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Recensione: I frutti del vento di Tracy Chevalier (Ediz. Neri Pozza, 2016).

Salve Lettori! 
Oggi vi parlo dell'ultimo atteso romanzo di Tracy Chevalier, I frutti del vento
L'autrice, che ho apprezzato in molti dei suoi celebri romanzi di ambientazione storica, ci porta questa volta nel selvaggio West, raccontandoci una storia di frontiera, dove personaggi realmente esistiti e inventati si mescolano intelligentemente in un libro scorrevole, ma a mio parere davvero molto cupo.

Ma partiamo dall'inizio. 
Lo sapevate che nella metà dell'Ottocento, in Ohio, ai coloni "bastava" piantare 50 alberi da frutto per ottenere la concessione governativa sulla terra e divenirne padroni? James Goodenough è ossessionato dal traguardo dei 50 meli, meli che ha piantato in una terra inospitale e acquitrinosa, meli che cura e ama più dei suoi numerosi figli e della moglie Sadie. 
La prima parte del romanzo racconta la grama vita dei Goodenough nella Palude Nera. A paragrafi alterni è la voce di Sadie, querula e rancorosa, a descriverci una quotidianità di violenze verbali e fisiche e una povertà che lascia il lettore con un costante gusto amaro in bocca. I Goodenough sono fuggiti dal Connecticut per cercare fortuna, hanno viaggiato faticosamente verso l'Ovest, solo per finire impantanati in un luogo dimenticato da dio, dove il loro viaggio si è concluso, non perché avessero raggiunto la meta, ma per l'impossibilità fisica a continuare. 
Non sono coloni alla conquista di sterminate praterie, come quelli spesso descritti dal cinema e dalla letteratura, eroi romantici e pieni di abnegazione. No, i Goodenough sono sudici, incattiviti, alcuni di loro sono indolenti e manipolatori. James e le sue mele, Sadie e la sua acquavite; mentre i figli muoiono di febbre malarica e la palude cerca di riguadagnare la terra che le è stata strappata col sudore. 
In questo quadro desolato, gli unici della famiglia che risvegliano un po' di tenerezza sono i figli più piccoli, Robert, occhi d'ambra, silenzioso e sveglio, Martha, fragile e buona d'animo. Mentre a casa Goodenough si litiga per un torsolo di mela, un personaggio realmente esistito, John Chapman, pioniere dell'ambientalismo americano, compare nel racconto, riportandoci a una dimensione storica poco conosciuta. E che sorpresa per me scoprire che questo John, che percorreva le terre ostili in canoa, armato solo di una Bibbia e di piantine da frutto da trapiantare, altri non è che il Giovannino Semedimela protagonista di un cartone Disney, eroe di una filastrocca della mia infanzia!
Ma sto divagando. 
La realtà è, lo ammetto, che questa prima parte del romanzo mi è risultata particolarmente indigesta. Per l'atmosfera buia, per la claustrofobia, per la piccolezza d'animo di Sadie e James, per le continue vessazioni esercitate sulla piccola Martha, che proprio non sono riuscita a perdonare.
Per fortuna il romanzo cambia presto ambientazione e protagonista. Con un balzo temporale, che lascia spazio a qualche vuoto narrativo, troviamo il piccolo e silenzioso Robert ormai adulto, uomo in fuga dalla Palude Nera e dal passato. Cavalca verso ovest, Robert, verso le praterie che i genitori non sono riusciti a raggiungere, e poi ancora più a ovest, sulle montagne e fino in California. Cow-boy, cercatore d'oro, uomo di fatica, Robert vive senza legami, fino all'incontro con con William Lobb (altro personaggio realmente esistito), botanico e studioso di piante e fiori, uomo che, in qualche modo, gli cambierà la vita. 
Sono le piante, chiaramente, il filo conduttore del romanzo e della vita di Robert, dai meli importati dal Connecticut e piantati nella palude, alle gigantesche sequoie della California, per poi tornare ai semi di mela che la piccola Martha, ormai donna, porterà con sé nella sua ricerca del fratello. In un cerchio che si chiude, perfettamente.
I frutti del vento è un romanzo che si legge d'un fiato (ammetto un po' di noia nelle descrizioni botaniche), ben scritto, reso interessante dall'inserimento di tanti personaggi realmente vissuti in quei luoghi e in quell'epoca, gli manca solo...un po' di cuore. 
Ecco, l'ho detto. Se la storia, alla fine, commuove anche un po', gran parte dei personaggi non riesce a suscitare grande empatia. E chi la suscita, mettendo in mostra la propria umanità, sembra destinato alla fragilità, alla malattia o ad una parte troppo marginale nella trama. Anche Robert è un eroe anti eroe, che fatica ad amare e farsi amare; lui, con i semi di mela in tasca e la mente sempre rivolta alla fuga. 
Non ci resta che sperare che la mela, nel suo caso, sia caduta lontano dall'albero (velenoso) dei Goodenough.
Vi ricordo che questa copia del romanzo è oggetto dello Sbarazzo in corso sul blog e che tutti potete partecipare per vincerla! (qui i dettagli).

