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Recensione in anteprima: Girl runner di Carrie Snyder (Ediz. Sonzogno, in libreria dal 10 marzo 2016).

Buongiorno Lettori! Oggi sono qui per raccontarvi in anteprima un romanzo d'esordio davvero particolare, si tratta di Girl running di Carrie Snyder, in uscita il 10 marzo per Sonzogno, che ringrazio per la copia omaggio.

1928, Olimpiadi di Amsterdam, le donne sono ammesse per la prima volta a competere nelle gare di atletica leggera. La squadra di atletica femminile canadese è composta da sei ragazze destinate a rimanere nella storia, tanto da guadagnarsi il soprannome di Matchless Six (Imbattibili Sei). Questa è storia vera, quella che ci raccontano gli annali sportivi, come storia vera è il fatto che da quell'Olimpiade fino al 1960, le donne non potranno più correre gli 800 metri: il loro fisico considerato troppo fragile per le lunghe distanze.

Aganetha "Aggie" Smart, la protagonista di questo romanzo, è un personaggio di fantasia, il suo nome non compare tra quelli delle Matchless Six, ma in qualche modo lei le rappresenta, un mix di queste ragazze, straordinariamente moderne e anticipatrici dei tempi.

Ma non aspettatevi un libro tutto incentrato su sport e competizioni, Running girl è soprattutto la storia di una donna, Aganetha, che noi incontriamo quando la sua esistenza è ormai sul viale del tramonto, a 104 anni, ricoverata in una casa per anziani, la mente non più così lucida, le gambe che non possono più portarla lontano.
Nel corso di un misterioso viaggio in macchina con due sconosciuti che l'hanno "prelevata" dalla casa di riposo, sarà la stessa Aggie a raccontarci la sua vita. Un flusso impetuoso e confuso di ricordi, senza continuità temporale, partendo dall'infanzia nella campagna dell'Ontario, dalle corse nei campi attorno a casa, da una famiglia numerosa, complicata, colpita da tanti lutti, famiglia che rimane sempre al centro della narrazione. 
Corre Aggie, sempre, più veloce dei coetanei maschi, i piedi più rapidi dei pensieri, i ricordi che si aggrovigliano: la fuga, la città, la lotta per l'indipendenza, l'allenatore che intravede in lei un potenziale, i primi allenamenti al fianco di quella ragazza ricca e viziata, per la quale Aganetha prova un cameratismo che diventa forse qualcosa di più. E sempre correndo, a perdifiato, estate e inverno, ghiaccio e sudore, i ricordi vanno all'Oro Olimpico negli 800 metri, all'improvvisa, effimera popolarità, alle copertine sui giornali, all'uomo che forse non può amare abbastanza, ma che sicuramente la ferisce nel profondo, alla sorella meschina, a quella amata e complice, alla madre silenziosa, che, a casa, fa la levatrice ma che "aiuta" le ragazze nei guai anche in altro modo.
L'autrice non abbellisce e non ricama sugli eventi, non cerca nemmeno la facile commozione, malgrado la storia sia effettivamente triste. Lo sguardo di Aganetha sul suo passato è pieno di solitudine e rimpianto ma esente da autocommiserazione, i sentimenti sono spesso appena accennati, sfiorati, impalpabili come i ricordi confusi di un anziano, come la vita silenziosa delle donne che, all'inizio del secolo scorso, non potevano nemmeno dare un nome alle proprie emozioni.
Girl running è un romanzo drammatico con un'eroina sicuramente imperfetta, un romanzo a tratti non semplice da seguire per i continui salti temporali, ma ben scritto e mai noioso. 
Il finale, forse un pochino ingenuo (come l'espediente del viaggio misterioso), apre al lettore uno squarcio di speranza: che Aggie possa alla fine correre più leggera, un passo dopo l'altro, senza più dolori.


                                      Amsterdam 1928. Le Matchless Six.

Commenti

  1. Ho già adocchiato questo libro, sembra davvero interessante :)

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    1. Ciao Viola! a me è piaciuto, te lo consiglio. Grazie di essere passata di qui!

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  2. Uuuh, la storia mi attira moltissimo e non vedo l'ora di leggerla ^^

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  3. Che bella recensione! Mi sembra un libro interessante. Resta l' incognita del viaggio...non sarà mica verso il camposanto??
    Ciao da lea

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    1. Chi può dirlo...certo in questo romanzo di lapidi ne girano parecchie! ;P

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  4. M'interessa molto la storia della protagonista, non abbastanza il romanzo. Proprio non mi ispirava, non so. In un modo o nell'altro Aggie la incontrerò, e quant'è bella questa copertina? :)

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    1. Splendida, anche la copertina dell'edizione americana è molto bella. Aggie è una ruvida di poche parole, ma mi ha conquistata. Sono convinta che un giorno la conoscerai anche tu!

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  5. Ciao Tessa!! Ho visto questo libro, subito mi sono sentita attratta dalla cover e dalla sinossi, ma poi...qualcosa mi ha bloccata. Non so, magari arriverà il suo momento o forse no, vedremo :-) Bacione

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    1. La cover è bellissima! pensaci su, a me è piaciuto! baci

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  6. Grazie Tessa per la bella recensione. Lo voglio assolutamente. Appassionata dall'infanzia di atletica leggera, saltatrice in alto mancata, amante della storia....credo adorerò questo romanzo :-)

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    1. Non aspettarti troppo dalla parte "sportiva" però...rimarresti delusa!

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  7. Tessa cara, quanto mi intriga questa storia!!! Ho la mia copia prontissima per essere letta e ora lo farò con il cuore sereno, visto il tuo parere positivo. A presto

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    1. Mi ero persa il commento! fammi sapere, quando lo avrai letto; solo non aspettarti un romanzo incentrato sulle gesta sportive di Aggie...

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  8. Ciao Tessa ho appena terminato la lettura di Girl runner! Molto triste è la prima cosa che mi viene in mente... e poi un po di confusione con i vari salti temporali, insomma non rientra tra le mie letture indimenticabili! L' idea di ispirarsi alle atlete canadesi è carina ma penso che la storia poteva essere anche un po più allegra!

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    1. Sì, sicuramente una storia drammatica, probabilmente l'autrice voleva darci un'idea di un'epoca in cui le donne dovevano combattere davvero per tutto. E poi Aggie vive talmente a lungo...che seppellisce tutti! sicuramente non è un romanzo indimenticabile.

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  9. Ciao Tessa ho appena terminato la lettura di Girl runner! Molto triste è la prima cosa che mi viene in mente... e poi un po di confusione con i vari salti temporali, insomma non rientra tra le mie letture indimenticabili! L' idea di ispirarsi alle atlete canadesi è carina ma penso che la storia poteva essere anche un po più allegra!

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