà una recensione semplice! vedremo cosa mi esce :)

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