Genere: Storia di un West poco conosciuto.
Pagine: 249.
Voto: 
               e mezzo.

Commenti

  1. Ho avuto un'impressione simile, che gli mancasse un po' di cuore, riguardo al primo ed unico romanzo della Chevalier letto, la Fuggitiva; non ho più letto nulla di suo. Forse riproverò, ma non con questo libro.

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    1. Sì, anch'io ho un ricordo simile di quel romanzo, questo forse è più cupo, più violento, specie all'inizio. I primi romanzi di questa autrice sono i migliori (il mio preferito probabilmente è Strane creature). Grazie di essere passata di qui!

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  2. Ciao Tessa!
    Strane creature è un libro bellissimo, speravo questo lo fosse altrettanto. Ma non sei la prima a non darmi impressioni troppo positive. Forse lo leggerò comunque, ma sicuramente ha fatto qualche passetto in basso nella pila dei libri da leggere.
    Baci baci, Stefania

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    1. Ciao Stefania! il libro non è certo brutto, la Chevalier sa scrivere e descrivere, forse in questo romanzo manca un bel personaggio femminile, descritto a tutto tondo.
      Grazie di essere passata di qui. Baci!

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  3. Ciao Tessa. Dunque. IO ho dei gusti decisamente strani, quindi sai cosa è successo leggendo la tua recensione? Questo libri mi ha incuriosita ancora di più! Questo perché la Chevalier, pur amandola molto, spesso l'ho trovata troppo dolce per il mio palato.I suoi romanzi storici sono così tanto amati perché sono sempre stemperati dal romanticismo delle sue protagoniste femminili, credo. Dato che a me piacciono molto i romanzi storici anche quando spiattellano i fatti nudi e crudi ed i personaggi sono brutti sporchi e cattivi, credo che questo sia il genere di romanzo che fa per me!
    Paola

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    1. Paola, ti piacerà la prima parte, quella della famiglia Goodenough, brutta, sporca, cattiva; non so invece se amerai il resto, sicuramente non dolce, ma parecchio romanzato. Come scrivevo a Stefania, manca un bel personaggio femminile, secondo me. O forse c'è, ma non sviluppato abbastanza.
      Fammi sapere!

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  4. Ciao Tessa! Avevo grosse aspettative su questo romanzo, ma mi spiace che non ci sia molta empatizzazione dei personaggi.. Lo leggerò comunque perché amo lo stile della Chevalier e la sua abilità nel mescolare storia vera e inventata! 😊

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    1. Sì, la Chevalier in questo è maestra e lo dimostra anche questa volta! leggilo e fammi sapere cosa ne pensi! baci.

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  5. Ciao Tessa,
    sei stata proprio brava a portare a termine la lettura. Io dopo quaranta pagine ero molto provata e ho sospeso la lettura. Forse il fatto di non aver comprato il libro, ma di averlo solo preso in prestito, non mi ha dato la forza sufficiente per portarlo a termine. Mi è dispiaciuto perchè ho letto tutti gli altri libri di questa autrice. Al contrario di Paola "brutti, sporchi e cattivi" non fa per me e questo è di sicuro un mio limite. Riesco a leggere questo tipo di romanzi solo quando sono fortemente ironici e non era questo il caso.
    un saluto da lea

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    1. Diciamo che la Tracy non è nota per la sua ironia ;)
      Il romanzo migliora, strada facendo, ma probabilmente il personaggio di Robert non mi ha "presa" a sufficienza (magari è un mio limite). Magari riproverai a leggerlo più avanti!

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  6. Ma no, che peccato, io credevo fosse un capolavoro e lo avevo in lista, anche se al tuo sbarazzo ho scelto altro....sesto senso?

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    1. ahaha, sei un po' streghetta! non so che dire, il libro è piaciuto a molti, quindi può darsi sia un mio limite. Forse anche la troppa aspettativa non ha giovato nel giudizio, che peraltro è ben più che sufficiente!

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  7. Ciao Tessa finalmente leggo una recensione su questo romanzo! Leggendo il tuo pensiero sono giunta a una conclusione, penso che questo libro sia stato molto pubblicizzato, hanno fatto un meraviglioso lavoro di grafica (perché è bellissima!), e la Chevalier è una garanzia, quindi si acquista senza pensarci due volte! Grazie a te, non mi ci butto a capofitto...sicuramente lo leggerò ma non per ora, preferisco la Chevalier di "La ragazza con l' orecchino di perla" e da quello che hai scritto siamo ben lontani! Baci Rosa.

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    1. Ciao Rosa! sono d'accordissimo! molta pubblicità, una cover curata e intrigante; il romanzo è comunque molto scorrevole, ben scritto, solo non mi ha conquistata del tutto. Ma io sono una difficile! per me 3 stelle e mezzo è comunque un bel voto!

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  8. Ero molto curiosa di leggere questo romanzo, ma dopo la tua recensione non ne sono più tanto sicura ;) è la prima recensione che leggo su questo romanzo, magari aspetto un pò e poi decido, tanto non mancano mai altri libri da leggere ;)

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    1. Penso che l'autrice possa essere considerata una garanzia. Scrive bene, mescola bene storia e fiction. Questo romanzo Non è forse all'altezza dei titoli più famosi, ma prima o poi dagli una chance!

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  9. Ciao Tessa. Ho appena letto la tua recensione sull'ultimo libro della Chevalier... devo dire che, nonostante il giudizio non positivo al 100%, forse perché sei stata brava a rendere l'idea della storia e a cogliere quello che, secondo te, gli manca, mi hai incuriosita.......diciamo anche che non lo comprerò proprio domani ma sicuramente prima o poi lo leggerò. Concordo con quanto ha scritto Incanto dei libri": hanno fatto un ottimo lavoro editoriale, una grandissima pubblicità e la copertina è splendida.... per lettori meno "esperti" di noi tanto basta!!!

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    1. davvero, non vorrei "tenervi lontane" da quella che è comunque una buona lettura! magari un altro lettore riuscirà ad empatizzare di più con i personaggi, la mia è comunque solo una sensazione personale, perchè, come ho detto, la Chevalier scrive bene. Provalo e fammi sapere come lo trovi!

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  10. Penso che come lettura sia "cruda", ecco. Mi era capitato l'anno scorso con Simenon, quando parlava della degenza in ospedale. Se avessi letto la trama prima di decidere di leggerlo, probabilmente l'avrei accantonato perché parla di cosa prova una persona in ospedale senza indorare la pillola, ma sono circondata da diabete e cuoricini quindi un libro che ti racconta una storia senza sviolinate è una benedizione secondo me.

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    1. Ciao! diciamo che questo libro è un mix, non è certo Simenon nel romanzo di cui parli, ma è abbastanza realistico, specie nella prima parte.

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  11. Sono indeciso. Come forse sai, non amo molto i romanzi storici, ma allo stesso tempo l'autrice mi interessa da secoli. Da che parto? :)

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    1. Ah, ma questi sono storici per modo di dire! c'è lo spunto storico, ma poi c'è tanta fiction. A me personalmente è piaciuto Strane creature e La ragazza dall'orecchino di perla. Certo..potresti provare questa copia in Sbarazzo e vedere se lo stile ti gusta ;)

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    2. Ciao,
      io li ho letti tutti. Quello che ricordo con più affetto è "La dama e l'unicorno", una meraviglia. De " La ragazza con l'orecchino di perla " che altro si può dire? Leggo questa recensione proprio oggi che ho deciso....di sospendere "I frutti del vento" per un po'! Non ce la facevo più. Sono certa che avrà una svolta, ma come dice Tessa, non riesci ad affezionarti a nessuno. Mi sono forzata per un pochino, poi ho deciso. Dopo l'incontro con Molly.....pausa!
      Troppe descrizioni, la pesantezza degli innesti, quella Sadie così squallida, un mondo così difficile da immaginare...
      A volte basta sospendere e mettere da parte e poi riprendere quando si pensa sia il momento.
      Un saluto
      C.

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  12. sono molto incuriosita per questo piccolo cambiamento nel modo di scrivere! lo comprerò sicuramente! io amo la Chevalier, ho amato in particolare la ragazza con l'orecchino di perla e l'ultima fuggitiva, tu l'hai letto per caso? ti è piaciuto?? :)

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    1. Sono piaciuti entrambi anche a me! questo forse mi è piaciuto meno. Ciao!

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